I progetti per Valogno, il borgo rinato grazie alla street art, degli studenti di Architettura

Creatività, comunicazione, valorizzazione di un unicum, condivisione. Sono tante le parole chiave che raccontano il laboratorio Valogno “Borgo d’Arti” storie di-segni e idee di design, ideato dalla prof.ssa Ornella Cirillo, che ha coinvolto gli studenti del suo insegnamento di Storia della Città (Dipartimento di Architettura), Corso di Laurea in Scienze e Tecniche dell’Edilizia, e del Laboratorio di Multimedia Graphics del prof. Pasquale Argenziano, Corso di Design e Comunicazione. Obiettivo del laboratorio: la proposta di idee progettuali per la valorizzazione di Valogno ai fondatori dell’associazione “Il Risveglio”, che hanno innescato la rigenerazione di questo piccolo borgo di Sessa Aurunca, provincia di Caserta, ora famoso per i suoi murales. “Dagli anni ’60 al 2000, Valogno ha vissuto un fortissimo spopolamento. Poi, nel 2008, Giovanni Casale e la sua famiglia hanno lasciato Roma per tornare al borgo e lo hanno trasformato dando vita ad un progetto di rinascita e riqualificazione attraverso la street art – racconta la prof.ssa Cirillo – Hanno armato un vero e proprio laboratorio itinerante, un’officina di artisti che realizzano opere sulle pareti murarie”. Nel tempo “il borgo si era imbruttito, ma adesso ha riacquistato bellezza e, soprattutto, si è innescata un’attenzione verso il sito sia da parte degli abitanti che del pubblico, nonché di artisti, fotografi e giornalisti”. Come si inseriscono gli studenti dell’Università Vanvitelli nel contesto di Valogno? Prosegue la docente: “Quando si arriva in questo bellissimo museo a cielo aperto, nato dalla spontaneità e dalla cultura della prossimità, non si sa bene come orientarsi perché non c’è una mappa, né ci sono indicazioni specifiche relative ai murales. Ecco, i ragazzi hanno prestato le loro competenze universitarie con idee progettuali volte a fornire gli strumenti di comunicazione che permettano la giusta fruizione di questo museo. Purtroppo, a causa dell’emergenza, non è stato ancora possibile visitare il borgo in gruppo e i ragazzi sono stati molto bravi a reperire tutte le informazioni di cui avevano bisogno in rete e attraverso delle interviste al fondatore dell’associazione e agli artisti stessi”.
“Il bello è più vicino di quanto gli studenti pensino”
Diciassette i progetti proposti dagli studenti, divisi in gruppi misti con componenti da entrambi i Corsi coinvolti, che hanno lavorato su cinque indicatori: segnaletica, mappe, intrattenimento, souvenir e promozione. “Hanno proposto, ad esempio, dei segnali e delle mappe informative per aiutare nella lettura di quello che si incontra per le strade e per comprendere la distribuzione delle opere. Hanno girato dei video divulgativi e promozionali che raccontano la trasformazione di Valogno dal grigiore iniziale all’arte e ai colori”. Qualcuno si è dato al disegno “realizzando opuscoli, agende, cartoline con dei disegni ispirati ai murales e ai loro personaggi. Un gruppo ha realizzato in casa anche la carta per queste cartoline. Altri si sono ispirati al Memory, quel gioco in cui si devono accoppiare le carte uguali, e hanno proposto le loro carte con disegni ispirati a Valogno. C’è anche chi ha inventato delle fiabe ispirandosi agli abitanti del borgo o ai personaggi dei murales”. Il 1° giugno, online, i gruppi hanno presentato le loro idee “all’associazione. Ci piacerebbe anche organizzare una mostra a Valogno in modo da avviare un confronto sul campo. A fine maggio, comunque, alcuni studenti hanno preso l’iniziativa e sono già andati al borgo dove hanno incontrato Giovanni Casale e gli artigiani che vivono lì”. Per i ragazzi “questo laboratorio ha rappresentato un’esperienza sicuramente molto formativa. Quando ho parlato loro di Valogno ho scoperto che quasi nessuno lo conosceva, pur essendo per lo più tutti delle province di Caserta e Napoli. È importante che capiscano che il bello è più vicino di quanto pensino e devono imparare a guardarlo”.
Carol Simeoli

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