Giustizia Costituzionale Multilivello, un insegnamento che travalica i confini nazionali

Giustizia Costituzionale Multilivello è il nome di un nuovo insegnamento complementare, a scelta degli studenti, di Giurisprudenza. “La caratteristica di questa materia – spiega la prof.ssa Laura Cappuccio, titolare della disciplina – è quella di inquadrare il tema della giustizia costituzionale, la tutela dei diritti, in chiave multilivello. Ciò equivale a dire che studieremo i vari argomenti, non solo alla luce della nostra Corte Costituzionale, ma andremo a scandagliare le sentenze della Corte di Giustizia Europea e della Corte Europea dei diritti dell’uomo”. Attraverso la valutazione dei casi ogni volta esaminati: “spiegheremo i sistemi e le procedure, le caratteristiche delle varie interpretazioni del diritto. Leggeremo le sentenze delle Corti Costituzionali, tenendo vivo in chiave pratica il tema del diritto. Alla prima lezione del corso, gli studenti si sono mostrati molto contenti, proprio perché trattando la tutela dei diritti ci siamo soffermati sulla parte concreta”. Lo studio non si ferma ai modelli nazionali: “Usciamo fuori dai confini, confrontando i modelli sovranazionali che poi, attraverso i vari casi presentati, vengono dibattuti in aula”. Non sono molto numerosi gli studenti del corso: “occorre tener presente che la materia è una novità”, una condizione che “facilita il colloquio, la lezione così diventa itinerante, ricca di interventi e stimoli”. L’applicazione concreta è quel quid in più che rende la disciplina attraente: “La lettura della parte centrale delle motivazioni di una sentenza, magari in lingua straniera, può sembrare un lavoro duro. Eppure, ai ragazzi piace capire i meccanismi, ciò che si cela dietro ad alcune scelte, verificare come si comporta l’Europa. Per questo, chi sceglie di seguire questo tipo di complementare deve essere interessato alle materie gius-pubblicistiche, agli elementi processuali”. Lo studente ideale è quello “che desidera conoscere le questioni politiche e che affronta e legge la giurisprudenza”. L’introduzione di questo nuovo percorso “nasce dal bisogno non solo di studiare la giurisprudenza italiana, ma anche quella sovranazionale. L’offerta didattica deve per forza di cose variare, dobbiamo andare incontro a nuove esigenze che non si possono ignorare”. I ragazzi di oggi sono molto decisi ed occorre indirizzarli e all’occorrenza specializzarli: “Non è difficile, basta che siano guidati. Se guidati, i ragazzi riescono a leggere sentenze straniere difficili, ad affrontare casi complessi andando oltre, uscendo dai classici schemi a cui sono abituati”. 
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