Per gli studenti della Federico II che hanno voglia di vivere un’esperienza all’estero, c’è il nuovo bando di mobilità Erasmus ai fini di studio. C’è tempo fino al 28 febbraio per presentare le domande sul sito web dell’Ateneo. Possono partecipare tutti gli studenti iscritti agli anni successivi al primo o al primo anno di Lauree Triennali e Specialistiche/Magistrali, di durata biennale o quinquennale, purché abbiano acquisito almeno 15 crediti. Le borse vanno da un minimo di 3 a un massimo di 12 mesi. La Spagna è la destinazione preferita dagli studenti. “È la scelta più comune, visto che un buon 50 % delle 1.200 borse previste riguarda le Università spagnole”, spiega la dott.ssa Fernanda Nicotera. Poi fornisce dati incoraggianti. “L’anno scorso abbiamo visto partire 682 studenti, 61 dei quali per l’Erasmus Placement, programma di tirocini da svolgere nelle aziende estere, con durata massima di tre mesi e una retribuzione di 500,00 euro mensili”. Tasto dolente è il contributo di mobilità, tanto esiguo da poter scoraggiare la partenza. “Sono 230,00 euro mensili, è ovvio che i genitori debbano integrare la borsa”. Le possibilità non si esauriscono agli studenti che vogliono sostenere esami, ma “si può partire anche per ricerche che riguardano la tesi, sempre per un periodo limitato a mesi. L’Erasmus è un’esperienza formativa a tutto tondo che permette di arricchire il bagaglio culturale di ogni studente. Rinunciarvi non ha senso, anche perché non si incontrano grandi difficoltà”, conclude la dottoressa.
A Giurisprudenza
docenti stranieri
in collegamento skype
docenti stranieri
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“Vengono coperte tutte le borse a disposizione ogni anno”, garantisce la dott.ssa Daniela Piccione, Capo dell’Ufficio Erasmus di Giurisprudenza. “Le destinazioni preferite dagli studenti sono tutte in Spagna, in particolar modo Salamanca che ha un’ottima Università, poi Barcellona, Madrid e Santander”. I ragazzi accolgono con entusiasmo la possibilità di vivere una nuova dimensione, anche se “non tutti gli esami si possono sostenere all’estero. Ad esempio, Diritto Commerciale, Procedura Civile e Diritto Amministrativo riguardano prettamente la normativa italiana, mentre quelli di ambito internazionale, come Filosofia del Diritto, si possono tranquillamente dare”. Proprio a Giurisprudenza, la dott.ssa Piccione organizza diversi incontri con gli studenti interessati, l’obiettivo è quello di prepararli all’esperienza e illustrare le modalità di partecipazione al nuovo bando. “Dalle cose più banali, come compilare la domanda, si passa a quelle più complesse, ovvero la scelta delle tre destinazioni. Indirizziamo i ragazzi che vogliono imparare bene l’inglese verso i paesi dell’Est”. Questione importante è anche l’alloggio. “Consigliamo loro di alloggiare in residenze universitarie, poiché molti di questi paesi, come Budapest, hanno ottimi campus, con prezzi competitivi, mentre in case private sarebbero più isolati. Invece a Barcellona conviene più alloggiare presso privati, visto che le residenze costano molto”. Fornisce informazioni utili su dove mangiare e quali sconti sono previsti. “In Germania la mensa costa 3 euro, mentre nei paesi dell’Est solo 1,50 euro”. Durante gli incontri ci saranno collegamenti via skype con i professori di tutte le Università interessate, che forniscono indicazioni più specifiche. “I prossimi saranno il 13 febbraio alle ore 15.00 e il 21 febbraio alle ore 10.30 nell’Aula 36 di via Porta di Massa, 32”.
Ad Agraria bonus sul voto di laurea
La prof.ssa Virginia Lanzotti, delegata Erasmus della Facoltà di Agraria, fornisce informazioni sul numero di studenti Erasmus in partenza e in arrivo, sulle destinazioni preferite e le novità in programma. “Abbiamo avuto sedici studenti in entrata al primo semestre e per il secondo sono attesi altri cinque. In uscita, per ora otto studenti hanno firmato il contratto, ma ne attendiamo molti altri”. Anche ad Agraria la destinazione più gettonata è la Spagna, “ma abbiamo richieste anche per Francia, Germania, Portogallo e Turchia. Al momento stiamo allargando gli accordi Erasmus alle Università del Belgio e della Danimarca”. Per gli studenti di Agraria non è difficile trovare esami da sostenere negli Atenei esteri. “Abbiamo individuato equivalenze di crediti per tutti i corsi di studio, i ragazzi che seguono il programma Erasmus tornano molto contenti”. Novità importante: “la nostra Facoltà ha introdotto criteri di riconoscimento dell’esperienza Erasmus sul voto di laurea, per cui abbiamo più richieste”. Il consiglio che la docente dà a coloro che stanno per partire è: “rivolgersi agli uffici Erasmus dell’Università ospitante e al nostro ufficio Relazioni Internazionali, sia per seguire corsi di lingua organizzati, che per avere un aiuto nella ricerca dell’alloggio”.
“Non sottovalutate
il problema
linguistico”
il problema
linguistico”
Importanti i consigli che il prof. Vincenzo Scalzo, Delegato Erasmus della Facoltà di Economia, fornisce ai ragazzi. “Si ha sempre più spesso la sensazione che gli studenti, nel compilare il Learning Agreement, siano orientati a cercare di evitare di sostenere esami che nel nostro Ateneo ritengono difficili, come Micro e Macroeconomia. Questo è un errore”. La loro scelta non è totalmente libera, poiché il piano di studi deve essere approvato con criteri di coerenza attinenti ai temi e all’impegno in termini di crediti che ogni studente va ad affrontare. “Il primo consiglio che sento di dare è: presentate la domanda quando avete in mente un programma ben preciso, con informazioni su orari e lezioni dei corsi che volete seguire nelle Università estere”. Qualche esempio: “spesso capita che gli studenti partano senza sapere che il corso che vogliono seguire quel semestre non si tiene e chiedono di modificare il piano di studi. Se ciò non è possibile, tornano a casa dopo un semestre con un solo esame sostenuto”. Far attenzione alle motivazioni studiorum è importante, oltre che documentarsi con uno screening iniziale attraverso siti degli Atenei interessati, mail e telefonate agli Uffici Relazioni Internazionali esteri, per prendere quante più informazioni è possibile sul piano di studi prima di partire. Inoltre, “non credete che gli esami qui ritenuti difficili all’estero siano più facili, sarebbe un grave sbaglio”. Quando si presenta domanda per le tre destinazioni, bisogna avere una certa flessibilità. Non sempre infatti si ottiene ciò che si vuole. “La graduatoria scorre secondo meritocrazia, per cui, coloro che hanno una media inferiore al 24 e un esiguo numero di esami, possono essere facilmente scavalcati e devono adattarsi alla destinazione assegnata, anche se non è la preferita”. L’ultimo consiglio è: “non sottovalutate il problema linguistico. Negli Atenei esteri non sono previsti corsi in inglese perché lo spirito dell’Erasmus è quello di relazionarsi alla cultura e alla lingua del posto. Il CLA (Centro Linguistico d’Ateneo) offre la possibilità di seguire corsi intensivi gratuiti di spagnolo, francese, tedesco e inglese prima della partenza, sfruttatela”. A proposito dell’inglese, il prof. afferma: “stiamo tentando di organizzare degli scambi con il Regno Unito, le cui Università, corteggiate da tutto il mondo, sono un po’ restie al progetto Erasmus. I nostri sforzi sono per ora diretti verso un’apertura del mondo anglosassone”.
L’invito finale è: avere una forte determinazione e una gran voglia di vivere quest’esperienza, per non abbattersi davanti alle prime difficoltà.
L’invito finale è: avere una forte determinazione e una gran voglia di vivere quest’esperienza, per non abbattersi davanti alle prime difficoltà.
Allegra Taglialatela