Frequenza, libri e telefonini spenti

“I corsi riprendono lunedì 2 marzo e si terranno, fino a giugno, per tre giorni a settimana. A questi si aggiunge un quarto giorno, il martedì, durante il quale gli studenti seguiranno Inglese per due ore. Tutte le lezioni verranno svolte all’edificio di via De Amicis nelle aule 1.6 e 1.7 del primo piano”. I libretti possono ritornare nel cassetto. Gli esami sono ormai alle spalle e per le matricole di Biotecnologie per la salute si stanno per riaprire le porte delle aule. Ad annunciarlo è il professore di Biologia applicata Massimo Mallardo il quale, in qualità di Coordinatore del secondo semestre del primo anno, ha anche il compito di curare le interazioni tra le diverse attività che verranno svolte durante questa parte dell’anno. Nello specifico: Biologia e Chimica Organica, entrambi esami da 9 Crediti Formativi Universitari, Genetica, da 6, e il già citato esame di lingua straniera, da 5: “un’interazione diretta c’è tra Biologia e Genetica per la parte relativa al laboratorio. Trattandosi di due materie molto legate tra loro, noi biologi abbiamo pensato, insieme con il prof. Zollo, a un’attività integrata”. Non manca il confronto con la Chimica: “il mio corso di Biologia apre con la Chimica organica. Quando occorre, cerchiamo anche lì di organizzare lezioni integrate”. Con l’intenzione di unire la pratica alla teoria: “l’anno scorso sono stati attivati qui dei laboratori, quindi c’è la possibilità di far osservare agli studenti determinate cose. Quello che si vede su un libro è una foto bellissima, ma solo in laboratorio possiamo far capire agli studenti come ci si arriva a quella immagine. Questo vale non solo per la Biologia, ma anche per le altre materie”. Come si arriva pronti agli esami di giugno? Questi i consigli del prof: “la prima cosa che i ragazzi devono capire è che il vantaggio di frequentare un’università vera e non on-line è che ci sono i corsi. Bisogna seguirli. Credo che nessuno di loro faccia l’abbonamento allo stadio per poi non andare a vedere la partita. È un esempio che faccio sempre a lezione”. La presenza fisica in aula, da sola, però, non basta: “suggerisco di tenere il telefonino spento durante la lezione e di studiare passo dopo passo, soprattutto materie molto vaste. Fare le nottate per quindici giorni non è fruttuoso. Secondo la mia esperienza, chi segue deve approfittare del contatto col docente per chiedere spiegazioni di volta in volta”. Un ultimo appunto: “è fondamentale comprare i libri. Il testo non può essere sostituito nemmeno dagli appunti dello studente più bravo”. Per il corso di Biologia, il professor Mallardo mette in guardia le matricole da un errore solitamente commesso da chi li ha preceduti: “venendo da esami come Fisica e Matematica, i ragazzi prendono sottogamba Biologia perché credono sia una materia che non ha le formule, invece il programma è enorme”. La preparazione non passa solo attraverso le lezioni frontali: “durante il corso svolgiamo prove in itinere che sono autovalutative, quindi permettono di capire se si sta studiando nel migliore dei modi. Sul sito dedicato al corso di Biologia, inoltre, inseriamo delle domande a risposta aperta sugli argomenti affrontati in settimana. Il lunedì è proprio dedicato ai quesiti. I ragazzi devono parlare ed esporre i propri dubbi”. Provando così ad acquisire un metodo di studio specifico: “l’integrazione tra le varie parti è quello che cerco di far analizzare al massimo. I ragazzi devono capire che ogni cosa che studiano funziona in relazione a tutto il resto”. Circa tre mesi per prepararsi. L’esame è “scritto e, in caso di dubbi sull’esito della prova, può essere seguito da una integrazione orale”. 
Ciro Baldini
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