Il “sapere in azione” a Lettere

“Il sapere in azione, questa è la specificità della nostra Facoltà di Lettere, che ha un taglio completamente diverso rispetto a quelle degli altri Atenei – afferma la Preside Emma Giammattei – È una Facoltà speciale perché non si fonda come di consuetudine sulla filologia classica, ma nasce con Beni Culturali e si basa sulle Lingue e culture moderne”. I due Corsi Triennali ‘storici’: Conservazione dei beni culturali, articolato nei tre indirizzi archeologico, storico-artistico e antropologico, con un numero di esami che oscilla tra i 17 e i 20 in base al percorso scelto; Lingue e Culture Moderne suddiviso nei due curricula Lingue e letterature straniere e Lingue straniere per le professioni. Quest’ultimo considerato dalla prof.ssa Giammattei “una grande novità introdotta lo scorso anno”, e che prevede “un maggiore collegamento con il mondo del lavoro, che in questo caso determina le linee del Corso, della didattica e della ricerca”. Il terzo è Progettazione e gestione del turismo: “credo che attualmente in Italia sia l’unico Corso che riesce ad unire competenze economiche con i saperi umanistici dei beni culturali – sostiene la prof.ssa Paola Villani che lo coordina – Cerchiamo di coniugare questi due saperi in modo da formare una figura professionale che non solo conosca il nostro patrimonio culturale ma che lo sappia anche gestire”. 
Capitolo a parte merita il Corso di Laurea quinquennale in Restauro dei beni culturali. Si presenta a numero chiuso e costituisce una consolidata realtà altamente professionalizzante: “l’offerta formativa e didattica si muove in diretto rapporto con le istituzioni del territorio. Abbiamo una serie di cantieri aperti come quello di Pompei, del Palazzo Reale, del Museo Archeologico e del Duomo, che è il più recente, dove ci sono dei mosaici risalenti al IV secolo. Proprio nel Duomo, il cantiere è in condivisione con il CNR, che non aveva le figure giuste di riferimento per il restauro e quindi ha chiamato in ausilio la nostra Scuola di Restauro”, spiega la Preside Giammattei. 
GLI STUDENTI. “I corsi sono ben organizzati, nel senso che gli orari vengono rispettati, i docenti in linea di massima sono reperibili tramite mail e si é abbastanza seguiti. Se lo studente ha verso lo studio un atteggiamento attivo e critico, il Suor Orsola fornisce gli elementi minimi di cui si ha bisogno. La nostra Facoltà vanta anche delle eccellenze, professori che, oltre ad essere competenti, sanno insegnare”, afferma Federica Giordano, rappresentante degli studenti, iscritta alla Magistrale di Lingue moderne per la cooperazione internazionale. Il numero non eccessivo di iscritti consente, per Mariacristina Bellinfante, terzo anno di Conservazione dei Beni Culturali, “un contatto diretto con i professori”. Consiglia la sua Facoltà “perché qui si ha la possibilità di fare molta pratica attraverso i laboratori”. Tra le criticità, invece, evidenzia “tasse molto elevate, la mancanza della rete wifi e di posti auto-moto”. Concorda Claudia De Gaetano: “qui si crea con i docenti un rapporto più scolastico che universitario, e questo per me è un punto di forza. D’altro canto, a fronte di tasse elevate, ritengo che manchino dei servizi extra, ad esempio non abbiamo delle convenzioni né tanto meno delle comodità che possano andare oltre quelli che sono i servizi normali, che hanno le altre Università”. Molta amarezza per Giulia Garzia, terzo anno fuori corso di Archeologia in Scienze delle Antichità e del Medioevo: “ho saputo che Archeologia non ci sarà più al Suor Orsola e questo mi amareggia. Io ho avuto molti problemi con gli esami, che via via stavano eliminando e che ho dovuto recuperare in qualche modo. A fronte delle rette elevate, mi aspettavo qualcos’altro”.
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