Il latino: uno sbarramento?

Preoccupati alcuni studenti in procinto di immatricolarsi a Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale che domandano: è importante conoscere bene le lingue classiche per i nostri esami? “Dipende dal curriculum scelto. Ve ne sono 4 (archeologico, storico-artistico, economico-gestionale, cinema, musica e spettacolo), ma tutti condividono l’insegnamento di Lingua e Letteratura Latina, mentre Greco è obbligatorio solo per chi sceglie il percorso archeologico. Negli altri curricula, Greco è un esame a scelta, assieme a Letteratura Cristiana Antica e Letteratura Umanistica e Medievale, dove pure occorrono basi di latino”, anticipa Andrea Sciarra, laureando. Ma i dubbi persistono: “provengo da un liceo artistico. M’interessa molto il curriculum storico-artistico, ma non riesco ancora ad orientarmi bene, perché non mi sono mai confrontata con certe discipline. Posso scegliere questo Corso?”. Oppure, in altre forme, cosa serve per passare Latino? Semplicemente, “essere in grado di comprendere com’è strutturato un periodo per procedere a una traduzione senza doverla imparare a memoria – risponde Luisa Costabile – Le lezioni vertono sulla letteratura, quindi bisogna da autodidatta studiare la grammatica dal manuale e poi, quando si è a buon punto, passare agli autori. Imparare a memoria un centinaio di versioni non serve a niente”. In genere, il Dipartimento, per venire incontro alle esigenze degli studenti, attiva corsi di Latino zero, in contemporanea con il corso ordinario di Letteratura. “È tosto, e non voglio scoraggiare nessuno, ma, se si studia e si frequentano i corsi di tutorato, in pochi mesi grammatica, verbi e declinazioni non saranno più un incubo. Tradurre un testo su due piedi a volte è difficile pure per uno studente che ha fatto il classico”. Quest’ultimo, invece, non avrà problemi a orientarsi verso il Corso di Lettere Classiche, dove si tengono in concomitanza con l’inizio del semestre dei colloqui conoscitivi rivolti agli aspiranti classicisti. “I Corsi sono ad accesso libero, quindi un’ottima conoscenza del latino e del greco non è preliminare all’immatricolazione – chiarisce Claudia Romano – Il colloquio, in fondo, è una semplice chiacchierata e non deve spaventare: serve ai docenti per sapere di più sul trascorso scolastico degli immatricolandi e intercettare i loro bisogni formativi”.
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