Sono completamente disorientati, hanno necessità di carpire quante più notizie e consigli utili su insegnamenti e programmi d’esame -è questo che importa di più a chi ha deciso di proseguire il proprio percorso di studi scegliendo l’Università-. Qualcuno non sa nemmeno se è il caso di proseguire gli studi. Questa la radiografia dei 30mila studenti, la maggioranza al quinto anno della scuola superiore, accorsi all’Università Parthenope per la tre giorni di orientamento organizzata da Ateneapoli. Girano per gli stand, fanno incetta di materiale cartaceo (guide, opuscoli, giornali), seguono gli incontri nelle varie aule e intanto osservano l’università da dentro. Anche questo è importante. Ce lo confermano i ragazzi dell’I.T.I.S. ‘Fermi’ di Sarno. “Non ho alcuna idea su quale sarà il mio percorso di studi – dice Luigi– Avevo pensato di iscrivermi ad Ingegneria, ma si studiano materie troppo complicate, forse Giurisprudenza o magari Scienze biologiche… in ogni caso, partecipo a queste giornate perché ho bisogno di conoscere le Facoltà, al di là dei programmi che si studiano, vedere le aule, avere più informazioni possibili e anche capire la mentalità degli universitari…”. L’indecisione traspare anche nelle parole di Giuseppe Palumbo, 18 anni, di Sarno. “Non so ancora se iscrivermi o meno all’Università e non saprei dire neanche qual è la Facoltà che fa per me. Trovare lavoro dopo il diploma risulta complicato, ma credo che studiare all’Università richieda comunque un grande impegno”. “E’ importante – aggiunge Marco – fare la scelta giusta, perché già per studiare occorre volontà, se poi ci si accorge di aver scelto qualcosa che non piace, si perde altro tempo nel cambio”. “Cerco qualcosa che attiri la mia attenzione – dice Antonella, al quinto anno dell’I.T.C. ‘Nitti’ di Portici – Non so ancora quello che voglio fare in futuro, ci sono tanti indirizzi, tanti corsi di laurea nei diversi atenei… però voglio almeno provare ad iscrivermi all’Università poi si vedrà”. Imma e Romina, della stessa classe, sono davvero contente che l’istituto che frequentano abbia accettato l’invito a partecipare ad Orientarsi “perchè – dicono – servono giornate come queste. Non basta reperire informazioni sui siti internet, bisogna venire, parlare, guardare. I siti web delle facoltà possono servire solo come primo approccio”.
Il futuro tra
dubbi e sogni
dubbi e sogni
Elemento fondamentale per continuare gli studi e terminarli col conseguimento della laurea è, secondo Marianna, altra studentessa del ‘Nitti’, la passione. “Senza la passione – ci spiega – non si fa nulla. Personalmente, sono molto appassionata alla grafica, ho già avuto modo di studiarla all’istituto tecnico che frequento e penso di scegliere un corso di laurea che continui su questa linea, qualcosa che abbia a che fare, per esempio, con il design e la moda”. Tra le sue colleghe, Francesca Beato, diciottenne di Portici, si distingue: è l’unica ad avere un’idea precisa su quale sarà il suo percorso formativo, o pensa di averla, almeno finora. “Studierò Giurisprudenza perché voglio diventare un avvocato minorile, devo solo scegliere l’Ateneo al quale iscrivermi”. Le chiediamo da cosa viene fuori questa forte convinzione. “Da una storia di vita. Un episodio in cui ho avuto modo di percepire l’importanza di questa figura professionale…”. Anche Marco, dell’I.T.C. ‘Sturzo’ di Castellammare di Stabia, sembra optare per Giurisprudenza “o al massimo Economia” aggiunge. “Oggi, il diploma non basta per trovare un buon lavoro – continua – sicuramente l’Università è un percorso che va fatto”. Daniela è d’accordo col suo compagno di classe. “Occorre tanta volontà, altrimenti si rischia di non concludere il ciclo universitario già difficile di per sé”. Margherita e Ada, studentesse del liceo scientifico ‘Sbordone’ di Napoli, definiscono l’Università “un mondo confuso, dove ognuno deve basarsi sulle proprie forze, dove non ci sono i docenti che, con le interrogazioni quotidiane, ti invogliano a studiare, dove occorre molto impegno”. Le due ragazze dicono di avere grande bisogno di un aiuto per orientarsi nella miriade di corsi che offre il mondo accademico. “Il mercato del lavoro – dice Ada – cerca persone giovani e competenti, quindi è importante anche laurearsi nei tempi giusti… credo che le difficoltà maggiori si incontrano al primo anno, dopo il quale poi si entra di più nell’ottica e nell’ambiente universitario e ci si gestisce meglio. Personalmente, non so ancora a quale Facoltà iscrivermi, a volte penso Psicologia, ma vorrei riuscire a capire bene come ci si inserisce al primo anno e quali difficoltà dovrò affrontare sia nello studio che nell’organizzazione degli esami”. “Ma come funziona l’Università?”, la risposta non è né semplice né breve. Ce lo chiede Sabrina, prossima diplomanda al liceo ‘Sbordone’. “Vorrei iscrivermi a Lingue – continua – perché mi piacerebbe diventare una brava traduttrice o insegnante e magari lavorare all’estero, ma, per ora, non so quasi nulla dell’organizzazione del sistema universitario… e non saprei ancora scegliere con certezza”. Giovanni, invece, diciottenne napoletano, butta un occhio prima agli sbocchi occupazionali e poi sceglie la Facoltà che, a suo parere, può essere giusta. “Secondo me – ci confida – la cosa migliore è studiare Economia, perché, prima di tutto, ci sono tanti indirizzi tra cui scegliere a seconda degli interessi personali e poi è una tipologia di laurea che apre le porte verso tante occupazioni ricercate oggi”.
Primo anno, insegnamenti ed esami, sbocchi occupazionali. La gran parte delle domande e dei dubbi riguarda queste tre aree. “Mi piacerebbe studiare Psicologia – ci dice Marina, altra studentessa allo ‘Sbordone’ – ma prima di iscrivermi, vorrei comprendere gli sbocchi occupazionali. Sono indecisa con Scienze Politiche…”. “Organizzare queste giornate è davvero importante perchè ci aiuta a capire tutta la gamma dei corsi di laurea –sostengono Michele e Salvatore, al quinto anno del liceo classico ‘Silvestri’ di Portici – ma vorremmo entrare più nello specifico e conoscere, per esempio, le modalità d’esame. Assistere agli esami e a qualche lezione sarebbe una buona idea proprio per rendersi conto di come si svolge la vita universitaria e dei cambiamenti che dobbiamo aspettarci in confronto alla scuola superiore”. La preoccupazione per gli esami: è ciò che ci confidano anche Marianna e Roberta, del liceo scientifico ‘Urbani’ di S. Giorgio a Cremano. “Siamo orientate verso lo studio di materie scientifiche. E’ sicuro che all’università bisogna studiare, essere presenti seguire i corsi, ma vorremmo capire meglio come sono strutturate le lezioni, per esempio se non si comprende un argomento…”.
Maddalena Esposito
Primo anno, insegnamenti ed esami, sbocchi occupazionali. La gran parte delle domande e dei dubbi riguarda queste tre aree. “Mi piacerebbe studiare Psicologia – ci dice Marina, altra studentessa allo ‘Sbordone’ – ma prima di iscrivermi, vorrei comprendere gli sbocchi occupazionali. Sono indecisa con Scienze Politiche…”. “Organizzare queste giornate è davvero importante perchè ci aiuta a capire tutta la gamma dei corsi di laurea –sostengono Michele e Salvatore, al quinto anno del liceo classico ‘Silvestri’ di Portici – ma vorremmo entrare più nello specifico e conoscere, per esempio, le modalità d’esame. Assistere agli esami e a qualche lezione sarebbe una buona idea proprio per rendersi conto di come si svolge la vita universitaria e dei cambiamenti che dobbiamo aspettarci in confronto alla scuola superiore”. La preoccupazione per gli esami: è ciò che ci confidano anche Marianna e Roberta, del liceo scientifico ‘Urbani’ di S. Giorgio a Cremano. “Siamo orientate verso lo studio di materie scientifiche. E’ sicuro che all’università bisogna studiare, essere presenti seguire i corsi, ma vorremmo capire meglio come sono strutturate le lezioni, per esempio se non si comprende un argomento…”.
Maddalena Esposito