È meglio puntare al 100 all’esame di maturità o concentrare gli sforzi per superare con un buon punteggio il test di accesso a Medicina che si svolgerà il prossimo aprile? È la domanda di 1400 iscritti all’ultimo anno delle superiori che si sono esercitati per la prima volta con una simulazione della prova il 26 e 27 settembre nell’ambito del Salone dello Studente Campano.
Molti di loro erano all’oscuro dell’anticipazione del test di ammissione all’8 aprile e si sono sorpresi di doverlo sostenere tre mesi prima dell’esame di Stato. La preparazione per entrambe le prove potrà andare di pari passo soltanto per alcune discipline. Per altre, toccherà organizzarsi per ritagliare del tempo da dedicarvi nei week-end. I docenti sono chiari: per avere buone chance di successo è necessario cominciare subito a familiarizzare con i quiz. “La Biologia si studia solo nel biennio e all’ultimo anno la si è quasi dimenticata e la Logica non è proprio nei programmi scolastici: le risposte vanno preparate a partire da oggi”, afferma il prof. Luigi Verolino, Direttore del SofTel. Un modo efficace ed economico per esercitarsi consiste nello scaricare dal sito del Miur i compiti somministrati negli ultimi anni.
I quiz di Ragionamento logico sono quelli che destano maggiori perplessità. Il numero dei quesiti è sceso a 60 e ben 25 di questi sono di Logica e 5 di Cultura generale. “Chimica, Fisica e Biologia posso impararle in classe. Per la Logica invece non sono proprio portata”, afferma una studentessa del liceo classico. “Non c’è niente di astruso nella Logica, si tratta di capirne i meccanismi con l’esercizio – la rassicura il prof. Antonio Dello Russo – Le risposte vanno individuate, non indovinate. Un errore da evitare è tentare di memorizzarle. Non ingorgate i neuroni con dati inutili. Prima di esercitarvi sulle materie scientifiche, leggete i vostri manuali”.
Frequenti sono i dubbi degli studenti sulla validità del test come strumento di selezione. “Il test è ‘ipertestato’, seleziona chi ha curiosità e capacità di ragionare. A patto di mantenere a freno l’ansia – sostiene il prof. Nicola Coppola – Chi è agitato ha la mente offuscata. Se manterrete la calma esprimerete al meglio le vostre potenzialità”.
“Secondo me i quiz non valutano né la nostra intelligenza né la nostra preparazione. E mi chiedo perché non eliminarli”, una studentessa interpreta i pensieri della maggior parte della platea. Un applauso spontaneo sottolinea il consenso dei colleghi. “La mia idea personale è che i test limitino il diritto allo studio e tarpino le ali a chi ha avuto una preparazione carente nella scuola superiore – le risponde il prof. Dello Russo – Ritengo che bisogna individuare dei requisiti minimi nelle diverse aree disciplinari che lo studente deve dimostrare di possedere a garanzia della propria capacità di portare a termine un percorso con buoni risultati e in tempi brevi. Non condivido, però, che ad un candidato che possiede questi requisiti possa essere impedito di iscriversi a causa del numero programmato”.
Nel 2012-2013 il punteggio minimo di 43,5 ha consentito l’accesso a Medicina alla Federico II ma ora, con la diminuzione del numero dei quesiti e la graduatoria nazionale, diventa difficile regolarsi sul numero di quesiti esatti necessari all’ammissione. “Vi dovete proporre di raggiungere il massimo, 60 su 60! – esorta il prof. Dello Russo – Mai scoraggiarsi pensando che di solito solo 1 su 6 ce la fa”.
Un valido aiuto per prepararsi è frequentare il corso organizzato tutti gli anni da SofTel. Di solito si tiene tra luglio ed agosto ma quest’anno dovrà essere anticipato. “Un’ipotesi è partire già da ottobre con incontri settimanali spalmati su cinque mesi. Forse potremmo svolgerli contemporaneamente in più sedi per dare a tutti l’opportunità di parteciparvi”, informa il prof. Luigi Verolino. Le domande di partecipazione sono sempre di gran lunga superiori ai posti disponibili. Il consiglio è dunque di tenersi informati su www.orientamento.unina.it.
Molti di loro erano all’oscuro dell’anticipazione del test di ammissione all’8 aprile e si sono sorpresi di doverlo sostenere tre mesi prima dell’esame di Stato. La preparazione per entrambe le prove potrà andare di pari passo soltanto per alcune discipline. Per altre, toccherà organizzarsi per ritagliare del tempo da dedicarvi nei week-end. I docenti sono chiari: per avere buone chance di successo è necessario cominciare subito a familiarizzare con i quiz. “La Biologia si studia solo nel biennio e all’ultimo anno la si è quasi dimenticata e la Logica non è proprio nei programmi scolastici: le risposte vanno preparate a partire da oggi”, afferma il prof. Luigi Verolino, Direttore del SofTel. Un modo efficace ed economico per esercitarsi consiste nello scaricare dal sito del Miur i compiti somministrati negli ultimi anni.
I quiz di Ragionamento logico sono quelli che destano maggiori perplessità. Il numero dei quesiti è sceso a 60 e ben 25 di questi sono di Logica e 5 di Cultura generale. “Chimica, Fisica e Biologia posso impararle in classe. Per la Logica invece non sono proprio portata”, afferma una studentessa del liceo classico. “Non c’è niente di astruso nella Logica, si tratta di capirne i meccanismi con l’esercizio – la rassicura il prof. Antonio Dello Russo – Le risposte vanno individuate, non indovinate. Un errore da evitare è tentare di memorizzarle. Non ingorgate i neuroni con dati inutili. Prima di esercitarvi sulle materie scientifiche, leggete i vostri manuali”.
Frequenti sono i dubbi degli studenti sulla validità del test come strumento di selezione. “Il test è ‘ipertestato’, seleziona chi ha curiosità e capacità di ragionare. A patto di mantenere a freno l’ansia – sostiene il prof. Nicola Coppola – Chi è agitato ha la mente offuscata. Se manterrete la calma esprimerete al meglio le vostre potenzialità”.
“Secondo me i quiz non valutano né la nostra intelligenza né la nostra preparazione. E mi chiedo perché non eliminarli”, una studentessa interpreta i pensieri della maggior parte della platea. Un applauso spontaneo sottolinea il consenso dei colleghi. “La mia idea personale è che i test limitino il diritto allo studio e tarpino le ali a chi ha avuto una preparazione carente nella scuola superiore – le risponde il prof. Dello Russo – Ritengo che bisogna individuare dei requisiti minimi nelle diverse aree disciplinari che lo studente deve dimostrare di possedere a garanzia della propria capacità di portare a termine un percorso con buoni risultati e in tempi brevi. Non condivido, però, che ad un candidato che possiede questi requisiti possa essere impedito di iscriversi a causa del numero programmato”.
Nel 2012-2013 il punteggio minimo di 43,5 ha consentito l’accesso a Medicina alla Federico II ma ora, con la diminuzione del numero dei quesiti e la graduatoria nazionale, diventa difficile regolarsi sul numero di quesiti esatti necessari all’ammissione. “Vi dovete proporre di raggiungere il massimo, 60 su 60! – esorta il prof. Dello Russo – Mai scoraggiarsi pensando che di solito solo 1 su 6 ce la fa”.
Un valido aiuto per prepararsi è frequentare il corso organizzato tutti gli anni da SofTel. Di solito si tiene tra luglio ed agosto ma quest’anno dovrà essere anticipato. “Un’ipotesi è partire già da ottobre con incontri settimanali spalmati su cinque mesi. Forse potremmo svolgerli contemporaneamente in più sedi per dare a tutti l’opportunità di parteciparvi”, informa il prof. Luigi Verolino. Le domande di partecipazione sono sempre di gran lunga superiori ai posti disponibili. Il consiglio è dunque di tenersi informati su www.orientamento.unina.it.