Ingegneria Aerospaziale, Ingegneria Ambiente e Territorio, Ingegneria dell’Automazione, Ingegneria Biomedica, Ingegneria Chimica, Ingegneria Civile, Ingegneria Edile, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Elettronica, Ingegneria Gestione della logistica e della produzione, Ingegneria Gestionale dei progetti e delle infrastrutture, Ingegneria per la Gestione dei sistemi di trasporto, Ingegneria Informatica, Ingegneria dei Materiali, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Navale, Ingegneria delle Telecomunicazioni: sono i diciassette Corsi di Laurea triennale (cui si aggiunge quello specialistico quinquennale in Ingegneria Edile-Architettura) attivati presso la Facoltà di Ingegneria della Federico II, che si presenta ai nastri di partenza del prossimo anno accademico senza eclatanti novità, se non l’avvio del secondo anno di Ingegneria per la Gestione dei sistemi di trasporto (partito ex novo lo scorso anno) e la soppressione di due CdL triennali (in Ingegneria Civile per lo sviluppo sostenibile e in Ingegneria dell’Informazione e della Comunicazione) dovuta al numero troppo esiguo di immatricolazioni e realizzata per “ottimizzare la nostra offerta didattica”, come riferisce il Preside Edoardo Cosenza.
Ducento anni di storia, schiere di ingegneri illustri che hanno prestato la loro opera in Facoltà (da Leopoldo Massimilla a Vincenzo Franciosi, a Luigi Tocchetti, ecc.), quella di Ingegneria resta pur sempre una scelta vincente nel panorama universitario italiano e, soprattutto, campano. “La nostra è una Facoltà che dà certezza dell’occupazione e stipendi alti. Le statistiche dicono che a un anno dalla laurea il 75% degli ingegneri trova un impiego; dopo cinque, la percentuale è del 95 e gli stipendi sono secondi solo a quelli dei medici”, dichiara il Preside, che però ammonisce: “Iscrivetevi a Ingegneria solo se vi piace la matematica e, più in generale, le materie scientifiche”. 3mila le immatricolazioni ogni anno, 17mila gli iscritti della Facoltà. Troppi, secondo Cosenza: “È per questo motivo che dobbiamo essere selettivi. Così, non potendo ricorrere al numero chiuso, sosteniamo a spada tratta il test di orientamento. Un consiglio: se conseguite un risultato basso al quiz d’ingresso, pensateci bene prima di iscrivervi a Ingegneria. Le statistiche parlano chiaro a tal riguardo: chi arranca, tende poi ad abbandonare”.
La passione per gli studi ingegneristici, dunque, deve guidare la decisione dello studente. “In base alle proprie attitudini, poi, si stabilisce a quale CdL iscriversi”, dice Cosenza. I CdL della Facoltà sono raggruppati per classi (Civile e Ambientale, Edile, Industriale e Informazione), ognuna delle quali individua il settore lavorativo in cui si andrà a operare. Gli esami del primo anno sono in comune a tutti i corsi che afferiscono alla medesima classe; in questo modo, le matricole indecise o insoddisfatte potranno agevolmente trasferirsi da un corso all’altro della stessa classe, ottenendo il riconoscimento degli esami già sostenuti.
Ducento anni di storia, schiere di ingegneri illustri che hanno prestato la loro opera in Facoltà (da Leopoldo Massimilla a Vincenzo Franciosi, a Luigi Tocchetti, ecc.), quella di Ingegneria resta pur sempre una scelta vincente nel panorama universitario italiano e, soprattutto, campano. “La nostra è una Facoltà che dà certezza dell’occupazione e stipendi alti. Le statistiche dicono che a un anno dalla laurea il 75% degli ingegneri trova un impiego; dopo cinque, la percentuale è del 95 e gli stipendi sono secondi solo a quelli dei medici”, dichiara il Preside, che però ammonisce: “Iscrivetevi a Ingegneria solo se vi piace la matematica e, più in generale, le materie scientifiche”. 3mila le immatricolazioni ogni anno, 17mila gli iscritti della Facoltà. Troppi, secondo Cosenza: “È per questo motivo che dobbiamo essere selettivi. Così, non potendo ricorrere al numero chiuso, sosteniamo a spada tratta il test di orientamento. Un consiglio: se conseguite un risultato basso al quiz d’ingresso, pensateci bene prima di iscrivervi a Ingegneria. Le statistiche parlano chiaro a tal riguardo: chi arranca, tende poi ad abbandonare”.
La passione per gli studi ingegneristici, dunque, deve guidare la decisione dello studente. “In base alle proprie attitudini, poi, si stabilisce a quale CdL iscriversi”, dice Cosenza. I CdL della Facoltà sono raggruppati per classi (Civile e Ambientale, Edile, Industriale e Informazione), ognuna delle quali individua il settore lavorativo in cui si andrà a operare. Gli esami del primo anno sono in comune a tutti i corsi che afferiscono alla medesima classe; in questo modo, le matricole indecise o insoddisfatte potranno agevolmente trasferirsi da un corso all’altro della stessa classe, ottenendo il riconoscimento degli esami già sostenuti.
“Studiare giorno
per giorno”
per giorno”
Con oltre 400 matricole, Ingegneria Informatica e Ingegneria Gestionale della logistica e della produzione sono i CdL triennali più affollati; fanalino di coda, appena una manciata di iscritti, è Ingegneria per la Gestione dei sistemi di trasporto, che però ha solo un anno di vita. In ogni caso, qualunque indirizzo si prediliga, il percorso di studi è lungo e difficile. “Se si trovano troppe difficoltà, vuol dire allora che la scelta di Ingegneria è stata sbagliata – commenta Cosenza –. Pertanto, per riuscire bene in questa Facoltà bisogna studiare in maniera sistematica, giorno per giorno, seguendo i percorsi così come li abbiamo strutturati”.
Tra gli elementi caratterizzanti la Facoltà di Ingegneria della Federico II c’è la sua propensione verso l’estero. Pallino del Preside Cosenza, l’internazionalizzazione degli studi ingegneristici si concretizza attraverso scambi culturali con Atenei d’oltreoceano ed europei (vedi il progetto Erasmus, ampiamente decollato in Facoltà), concordati per motivi di studio, di ricerca e di lavoro. Fiore all’occhiello della Facoltà, inoltre, è il suo sito internet (www.ingegneria.unina.it), recentemente rielaborato e che si contraddistingue per l’integrazione di dati e notizie ricavate dal portale del Federico II. “Siamo già a quota 10mila visitatori, di cui 600 al giorno. Ben presto diventerà lo strumento d’informazione della Facoltà”, annuncia il Preside.
Veniamo alle strutture. Aule per la didattica, aule studio, biblioteche, dipartimenti, laboratori si distribuiscono in quattro plessi, tutti ubicati nella zona di Fuorigrotta. “Abbiamo laboratori di livello mondiale – afferma il Preside – con ricerche che spaziano in tutte le aree dell’ingegneria, incluso il settore dei materiali, cui afferisce il neo ministro per la Funzione pubblica e l’innovazione Luigi Nicolais, docente della nostra Facoltà”. Il nucleo strutturale più antico è quello di piazzale Tecchio, un tempo detto “il triennio”, dove pure si trova la Segreteria Studenti; segue il complesso in via Claudio e quello recente di via Nuova Agnano, con annessa biblioteca e, sino a qualche mese fa, un bar. Dipartimenti e aule sono di stanza anche a Monte Sant’Angelo, plesso che gli studenti di Ingegneria dividono con i colleghi di Scienze e di Economia. Al momento, gli edifici di piazzale Tecchio e via Claudio sono in via di ristrutturazione: piazzale Tecchio necessita un riammodernamento, mentre in via Claudio sarà costruito un parcheggio e nuove strutture. La speranza è che i lavori terminino entro i prossimi tre anni. Il sogno, comunque, resta una nuova – ed aggiuntiva – sede tutta da costruire nella zona orientale di Napoli, ma i tempi per la sua realizzazione sono ancora lunghi…
Paola Mantovano
Tra gli elementi caratterizzanti la Facoltà di Ingegneria della Federico II c’è la sua propensione verso l’estero. Pallino del Preside Cosenza, l’internazionalizzazione degli studi ingegneristici si concretizza attraverso scambi culturali con Atenei d’oltreoceano ed europei (vedi il progetto Erasmus, ampiamente decollato in Facoltà), concordati per motivi di studio, di ricerca e di lavoro. Fiore all’occhiello della Facoltà, inoltre, è il suo sito internet (www.ingegneria.unina.it), recentemente rielaborato e che si contraddistingue per l’integrazione di dati e notizie ricavate dal portale del Federico II. “Siamo già a quota 10mila visitatori, di cui 600 al giorno. Ben presto diventerà lo strumento d’informazione della Facoltà”, annuncia il Preside.
Veniamo alle strutture. Aule per la didattica, aule studio, biblioteche, dipartimenti, laboratori si distribuiscono in quattro plessi, tutti ubicati nella zona di Fuorigrotta. “Abbiamo laboratori di livello mondiale – afferma il Preside – con ricerche che spaziano in tutte le aree dell’ingegneria, incluso il settore dei materiali, cui afferisce il neo ministro per la Funzione pubblica e l’innovazione Luigi Nicolais, docente della nostra Facoltà”. Il nucleo strutturale più antico è quello di piazzale Tecchio, un tempo detto “il triennio”, dove pure si trova la Segreteria Studenti; segue il complesso in via Claudio e quello recente di via Nuova Agnano, con annessa biblioteca e, sino a qualche mese fa, un bar. Dipartimenti e aule sono di stanza anche a Monte Sant’Angelo, plesso che gli studenti di Ingegneria dividono con i colleghi di Scienze e di Economia. Al momento, gli edifici di piazzale Tecchio e via Claudio sono in via di ristrutturazione: piazzale Tecchio necessita un riammodernamento, mentre in via Claudio sarà costruito un parcheggio e nuove strutture. La speranza è che i lavori terminino entro i prossimi tre anni. Il sogno, comunque, resta una nuova – ed aggiuntiva – sede tutta da costruire nella zona orientale di Napoli, ma i tempi per la sua realizzazione sono ancora lunghi…
Paola Mantovano