Il racconto da Osnabrück di Camillo e Gianluca

Sono due gli studenti partiti, grazie alla laurea binazionale, per l’Università di Osnabrück, in Germania,
entrambi al secondo anno di Magistrale in “Lingue e letterature moderne e europee”, indirizzo storico-letterario per Camillo Belforte: “ho scelto questo indirizzo poiché sono appassionato di letteratura e, date le premesse e l’offerta formativa, la scelta sembrava più che azzeccata per la mia vocazione. Al momento studio Letteratura e cultura in Europa – Literatur und Kultur – all’Università di Osnabrück”. Trovare un alloggio è stato difficile: “l’iter è stato un po’ stancante, poiché ci sono scadenze da rispettare e attese da sopportare, ma alla fine ce l’ho fatta”. La cultura diversa si respira anche nell’ambiente accademico: “nel modo in cui tutto funziona ed è gestito. L’Università mi ha colpito per la sua imponenza e, soprattutto, per la sua commistione fra antico e moderno. Il palazzo più importante, detto il Castello (Schloss), è molto antico, se ricordo bene risale al ‘600. Ma non è l’unica residenza universitaria. Ci sono numerosi palazzi sparsi per tutta la città, molto moderni, che non sembrano essere maestosi come lo Schloss. Un’altra cosa importante è l’estrema disponibilità del personale amministrativo. Ogni qualvolta ho avuto un problema, mi ha sempre aiutato”. Infine la mensa, “il cui cibo non è così male come si possa credere”. Differente la gestione di corsi ed esami rispetto alle nostre Università: “Qui i corsi non sono come da noi, per cui ad una precisa materia corrisponde una lezione da seguire per tre mesi. Sono più sotto forma di seminari,  molto spesso incentrati su un tema preciso di una determinata materia”. Anche il sistema di valutazione e di crediti è diverso: “Per un esame di Letteratura tedesca, per esempio, bisogna seguire due corsi e dare due esami, poiché i crediti tedeschi sono di meno rispetto ad uno stesso esame alla Federico II, il cui corso è anche più completo. Ovviamente, ciò non significa che i corsi tedeschi siano qualitativamente peggiori”. Non è frequente dare esami orali: “frequenti, invece, sono le presentazioni da tenere in aula su determinati argomenti, che vengono assegnati o scelti durante la lezione. Su questi bisogna scrivere anche delle relazioni, con annessa ricerca scientifica. In quest’ambito parto già preparato, poiché alla Magistrale alcuni professori mi hanno permesso di sperimentare questo metodo di esame, cosa che penso sia importante”. La vita nella città tedesca è meno noiosa di quanto si possa immaginare: “Osnabrück apparentemente non sembra promettere molto, a livello di divertimento, invece può dare tantissimo. Di eventi ce ne sono a bizzeffe, sia culturali che non, e di sera è sempre molto movimentata, principalmente al centro città. Una tradizione qui è, per esempio, fare il giro delle Kneipe (pub dove si beve birra) più famosi, bevendo birra in ognuno nella stessa sera. Poi l’Università permette agli studenti di usufruire gratuitamente di biglietti per il teatro o l’opera”. Dunque, Camillo è più che soddisfatto della scelta: “Penso sia una grande opportunità per chi, come me, ama la lingua e la cultura tedesca”. L’ha intrapresa anche perché mosso dalla curiosità “di vivere un’esperienza all’estero da solo, per crescere, unendola alla mia necessità di parlare questa lingua, arricchirla, perfezionarla, padroneggiarla”. Affrontare un’opportunità del genere vuol dire essere supportati dall’Università: “i corsi di lingua e letteratura tedesca offerti mi hanno fornito una base che mi ha permesso di accedere a questo bando”. Citazione di merito per il suo mentore, il prof. Bernhard Arnold Kruse, Coordinatore del Corso di Laurea, il quale “si è occupato della laurea binazionale nei suoi aspetti burocratici sin dall’inizio”. Il docente sarà il relatore della sua tesi sulla quale lo studente ha già le idee chiare: “voglio scrivere della ricezione nell’Italia fascista di un best-seller di guerra, ossia ‘Niente dinuovo sul fronte occidentale’ di Erich Maria Remarque. Uno dei motivi per cui ho scelto Osnabrück è proprio perché qui esiste un centro di ricerca dedicato a questo autore; qui svolgo anche il mio tirocinio”. Ha un sogno nel cassetto: proseguire gli studi con “un dottorato in letteratura tedesca o in letteratura italiana. Meglio ancora, studiare aspetti culturali e letterari, così come le differenze fra le due letterature. Mi piacerebbe molto, un giorno, sia poter insegnare che scrivere di letteratura”. Sta per tornare nella città tedesca con la binazionale, dopo esserci già stato in Erasmus, Gianluca Esposito. Anche per lui non è stato facile, la prima volta, trovare alloggio: “perché ho preso la decisione poco saggia di non affidarmi allo Studentenwerk, vale a dire l’ente che fornisce servizi agli studenti. Rivolgendosi a loro la ricerca si velocizza”. Apprezza Osnabrück per “la sua organizzazione, tranquillità e pulizia”. “Splendido” il palazzo nobiliare del ‘600 che ospita l’università, “bellissimi i giardini dove gli studenti possono trascorrere il tempo tra una lezione e l’altra”. A pochi metri, aggiunge, “sorge la Osnabrück-Halle, un padiglione con un’architettura molto moderna che ospita esposizioni e convegni”. La differenza più immediata con le nostre università è “nella qualità delle strutture: dalle aule dove c’è sempre posto, ai supporti multimediali e informatici, ai servizi quali la mensa o la caffetteria, per non parlare della moltitudine di biblioteche gestite dall’università, aperte anche nel weekend fino a tardi”. Insomma, “La città e l’università danno tutti gli strumenti per studiare, riducendo al minimo quei problemi che poco hanno a che fare con lo studio in sé, quali i trasporti pubblici ad esempio”. L’atmosfera è cordiale e rilassata (“la gente è gentile, quasi per nulla frenetica”), tante le possibilità di svago: “club in centro, se si vuole ballare, pub e birrerie se si vuole mangiare o bere qualcosa di tipico, ma anche locali con cucina internazionale, visto che in città c’è una folta comunità di stranieri ben integrati nel tessuto sociale”. Per Gianluca la laurea binazionale arricchisce non solo il curriculum ma offre anche una opportunità importante per uno studente di Lingue: “trascorrere del tempo all’estero a vivere tra persone che parlano la lingua che si studia”. Da questo punto di vista “Osnabrück è perfetta, visto che lì si parla il tedesco standard con la quasi totale assenza di influenze dialettali, presenti altrove”. Anche Gianluca sogna di proseguire con la ricerca: “il sogno sarebbe un dottorato in materie letterarie, ma, vista la difficoltà, non escludo l’insegnamento nelle scuole e soprattutto il turismo, in quanto mi piace stare a contatto con persone di diverse lingue e culture”.
Allegra Taglialatela
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