Il Presidente della Corte Costituzionale inaugura l’anno accademico di Lettere e Giurisprudenza

Inaugurazione dell’anno accademico in grande stile per i Dipartimenti di Lettere e Giurisprudenza della SUN il 16 ottobre. A portare i saluti del Rettore, assente per impegni istituzionali, il Pro-rettore vicario Mario De Rosa, che ha definito quello alle porte un anno ad altissima entropia e dal difficile assetto, per l’applicazione del decreto Gelmini e le inevitabili ripercussioni della crisi economica. Un saluto ai presenti anche dalla prof.ssa Rosanna Cioffi, Direttore del Dipartimento di Lettere e Beni culturali: “il polo umanistico di Santa Maria Capua Vetere anche quest’anno dà l’avvio all’anno accademico in sincronia. Queste Facoltà appaiono meno gettonate e gettonabili, ma mi auguro diventino il cuore pulsante di questa regione”. Parola quindi al neo-Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Gian Paolo Califano il quale, dopo aver salutato le autorità presenti, ha introdotto l’ospite della giornata, il Presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta, ricordando le tappe più significative della sua carriera. “La tutela dei diritti fondamentali nella costituzione” è il tema della lectio magistralis tenuta dall’avv. Quaranta, in quanto “si tratta di un tema di grande attualità, utile alla riflessione adesso più che mai”. Seppur redatta nel lontano 1947, la Costituzione italiana tratta ampiamente il tema dei diritti fondamentali, “garantendoli e riconoscendoli” ad ogni “persona umana”, a prescindere quindi da cittadinanza e nazionalità. Eppure non sempre si tratta di principi inviolabili: “ci possono essere delle limitazioni a questi diritti a patto che non vengano ad intervenire sul nocciolo della loro essenza. Pensiamo alle legislazioni di emergenza sul terrorismo e a come le limitazioni di libertà in quel caso trovino bilanciamento in una serie di altri interessi, come la tutela dello Stato”. In un contesto politico internazionale come quello dell’UE, si tende ovviamente ad una universalizzazione di questi diritti, per cui le legislazioni nazionali si coordinano secondo ordinamenti internazionali: “attualmente ci sono due tipi di ordinamenti che possono vincolare un provvedimento nazionale, cioè, nel caso dell’Italia, il suo essere membro dell’UE e l’essere firmatario della convenzione per la salvaguardia dei diritti umani, il CEDU. Nel primo caso, qualora si verifichino delle incompatibilità tra i due ordinamenti, è la norma interna ad essere disapplicata a favore di quella comunitaria; nel caso del CEDU, le sue norme hanno forte influenza su quelle interne, ma in caso di contrasto quest’ultima non viene disapplicata, bensì deve essere intesa come convenzionale a quella esterna”. Accanto ad una serie di diritti fondamentali, ci sono comunque anche dei doveri di natura sociale e solidale da adempiere: “credo bisogni adempiere i propri doveri nei confronti delle generazioni future che non ci sono e non hanno voci in capitolo, ma che ci saranno in futuro. Abbiamo il dovere di preservare il nostro patrimonio attuale in modo che possano goderne anche loro; questi obblighi morali debbono diventare anche obblighi giuridici”.
Al termine della lezione, qualche domanda arriva anche dagli studenti in platea.
Ha parlato di legislazioni di emergenza. Questo strumento in Italia è abusato e inflazionato e a volte scalfisce alcuni diritti fondamentali. La Corte Costituzionale ritiene che ci possano essere delle soluzioni a questi abusi?
“Bisogna fare una distinzione tra i principi e far sì che alcuni vengano tutelati nella loro essenza. Un esempio particolarmente calzante è l’emanazione dei decreti legge in situazioni straordinarie. Che senso ha inserire nel decreto legge una serie di provvedimenti che non hanno ragioni di specifica urgenza? In alcuni casi la Corte Costituzionale ha sancito l’incostituzionalità di determinati decreti perchè non fanno capo a questo tipo di situazioni”.
Viviamo una nuova stagione di diritti che si affacciano nella nostra vita quotidiana. Come si possono tradurre sul piano giuridico questi diritti? E come si può procedere a livello europeo senza la presenza di una Carta costituzionale europea?
“Per quanto riguarda i nuovi diritti, la Corte Costituzionale individua dei diritti che traggono origine nella Costituzione. Il diritto all’abitazione, ad esempio, non è chiaramente espresso nella Costituzione ma si dirama da una serie di diritti già presenti in essa. Per quanto riguarda la presenza di una Costituzione europea, ritengo debba essere un ex-post, cioè nascere dopo la creazione di un substrato economico politico comune e su di esso fondarsi”.
Gli studenti che hanno avuto la possibilità di assistere alla lectio magistralis si dicono assolutamente contenti dell’esperienza vissuta. “Ascoltare una lezione del Presidente della Corte Costituzionale è il modo migliore per iniziare l’anno”, afferma Maria, al primo anno. Dello stesso parere Claudio, secondo anno: “l’avvocato Quaranta è una delle personalità più importanti nel panorama del diritto italiano. Averlo qui è un onore, non potevo perdere l’occasione di ascoltarlo”. Martina, primo anno, conclude: “confesso che è stato un po’ difficile seguire tutta lezione, perché essendo in questa Facoltà da poche settimane, non conosco ancora con esattezza tutti i concetti di cui si è discusso, ma sono rimasta ugualmente molto affascinata”.
Anna Verrillo
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