Il Polo delle Scienze Umane e Sociali cambia sede: passa da Via De Gasperi 55, a Via S. Felice 8 (nei pressi di Piazza Borsa). “Al settimo piano. Ci congiungiamo con il Polo delle Scienze della Vita, con il quale condivideremo un’aula per riunioni e seminari da 30-40 posti”. È visibilmente soddisfatto il suo Presidente. “Si tratta di locali molto belli, un salto di qualità molto importante, di cui sono parecchio soddisfatto. Con locali e spazi per gli uffici tecnici ed amministrativi”. Il momento si intreccia con le prime candidature, quella, già ufficiale, del prof. Francesco Balletta e quella, prossima, ma già sulla bocca di tutti ed immaginata come scontata, dell’ex Preside di Economia, prof. Massimo Marrelli. Cosa ne pensa il Presidente del Polo, Giuseppe Cantillo? “Naturalmente il mio è un ruolo super partes. Ci sono già due colleghi, appunto, di cui si parla. Conosco meglio l’ex Preside Marrelli che con il Polo ha molto collaborato in maniera costante”. Anche se c’è già chi contesta che sia una candidatura “calata dall’alto”: “meglio sarebbe farlo affermare dal basso, fra i colleghi”, affermano costoro. Ed è su questa seconda strada che ormai si sta lavorando. Ma su questo tema Cantillo svicola.
Un suo parere su queste prime candidature? “Ripeto, sono super partes, visto il mio ruolo. Di Balletta è noto l’impegno e l’entusiasmo, persona di peso con varie esperienze istituzionali”, dice Cantillo. Di Marrelli? “Ha dato prova delle sue capacità istituzionali in 6 anni da Preside di Economia e nel Senato Accademico. È persona scientificamente di grandi qualità. Ha anch’egli un forte senso dell’istituzione”. Oltre non è disponibile a dire. “Fermo restando che di docenti validi, fra le 5 facoltà del nostro Polo, ce ne sono molti e tutti autorevoli – mette le mani avanti -. Come ritengo sia normale un’alternanza alla presidenza del Polo, fra le facoltà che lo compongono”. “Per la mia esperienza di 6 anni di Presidente, posso assicurare che non sono tutte rose e fiori, che i problemi non mancano”.
Un consiglio al futuro Presidente che le succederà? “Colui che sarà eletto, sulla base della mia esperienza e alla modifica di Statuto, credo dovrà sviluppare una proiezione esterna sempre più marcata, sia per la ricerca di risorse finanziarie, sia di rapporti e relazioni con le istituzioni e le dimensioni produttive, della città e della Regione. Il candidato dovrà anche avere una cifra scientifica, un requisito anch’esso importante: dà autorevolezza e aiuta nelle scelte”. “La biblioteca centralizzata di area umanistica, sarà una delle priorità da portare avanti. Io spero almeno di inaugurarne la sede, a Piazza Bellini, e forse di avviare l’apertura del settore periodici”. Altri consigli? “Attenzione alla ricerca, prima di tutto”.
Poi il triste tran tran dei tagli governativi. “Sostenuti. Anche quest’anno. Purtroppo. Ma mi sono battuto, nell’ateneo, per maggiori sostegni economici ai Poli, differenziati in base al numero di studenti iscritti -. E l’area umanistica ne ha tanti di iscritti e in crescita rispetto ad altre facoltà -. Occorre perseguire un riequilibrio fra i 3 Poli, anche perché il nostro non ha finanziamenti esterni e fondi per i laboratori; i nostri laboratori sono soprattutto: libri e biblioteche”.
Le cose fatte. “Ho cercato di sviluppare il settore della formazione, il più possibile. Il coinvolgimento nei progetti di ricerca che vengono banditi sia dal Ministero che dalla Regione (come la legge 5)”. “Il Polo è stato determinante nella nascita di Corsi di Laurea interfacoltà, come Scienze del Turismo e Servizio Sociale”. E annuncia: “da aprile penso di avere una serie di incontri con le Facoltà e i Dipartimenti del Polo, per trarre un bilancio del lavoro svolto”.
Un suo parere su queste prime candidature? “Ripeto, sono super partes, visto il mio ruolo. Di Balletta è noto l’impegno e l’entusiasmo, persona di peso con varie esperienze istituzionali”, dice Cantillo. Di Marrelli? “Ha dato prova delle sue capacità istituzionali in 6 anni da Preside di Economia e nel Senato Accademico. È persona scientificamente di grandi qualità. Ha anch’egli un forte senso dell’istituzione”. Oltre non è disponibile a dire. “Fermo restando che di docenti validi, fra le 5 facoltà del nostro Polo, ce ne sono molti e tutti autorevoli – mette le mani avanti -. Come ritengo sia normale un’alternanza alla presidenza del Polo, fra le facoltà che lo compongono”. “Per la mia esperienza di 6 anni di Presidente, posso assicurare che non sono tutte rose e fiori, che i problemi non mancano”.
Un consiglio al futuro Presidente che le succederà? “Colui che sarà eletto, sulla base della mia esperienza e alla modifica di Statuto, credo dovrà sviluppare una proiezione esterna sempre più marcata, sia per la ricerca di risorse finanziarie, sia di rapporti e relazioni con le istituzioni e le dimensioni produttive, della città e della Regione. Il candidato dovrà anche avere una cifra scientifica, un requisito anch’esso importante: dà autorevolezza e aiuta nelle scelte”. “La biblioteca centralizzata di area umanistica, sarà una delle priorità da portare avanti. Io spero almeno di inaugurarne la sede, a Piazza Bellini, e forse di avviare l’apertura del settore periodici”. Altri consigli? “Attenzione alla ricerca, prima di tutto”.
Poi il triste tran tran dei tagli governativi. “Sostenuti. Anche quest’anno. Purtroppo. Ma mi sono battuto, nell’ateneo, per maggiori sostegni economici ai Poli, differenziati in base al numero di studenti iscritti -. E l’area umanistica ne ha tanti di iscritti e in crescita rispetto ad altre facoltà -. Occorre perseguire un riequilibrio fra i 3 Poli, anche perché il nostro non ha finanziamenti esterni e fondi per i laboratori; i nostri laboratori sono soprattutto: libri e biblioteche”.
Le cose fatte. “Ho cercato di sviluppare il settore della formazione, il più possibile. Il coinvolgimento nei progetti di ricerca che vengono banditi sia dal Ministero che dalla Regione (come la legge 5)”. “Il Polo è stato determinante nella nascita di Corsi di Laurea interfacoltà, come Scienze del Turismo e Servizio Sociale”. E annuncia: “da aprile penso di avere una serie di incontri con le Facoltà e i Dipartimenti del Polo, per trarre un bilancio del lavoro svolto”.