Una vetrina sul sito web per i migliori laureati: la meritoria iniziativa avviata dal Dipartimento di Biologia. Tra i sette i neo dottori che hanno concluso gli studi con il massimo dei voti nel mese di febbraio, Francesca Della Gatta, laureata alla Triennale in Biologia Generale e Applicata con la tesi in ‘Analisi molecolare e cromosomica di esemplari malgasci del genere Lygodactylus (Squatata, Gekkonidae)’, relatore il professore di Citologia e Istologia Gaetano Odierna. “Mi è piaciuto soprattutto l’aspetto umano del docente, è stato eccezionale, quasi un padre per me. Oltre a questo ho trovato interessante anche il suo lavoro in Laboratorio, che ho continuato. Non ho scelto io l’argomento di tesi, ma mi è stato assegnato. Ho impiegato un mesetto a terminare”, racconta la ragazza. Il lavoro consisteva nell’analizzare campioni “che provenivano dal Madagascar, cercando di individuare la specie di appartenenza tramite tecniche di analisi molecolare DNA barcoding. Queste consistono nell’uso di marcatori mitocondriali, attraverso i quali si risale alla specie”. È stata premiata proprio per l’originalità della tesi sperimentale, non bibliografica: “solo in quattro abbiamo ottenuto la lode alla Triennale, cosa difficile perché bisogna mantenere una media alta per circa 25 esami. Io sono molto determinata, se inizio una cosa, la completo perbene. Partivo da 102, mi hanno dato 8 punti più lode in Commissione, proprio per la qualità d’esposizione del lavoro e perché la mia tesi è stata sviluppata in laboratorio”. Nonostante la determinazione, Francesca ha incontrato qualche difficoltà con gli esami di Matematica e Fisica: “ci ho impiegato più di quattro mesi per prepararli, non li ho mai dovuti ripetere, ma non sono riuscita a laurearmi nei tempi, infatti sono un anno e mezzo fuori corso”. Inizialmente voleva iscriversi a Medicina: “diciamo che mi hanno indirizzata verso quella strada, in famiglia sono tutti medici, poi mi sono resa conto da sola che non mi piaceva tanto. Ho scoperto un mondo nuovo con la Biologia, ed è fantastico! Mi affascinano specialmente la riproduzione e la fecondazione assistita”. Ecco perché alla Magistrale sceglierà il curriculum in Riproduzione e Differenziamento. Intanto dà alcuni consigli ai colleghi: “se sai cosa vuoi, nella vita come all’università, riesci. Studiare è fondamentale, senza accontentarsi dei voti bassi, un 18 è una perdita di tempo, mentre l’impegno è una cosa seria. Certi esami si possono preparare in un mese, le Chimiche no, come anche Biologia Molecolare, occorrono almeno tre mesi. I docenti sono disponibili, affidatevi a loro!”.
Tra le migliori laureate della Magistrale in Biologia della Nutrizione Emerenziana Di Meo la quale, con la sua tesi in ‘Caratterizzazione strutturale dei glicoconiugati da parete cellulare batterica coinvolti nella elicitazione e soppressione della immunità innata’, che sembra uno scioglilingua, si è aggiudicata la lode. “Il mio relatore è Antonio Molinaro. Sono sempre stata convinta della mia strada. Le stesse abitudini di vita mi hanno spinto a curare l’ambito nutrizionale. Quando mangio un prodotto, mi piace leggere l’etichetta, per capirne la composizione. In famiglia abbiamo problemi di obesità, comuni a tutta la Campania purtroppo. Ecco perché credo che il settore dia uno sbocco occupazionale redditizio, almeno nella mia terra”. Raggiungere la lode non è stato semplice: “ci siamo arrivati solo in tre, perché l’assegnazione del punteggio è più complessa rispetto a qualche anno fa. Assegnano sei punti di base, più uno, se si è in corso, e un altro se si è ottenuto un voto superiore al 106 alla Triennale. Per la lode occorre partire da 104, quindi è difficile ottenerla con una media inferiore al 28”. L’esame che le ha creato qualche problema: “Biochimica cellulare, perché ha richiesto un tempo di preparazione molto lungo, ma per fortuna sono riuscita a laurearmi nei tempi”. Il più interessante: “è stato Dietistica, dove forniscono le basi per stilare una dieta”. Emerenziana o Marzia, come preferisce farsi chiamare, ha le idee ben chiare sul futuro: “voglio diventare una nutrizionista. Per farlo devo innanzitutto iscrivermi all’Albo dei biologi, superando un esame di abilitazione, con due prove scritte e una orale. Poi posso iniziare con la libera professione, invece, se voglio lavorare in Ospedale, devo prendere una Specializzazione. La nutrizione è un campo molto vasto, per adesso sono al secondo Corso di Perfezionamento, ne seguirà un terzo, più alcuni Master, per raggiungere una preparazione adeguata”. Anche Marzia, come Francesca, dà alcune dritte sul modo di affrontare il percorso di studi: “bisogna armarsi di pazienza, perché la strada è molto lunga e difficile, per cui occorre aver chiaro l’obiettivo in partenza. Meglio se fin dalla Triennale si decide per quale Magistrale optare. Se si vuole intraprendere la carriera del ricercatore, consiglio di non farlo in Italia, dove si è sottopagati”.
Allegra Taglialatela
Tra le migliori laureate della Magistrale in Biologia della Nutrizione Emerenziana Di Meo la quale, con la sua tesi in ‘Caratterizzazione strutturale dei glicoconiugati da parete cellulare batterica coinvolti nella elicitazione e soppressione della immunità innata’, che sembra uno scioglilingua, si è aggiudicata la lode. “Il mio relatore è Antonio Molinaro. Sono sempre stata convinta della mia strada. Le stesse abitudini di vita mi hanno spinto a curare l’ambito nutrizionale. Quando mangio un prodotto, mi piace leggere l’etichetta, per capirne la composizione. In famiglia abbiamo problemi di obesità, comuni a tutta la Campania purtroppo. Ecco perché credo che il settore dia uno sbocco occupazionale redditizio, almeno nella mia terra”. Raggiungere la lode non è stato semplice: “ci siamo arrivati solo in tre, perché l’assegnazione del punteggio è più complessa rispetto a qualche anno fa. Assegnano sei punti di base, più uno, se si è in corso, e un altro se si è ottenuto un voto superiore al 106 alla Triennale. Per la lode occorre partire da 104, quindi è difficile ottenerla con una media inferiore al 28”. L’esame che le ha creato qualche problema: “Biochimica cellulare, perché ha richiesto un tempo di preparazione molto lungo, ma per fortuna sono riuscita a laurearmi nei tempi”. Il più interessante: “è stato Dietistica, dove forniscono le basi per stilare una dieta”. Emerenziana o Marzia, come preferisce farsi chiamare, ha le idee ben chiare sul futuro: “voglio diventare una nutrizionista. Per farlo devo innanzitutto iscrivermi all’Albo dei biologi, superando un esame di abilitazione, con due prove scritte e una orale. Poi posso iniziare con la libera professione, invece, se voglio lavorare in Ospedale, devo prendere una Specializzazione. La nutrizione è un campo molto vasto, per adesso sono al secondo Corso di Perfezionamento, ne seguirà un terzo, più alcuni Master, per raggiungere una preparazione adeguata”. Anche Marzia, come Francesca, dà alcune dritte sul modo di affrontare il percorso di studi: “bisogna armarsi di pazienza, perché la strada è molto lunga e difficile, per cui occorre aver chiaro l’obiettivo in partenza. Meglio se fin dalla Triennale si decide per quale Magistrale optare. Se si vuole intraprendere la carriera del ricercatore, consiglio di non farlo in Italia, dove si è sottopagati”.
Allegra Taglialatela