Il mondo della moda incontra docenti e studenti della Facoltà di Architettura

I grandi nomi della moda italiana incontrano l’Università. Un convegno internazionale presso l’Unione Industriali – “Fashion Minds” – e una mostra dedicata all’eccellenza della moda campana – “Hand Industry”, allestita nell’ambito dell’innovativo progetto TA CAMP, tessile-abbigliamento in Campania, dal 28 al 31 gennaio, al Museo Pan dove sono stati esposti prodotti realizzati ancora con tecniche sartoriali -: le iniziative del progetto di Camera della Moda e Facoltà d’Architettura della Sun. 
“Con questo progetto – ha spiegato la prof.ssa Patrizia Ranzo, Presidente dei Corsi di Laurea in Design per la Moda, nel corso del convegno del 29 gennaio a Palazzo Partanna – intendiamo far incontrare il sistema creatività e le imprese. I nostri studenti sono validissimi, hanno ricevuto anche i complimenti da parte della Camera Nazionale della Moda. Purtroppo anche se pieni di talento, non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro”. La prof.ssa Ranzo ha spiegato anche l’importanza del Made in Italy: “In Campania sono diversi i prodotti di fama nel campo della moda. Purtroppo, la crisi economica coinvolge anche il settore dell’eccellenza sartoriale regionale”. Per il Preside della Facoltà Carmine Gambardella: “in questo particolare periodo, è necessario immettere nel ciclo produttivo tutte le conoscenze che abbiamo. E’ questa la ricetta per tentare di uscire dalla crisi”.
Alla domanda da parte del Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Mario Boselli, su cosa significhi con precisione ‘Made in Italy’, la prof.ssa Ranzo ha risposto: “Sarebbe come definire un mare fluttuante. Assieme ad un gruppo di studenti di Washington, nell’ambito di un seminario tenutosi a Stromboli, abbiamo provato a darne una definizione preparando e mangiando insieme un risotto alla milanese: solo lo stare a stretto contatto con un prodotto tipicamente italiano rende possibile la comprensione di tutte le sue caratteristiche”.
Puntare sui marchi prodotti nel nostro Paese, la direzione indicata dal Presidente Unione degli Industriali di Napoli Giovanni Lettieri. Poi la parola a Marialuisa Gavazzeni Trussardi che ha ricordato la centralità della Campania nella produzione delle pelli (“Napoli è considerata la capitale mondiale della qualità della pelle, così come Milano lo è dell’alta moda. Chi decide di lavorare in questo campo non può prescindere da un principio così basilare”) e Giovanna Gentile Ferragamo che ha raccontato la storia dell’azienda di famiglia, ricordando che il negozio di Napoli fu uno dei primi creati da suo padre. 
Al convegno erano presenti alcune studentesse iscritte al secondo anno del Corso di Laurea in Design per la Moda, che hanno potuto partecipare anche grazie alla sospensione delle lezioni, apposta per l’occasione. Durante una delle pause dei lavori si sono fermate a parlare con la Ferragamo. Insieme all’autografo, la titolare della griffe ha fornito loro consigli su come riuscire ad entrare a far parte del mondo della moda. “Parlare con chi fa questo mestiere da anni, non può che arricchire il nostro bagaglio di conoscenze”, ha detto Valentina Di Dio. “Come ci ha spiegato la Signora Ferragamo, bisogna essere decisi e testardi per intraprendere questa carriera – sono le parole di Cristina Nucera e Laura Ziviello – Fortunatamente, non sono cose che ci mancano. Anche se ci rendiamo conto che la competitività è davvero molta”. Secondo Sara Trepiccione: “Eventi come ‘Fashion Minds’ rappresentano la possibilità di entrare in contatto diretto con dei nomi che vediamo solo in televisione o sui giornali”. Dello stesso parere il Preside, che ha difeso l’importanza della formazione universitaria, alla luce dell’esperienza di grandi stilisti: “Si deve partire da una formazione non più generalista, ma di qualità sostenuta dalla ricerca. Gli uomini si dividono in due categorie, ossia coloro che vivono il presente già proiettati nel futuro e quelli che uccidono l’età presente. Personalità come Ferragamo e Trussardi facevano parte della prima categoria e dovrebbero essere un buon esempio per tutti i nostri studenti”.
Anna Maria Possidente 
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