Gettonatissimo il Corso di Studi in Economia Aziendale, in assoluto il più scelto dagli studenti, che ne descrivono i pro e i contro. “Ti permette di rivestire un ruolo gestionale in un’azienda e di comprendere tutto il sistema partendo dal basso”, afferma Antonio Aprovitola, iscritto al secondo anno e rappresentante degli studenti per il Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi. Gli esami più avvincenti da affrontare al primo anno sono: “Contabilità e bilancio, Economia Aziendale e Diritto Pubblico. Interessano perché spiegano i meccanismi di gestione nel dettaglio”, sottolinea il ragazzo. Microeconomia è il più difficile, ma studiando si supera. “È un esame scritto e orale, strutturato in tre sezioni diverse, ognuna composta di tre esercizi. Se non ne svolgi almeno uno per ogni sezione, non passi lo scritto. Se ti prepari bene ce la fai, ma devi stare attento al tempo e lavorare in maniera meccanica, perché in un’ora e 45 minuti non riesci a ricontrollare gli esercizi”, chiarisce Diego Lucci, iscritto al terzo anno. “Consiglio a tutti gli indecisi di iscriversi al nostro Corso, perché è il più completo e meglio organizzato, i docenti ti seguono molto per qualsiasi tipo di problema, nonostante siamo un numero molto elevato”, aggiunge. Gaetano Signoriello, ormai alla Specialistica in Management e Controllo d’Azienda, racconta la sua esperienza della Triennale in Economia Aziendale: “bisogna seguire, così non si perde tempo. Occorre mettere dei paletti, rispettare orari, non fare troppo tardi la sera durante la settimana, così non si risente dell’immediata libertà concessa dall’Università”. Se ci si fa passare gli appunti da altri, non credere di aver risolto il problema corsi: “li ho passati a molti ancora iscritti alla Triennale, mentre io mi sono laureato in tempo”. Una volta conseguita la laurea, Gaetano ha seguito un Master in Gestione delle risorse umane: “perché mi sono chiesto materialmente cosa sapessi fare al termine del percorso di studi. La risposta è stata ‘niente’. Il punto debole di questo Corso è, infatti, la pratica. Tirocini non se ne fanno, vengono sostituiti dai seminari”. Gaetano consiglia di aver chiara la situazione prima d’iscriversi: “anche al termine dei Master, dopo uno stage di 6 mesi, le aziende ti salutano e torni a casa. Si reggono sugli stagisti, che vengono continuamente rinnovati e pagati una miseria”, conclude Signoriello. Positiva invece l’esperienza di Laura De Vincenzo, iscritta al primo anno di Management delle Imprese turistiche, e rappresentante degli studenti per il Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici: “volevo iscrivermi ad Economia Aziendale, ma visto che l’anno scorso sono state chiuse le iscrizioni il primo settembre, per evitare sovraffollamento, sono rimasta fuori ed ora farò il passaggio”. Molta libertà di movimento al secondo anno: “è possibile cambiare Corso perché tutti quelli dei diversi Dipartimenti di Economia sono simili al primo anno, basta quindi totalizzare 30 crediti, che corrispondono a 4 esami, per poter passare al secondo di qualsiasi altro Corso”. Management è molto settoriale: “le materie sono inerenti alla gestione turistica”. Laura vorrebbe apportare il valore aggiunto delle sue competenze, per incrementare esperienze pratiche: “io lavoro nel campo del marketing. In qualità di rappresentante vorrei estendere agli studenti le mie conoscenze, attivando il progetto The Hub University, che consiste in corsi paralleli di marketing, socialmedia, design, grafica e comunicazione ad esempio”. Seguire è importantissimo: “perché ti permette di creare uno scambio con i docenti, sempre disponibili. Nessuno dovrebbe iscriversi a cuor leggero, bisogna pensarci bene. L’università va vissuta e ognuno di noi deve dare il suo apporto per migliorarla. Non c’è fretta di immatricolarsi, pensateci con calma quest’estate”. La sede di Palazzo Pacanowsky riscuote molto successo: “è straordinaria, e sarebbe perfetta se non fosse un po’ difficile da raggiungere. C’è un parcheggio, ma visto che è frequentata da tantissimi studenti, non sempre si trova il posto macchina la mattina”, descrive Antonio. “In più è ultramoderna, ha lavagne digitali ogni 10 file di banchi, aria condizionata e posti a sedere per tutti”, conclude Diego.