I Bisogni Educativi Speciali (BES) nella scuola: un convegno di SInAPSi

Il 5 giugno nella Sala Azzurra del Complesso di Monte Sant’Angelo si svolgerà una giornata di studi dedicata a “Qualcuno è più speciale. L’unicità di ciascuno tra bisogni speciali e uniformità dell’offerta didattica. I Bisogni Educativi Speciali e la scuola di ogni giorno”, promossa dal Centro SInAPSi, dall’Associazione Maestri di Strada, dall’USR-GLIP e dall’ISS Livatino. Con la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, seguita dalla circolare dello scorso 6 marzo, la tematica dei Bisogni Educativi Speciali (BES) si è collocata al centro del dibattito nel mondo della scuola, anche se talora rischia di regnare un po’ di confusione e incertezza sul problema. “Per questo si è pensato di organizzare questo seminario di riflessione in modo da discutere in maniera approfondita e partecipata. E la data è stata scelta per agevolare la presenza dei docenti”, dichiara il prof. Paolo Valerio, Direttore del Centro SInAPSi. Non deve sorprendere che, nonostante i documenti ministeriali non facciano menzione dell’Università, un Centro di Ateneo decida di confrontarsi con tale problematica. Prosegue il prof. Valerio: “Da un certo punto di vista si potrebbe dire che la Federico II almeno dal 2009 – in realtà da molto prima – si muova nella logica indicata dalla direttiva ministeriale. Infatti, la costituzione di un centro per l’inclusione rivolto a tutti gli studenti, e non solo a quelli con disabilità, corrisponde all’esigenza di considerare un’area più vasta di quella del deficit”. La prof.ssa Maura Striano, Responsabile della Sezione Pedagogia di SInAPSi, sottolinea come lo stesso modello da sempre adottato dal Centro, l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento), sia quello su cui si fonda la filosofia dei BES: “In questo modo si può prendere in considerazione una più ampia gamma di tipologie di bisogni, non già pre-etichettati in categorie rigide, ma riferibili a condizioni contestuali, e anche limitati nel tempo. Ed è l’idea di inclusione a orientare l’intera progettualità educativa”. Ma vi sono importanti differenze di cui tener conto, avverte il prof. Alessandro Pepino, Responsabile della Sezione Tecnologia. La principale è che in un Ateneo non c’è nessun organo che corrisponda a un consiglio di classe che sia tenuto a identificare studenti con BES e soprattutto a gestire il processo di inclusione. Il Consiglio di Corso di Laurea non può svolgere questo ruolo “e perciò – osserva il prof. Pepino – è stato istituito il Centro SInAPSi, cui lo studente in maniera autonoma deve rivolgersi per richiedere i servizi secondo un modello operativo, del tutto in linea con la direttiva sui BES. D’altro canto occorre anche riflettere su come elaborare dispositivi per ritradurre, all’interno della cornice universitaria, la questione dell’esigenza di individuare livelli minimi attesi per le competenze in uscita di cui parla la circolare ministeriale in riferimento alla scuola”. 
L’incontro del 5 giugno sarà, quindi, l’occasione per un confronto tra scuola e università sul tema della formazione tout court dei ragazzi con diversi tipi di difficoltà, in cui ciascuno potrà apportare il proprio bagaglio di problemi e di successi. Ulteriori informazioni sul convegno sono disponibili su www.sinapsi.unina.it.
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