Buone notizie dall’ultimo Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza. Dopo mesi di proposte e tentennamenti, arrivano i primi risultati: il calendario degli esami sarà stabilito su base annuale. Niente più palpitazioni in attesa della pubblicazione delle date, dunque. Da ottobre sarà possibile conoscere come si articoleranno gli appelli per l’intero anno accademico. “Finalmente la nostra proposta è stata accolta – dice Roberto Iacono, Presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà – e dal prossimo anno accademico si potrà lavorare su un calendario più equo per tutte le cattedre. Naturalmente la parola d’ordine sarà coordinamento, non solo tra docenti, ma anche fra gli studenti, per definire al meglio le nostre esigenze comuni”. I professori appartenenti alla stessa cattedra e allo stesso anno di corso dovranno sviluppare un calendario che eviti la sovrapposizione fra più discipline. “Sarebbe stato improponibile coadiuvare più di 150 professori e le relative discipline – continua Iacono – e quindi la nostra attenzione si è spostata verso i singoli anni e le singole cattedre”. Notizie incoraggianti sembrano arrivare anche per gli studenti della IV cattedra che, tra il 14 e 15 luglio, hanno ben 5 appelli a cui presenziare: “i professori hanno accettato di dilazionare le sedute d’esame per consentire agli studenti di sostenere il maggior numero di prove”.
Meno soddisfatti gli studenti del Movimento di Giurisprudenza. “Ancora una volta la voce degli studenti è stata quasi ignorata dagli organi accademici: le 1300 firme raccolte sono servite solo ad avere qualche piccolo aggiustamento del calendario senza trovare soluzioni definitive”. Chi cercava una risoluzione più complessa che consentisse calendari più ‘umani’ di preparazione agli esami è rimasto nuovamente deluso. “Non potendo più sperare in provvedimenti a breve termine – incalzano i ragazzi – non ci resta che augurare ‘buone vacanze’ a quei docenti ‘sfaticati’ che chiuderanno l’anno lavorativo nella prima settimana di luglio”.
Meno soddisfatti gli studenti del Movimento di Giurisprudenza. “Ancora una volta la voce degli studenti è stata quasi ignorata dagli organi accademici: le 1300 firme raccolte sono servite solo ad avere qualche piccolo aggiustamento del calendario senza trovare soluzioni definitive”. Chi cercava una risoluzione più complessa che consentisse calendari più ‘umani’ di preparazione agli esami è rimasto nuovamente deluso. “Non potendo più sperare in provvedimenti a breve termine – incalzano i ragazzi – non ci resta che augurare ‘buone vacanze’ a quei docenti ‘sfaticati’ che chiuderanno l’anno lavorativo nella prima settimana di luglio”.
(Su.Lu.)