Porto di Napoli, un varco sul mondo. Il Dipartimento di Sociologia, lunedì 29 maggio ha dato vita, presso l’ex cinema Astra di via Mezzocannone, ad un convegno sulle nuove politiche che il Governo Locale e la città di Napoli dovranno adottare in tema di sviluppo sostenibile. “Il porto e la città, due realtà a confronto, due ricchezze che, se ben gestite, possono realmente decretare il successo internazionale di Napoli e di tutta la Campania”. Questo il primo commento della prof.ssa Annamaria Zaccaria, moderatrice e promotrice del convegno. “Questo seminario è importante non solo per i crediti formativi (gli allievi di Sociologia e quelli del Corso di laurea in Scienze Politiche dell’Amministrazione hanno acquisito un credito) ma, soprattutto, perché consentirà a tutti voi di toccare con mano uno spaccato importante della realtà economica napoletana e sulle grandi trasformazioni che sta subendo”, ha detto la docente rivolgendosi agli studenti.
Al convegno hanno partecipato esponenti del panorama economico e ambientale napoletano come il Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli e la direttrice di Legambiente, sezione di Napoli, Anna Savarese. Presente, in qualità di esperto in tematiche ambientali e, soprattutto, di “bonario provocatore”, il prof. Giovanni Persico, docente di Sociologia Urbana. “Credo che Napoli stia vivendo un periodo molto delicato della sua storia. Un periodo in cui sa di dover cambiare, ma ancora non sa in che modo. La globalizzazione impone alla città di rivedere i suoi piani produttivi. Una revisione che non può prescindere dallo sviluppo sostenibile. Napoli, da questo punto di vista, è ancora molto indietro, sia per quanto riguarda la città di terra, sia per quanto riguarda il suo rapporto con il mare. La sicurezza e lo sviluppo di una città costiera come Napoli, non possono prescindere dall’efficienza del suo porto che deve diventare l’epicentro di tutte le forze culturali ed economiche della città, trasformandola nella vera porta d’Oriente. Tante cose si sono fatte – ha concluso il prof. Persico- tante, però, si devono ancora realizzare, soprattutto per risanare quello che per me, equivale ad un vero pugno nello stomaco: l’area di Bagnoli. Una fetta di città che sarebbe dovuta essere il nostro orgoglio, ma che, invece, resta ancora una delle tante follie compiute”.
“Il Porto di Napoli non è un porto qualunque, né tanto meno può vivere di solo turismo. E’ un imponente polo commerciale, al primo posto come autostrada del mare e al terzo come traffico di merci in Europa – ha detto Nerli- Siamo una realtà polifunzionale difficile da gestire, sia per la mancanza di fondi dovuti alla precedente legislatura, sia per le difficoltà nel prendere decisioni definitive da parte delle amministrazioni locali. In questo quadro così delicato, però, siamo comunque riusciti ad ottenere ottimi risultati. In Campania, ad esempio, negli ultimi anni, la crescita occupazionale è arrivata al 4-5%, contro il 14% del solo Porto di Napoli. Una realtà polifunzionale che vive anche di turismo, basti pensare che nei giorni caldi, quelli dei ponti di Pasqua o dei mesi estivi, l’affluenza di viaggiatori è più elevata di quella dell’aeroporto di Fiumicino”. Sviluppo e sostenibilità sono stati, quindi, i temi principali della giornata. Temi che hanno focalizzato l’attenzione degli studenti presenti. Molte le domande, molti i dubbi, come quelli di Brunella, di Sociologia, sul perché di tanta immobilità da parte delle autorità locali, o di Giovanni di Scienze Politiche dell’Amministrazione, sulle politiche attuate dal Comitato Portuale. A rispondere, ancora una volta, il Presidente Nerli, che non lesina stoccate all’amministrazione. “Le problematiche che affliggono Napoli sono sotto gli occhi di tutti, ma discuterne e basta, serve a poco. Bisogna verificare in che modo agire, prendere decisioni definitive e non cambiarle e credere nel progetto che si stabilisce. Vi faccio un altro esempio. C’è un piano paesistico per l’area di Posillipo datato 1983, oggi siamo nel 2006, ma le cose non sono mai cambiate. Il Porto di Napoli è in una posizione strategica importantissima, non a caso, sempre più operatori lo scelgono, trovando conveniente far transitare le loro merci da noi e trovando molto validi i servizi che trovano al suo interno. Questa è la prova che le Autorità Portuali di Napoli, unitamente all’impegno di molti gruppi imprenditoriali, si stanno muovendo nella giusta direzione”. Chiusura affidata al Presidente di LegaAmbiente di Napoli, Anna Savarese: “il Mezzogiorno deve reimpostare il proprio sviluppo, divenendo nuovamente il crocevia più importante del Mediterraneo. Per far ciò, però, bisogna puntare tutto sulla trasparenza e sull’organizzazione, in modo che lo sviluppo sostenibile dell’intera area possa equipararsi a quello economico”.
Gianluca Tantillo
Al convegno hanno partecipato esponenti del panorama economico e ambientale napoletano come il Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli e la direttrice di Legambiente, sezione di Napoli, Anna Savarese. Presente, in qualità di esperto in tematiche ambientali e, soprattutto, di “bonario provocatore”, il prof. Giovanni Persico, docente di Sociologia Urbana. “Credo che Napoli stia vivendo un periodo molto delicato della sua storia. Un periodo in cui sa di dover cambiare, ma ancora non sa in che modo. La globalizzazione impone alla città di rivedere i suoi piani produttivi. Una revisione che non può prescindere dallo sviluppo sostenibile. Napoli, da questo punto di vista, è ancora molto indietro, sia per quanto riguarda la città di terra, sia per quanto riguarda il suo rapporto con il mare. La sicurezza e lo sviluppo di una città costiera come Napoli, non possono prescindere dall’efficienza del suo porto che deve diventare l’epicentro di tutte le forze culturali ed economiche della città, trasformandola nella vera porta d’Oriente. Tante cose si sono fatte – ha concluso il prof. Persico- tante, però, si devono ancora realizzare, soprattutto per risanare quello che per me, equivale ad un vero pugno nello stomaco: l’area di Bagnoli. Una fetta di città che sarebbe dovuta essere il nostro orgoglio, ma che, invece, resta ancora una delle tante follie compiute”.
“Il Porto di Napoli non è un porto qualunque, né tanto meno può vivere di solo turismo. E’ un imponente polo commerciale, al primo posto come autostrada del mare e al terzo come traffico di merci in Europa – ha detto Nerli- Siamo una realtà polifunzionale difficile da gestire, sia per la mancanza di fondi dovuti alla precedente legislatura, sia per le difficoltà nel prendere decisioni definitive da parte delle amministrazioni locali. In questo quadro così delicato, però, siamo comunque riusciti ad ottenere ottimi risultati. In Campania, ad esempio, negli ultimi anni, la crescita occupazionale è arrivata al 4-5%, contro il 14% del solo Porto di Napoli. Una realtà polifunzionale che vive anche di turismo, basti pensare che nei giorni caldi, quelli dei ponti di Pasqua o dei mesi estivi, l’affluenza di viaggiatori è più elevata di quella dell’aeroporto di Fiumicino”. Sviluppo e sostenibilità sono stati, quindi, i temi principali della giornata. Temi che hanno focalizzato l’attenzione degli studenti presenti. Molte le domande, molti i dubbi, come quelli di Brunella, di Sociologia, sul perché di tanta immobilità da parte delle autorità locali, o di Giovanni di Scienze Politiche dell’Amministrazione, sulle politiche attuate dal Comitato Portuale. A rispondere, ancora una volta, il Presidente Nerli, che non lesina stoccate all’amministrazione. “Le problematiche che affliggono Napoli sono sotto gli occhi di tutti, ma discuterne e basta, serve a poco. Bisogna verificare in che modo agire, prendere decisioni definitive e non cambiarle e credere nel progetto che si stabilisce. Vi faccio un altro esempio. C’è un piano paesistico per l’area di Posillipo datato 1983, oggi siamo nel 2006, ma le cose non sono mai cambiate. Il Porto di Napoli è in una posizione strategica importantissima, non a caso, sempre più operatori lo scelgono, trovando conveniente far transitare le loro merci da noi e trovando molto validi i servizi che trovano al suo interno. Questa è la prova che le Autorità Portuali di Napoli, unitamente all’impegno di molti gruppi imprenditoriali, si stanno muovendo nella giusta direzione”. Chiusura affidata al Presidente di LegaAmbiente di Napoli, Anna Savarese: “il Mezzogiorno deve reimpostare il proprio sviluppo, divenendo nuovamente il crocevia più importante del Mediterraneo. Per far ciò, però, bisogna puntare tutto sulla trasparenza e sull’organizzazione, in modo che lo sviluppo sostenibile dell’intera area possa equipararsi a quello economico”.
Gianluca Tantillo