“Perché iscriversi alla Facoltà di Lettere? Io penso che la passione per le materie umanistiche sia il punto di partenza. Inoltre i diversi Corsi di Laurea non offrono insegnamenti settoriali, ma permettono di avere una vasta conoscenza umanistica”, afferma Vincenzo Capezzuto, presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà. C’è poi il rapporto con i docenti: altro punto di forza. “La classe docente della nostra Facoltà è di primissimo livello, non solo dal punto di vista didattico, ma soprattutto per le qualità umane. I professori impostano con gli studenti un rapporto che va oltre il tipico approccio universitario. Siamo sempre ascoltati e le nostre idee vengono incoraggiate”. Il neo della Facoltà: “gli spazi. L’assegnazione di altri plessi però renderà Lettere ancora più ambita”. Una parola sugli sbocchi occupazionali: “è importante sottolineare che non c’è solo l’insegnamento, ma a seconda del Corso di Laurea lo studente ha più sbocchi di quanto possa immaginare (la ricerca, il giornalismo, le risorse umane)”. Lettere si coniuga anche a vivacità culturale, iniziative, convegni. “L’università – dice Luca Addonizio, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà – non è solo lezioni ed esami. Noi studenti, ci siamo ritagliati degli spazi d’azione grazie alle associazioni universitarie. Ad esempio la mia associazione, ‘l’Universitas Scholarum’, organizzerà, grazie all’Ateneo, un convegno dal titolo ‘Strategie per l’Europa’”. Luca rivolge un caloroso benvenuto alle matricole “è bello che c’è ancora in questo mondo ipertecnologico e iperveloce chi si accosta saggiamente all’insegnamento delle humanae litterae”. Ma avverte “l’impatto col mondo universitario potrà risultare difficile e complicato, a cominciare dalle pratiche burocratiche da sbrigare in segreteria. Bisogna farsi forza, soprattutto per adattarsi rapidamente al vivere universitario. Occorre seguire tutti i corsi previsti dal proprio piano di studi, visto che la frequenza pone in una condizione di grande vantaggio agli esami, in quanto si può comprendere di che pasta è fatto il professore e su quali tasti andrà a battere”.
“La scelta della Facoltà di Lettere e Filosofia trova la sua motivazione in primo luogo nella grande tradizione culturale che la contraddistingue all’interno del nostro Ateneo: i suoi corsi di laurea consentono un’alta formazione nonché lo sviluppo nello studente di una forte flessibilità mentale che lo rendono, senza alcun dubbio, un futuro protagonista nei più svariati ambiti del mercato del lavoro, non soltanto in quelli canonici dell’insegnamento e della ricerca”: l’opinione di Giancarlo Marino, altro rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà. “Gli studenti neoiscritti probabilmente si troveranno spiazzati di fronte ad una realtà complessa e dalle ‘grandi dimensioni’ quale è la nostra Facoltà. Il primo consiglio è quello di cercare sempre di essere informati su tutto quanto accade non solo nel singolo Corso di Laurea ma all’interno dell’intera Facoltà, nel cui ambito vengono prese decisioni che coinvolgono ogni studente”. Rivoluzione importante, il sistema dei crediti. “A breve – precisa Marino- sarà predisposta la rimodulazione dei crediti: ogni esame sarà su base sei (e non più su base quattro come accade attualmente per la maggior parte degli esami). Ciò comporterà l’aumento dei programmi dei singoli esami ma diminuirà il numero delle prove: vera e propria piaga del nuovo ordinamento”. Anche Giancarlo puntualizza la funzione culturale della Facoltà “oltre ad essere sede di numerosi congressi e conferenze, al suo interno operano numerose associazioni studentesche universitarie che promuovono maggiori e stimolanti spazi di socialità per gli studenti, contribuendo all’apertura dell’Università alla realtà cittadina”. Due iniziative organizzate dalle rappresentanze studentesche: una serie di incontri sul tema della Riforma Moratti; una casella di posta elettronica (cdslettere@yahoo.com) per rispondere ai quesiti posti dagli studenti.
Elviro Di Meo
“La scelta della Facoltà di Lettere e Filosofia trova la sua motivazione in primo luogo nella grande tradizione culturale che la contraddistingue all’interno del nostro Ateneo: i suoi corsi di laurea consentono un’alta formazione nonché lo sviluppo nello studente di una forte flessibilità mentale che lo rendono, senza alcun dubbio, un futuro protagonista nei più svariati ambiti del mercato del lavoro, non soltanto in quelli canonici dell’insegnamento e della ricerca”: l’opinione di Giancarlo Marino, altro rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà. “Gli studenti neoiscritti probabilmente si troveranno spiazzati di fronte ad una realtà complessa e dalle ‘grandi dimensioni’ quale è la nostra Facoltà. Il primo consiglio è quello di cercare sempre di essere informati su tutto quanto accade non solo nel singolo Corso di Laurea ma all’interno dell’intera Facoltà, nel cui ambito vengono prese decisioni che coinvolgono ogni studente”. Rivoluzione importante, il sistema dei crediti. “A breve – precisa Marino- sarà predisposta la rimodulazione dei crediti: ogni esame sarà su base sei (e non più su base quattro come accade attualmente per la maggior parte degli esami). Ciò comporterà l’aumento dei programmi dei singoli esami ma diminuirà il numero delle prove: vera e propria piaga del nuovo ordinamento”. Anche Giancarlo puntualizza la funzione culturale della Facoltà “oltre ad essere sede di numerosi congressi e conferenze, al suo interno operano numerose associazioni studentesche universitarie che promuovono maggiori e stimolanti spazi di socialità per gli studenti, contribuendo all’apertura dell’Università alla realtà cittadina”. Due iniziative organizzate dalle rappresentanze studentesche: una serie di incontri sul tema della Riforma Moratti; una casella di posta elettronica (cdslettere@yahoo.com) per rispondere ai quesiti posti dagli studenti.
Elviro Di Meo