È il più grande progetto di innovazione mai avviato in Europa nel settore della robotica. Finanziato dalla Commissione Europea con 19 milioni di euro, una parte considerevole dei quali andrà a sostenere una serie di 52 esperimenti ai quali, per la prima volta, una università italiana potrà partecipare da sola, o con un’impresa italiana, senza vincoli di collaborazione con centri di ricerca o aziende europee. È Echord un imponente programma di trasferimento tecnologico avviato per lanciare la sfida al Giappone e agli Stati Uniti. A gestirlo, una mini agenzia costituita da tre Atenei che avrà il compito di valutare e selezionare i progetti da finanziare, formata dalle Università di Coimbra, Monaco di Baviera e dalla Federico II. Responsabile italiano è il prof. Bruno Siciliano, un nome che non ha bisogno di presentazioni. Quarantanove anni, ordinario di Automatica presso la Facoltà di Ingegneria, responsabile scientifico di PRISMA Lab, Laboratorio di Progetti di Robotica Industriale e di Servizio, Meccatronica e Automazione del Dipartimento di Informatica e Sistemistica e coordinatore del progetto DEXMART finanziato nell’ambito del Settimo Programma Quadro. Ha svolto ricerche su sistemi e modelli di controllo, sulla coabitazione tra robot ed esseri umani e per la realizzazione di bracci flessibili in materiale leggero e di macchine per applicazioni medicali e spaziali. I suoi libri di testo sono usati nelle più importanti università del mondo ed è membro dei comitati editoriali di varie riviste. “L’obiettivo è rafforzare il settore in Europa, dove la ricerca di punta non dialoga abbastanza con l’industria e il trasferimento, sebbene esista, non è mai stato trasversale. I centri di ricerca sono lontani dalle grandi industrie noi invece vogliamo abbattere la leadership mondiale delle aziende giapponesi che investono proprio in Germania”. Il programma durerà tre anni e sarà articolato in tre bandi che si svolgeranno a settembre, dicembre e aprile e verteranno, nell’ordine, sui temi della robotica umana, della cooperazione tra macchine e persone e delle fabbriche interamente gestite da sistemi intelligenti. I fondi rimanenti saranno suddivisi fra i tre atenei europei. Alla Federico II andranno 1,35 milioni condivisi con gli altri membri dell’unità di ricerca Prisma a cui aderiscono le università di Cassino, Salerno, Roma Tre, la Seconda Università e l’Università della Basilicata, per un totale di circa quaranta ricercatori. A breve sarà pronto il catalogo dei prodotti hardware delle aziende europee, con i relativi prezzi per garantire a tutti uguali condizioni e dal 16 al 18 giugno si svolgerà a Napoli una riunione operativa, la prima di una serie per dar luogo ad un catalogo delle apparecchiature. L’Unione Europea, con lungimiranza, si è dimostrata sensibile a questo settore che potrebbe a breve, essere l’ultima delle rivoluzioni tecnologiche degli ultimi decenni, che ha portato nelle nostre case, televisori, videoregistratori, personal computer, cellulari e probabilmente in futuro robot. “Lo stesso Bill Gates dice che siamo all’alba dell’era robotica e la Microsoft sta investendo per realizzare un’apposita piattaforma. Non saprei dire tra quanto tempo, ma presto o tardi saranno le macchine a svolgere tutta una serie di lavori di assistenza. Un esempio il robottino a forma di cucciolo di foca che da ottimi risultati nel rapporto con i bambini affetti da autismo. Rispetto ad altri mercati per ora i robot rappresentano ancora una nicchia, non registrano certamente le cifre di cellulari e computer, ma un giorno le cose potrebbero cambiare”. Ma cos’è esattamente un robot? Un qualsiasi oggetto intelligente in grado di adattarsi all’ambiente ed eventualmente di apprendere. “Qualunque macchina in grado di compiere questo tipo di funzioni può essere definita robot, a prescindere dall’aspetto. Solo i giapponesi insistono con le ricerche per dare quanto più possibile alle macchine una forma antropomorfa, ma è parte della loro religione credere che le macchine abbiano un’anima e per questo debbano essere simili a noi”.
A latere di questo progetto potrebbe nascere un Laboratorio interdipartimentale di robotica a Monte Sant’Angelo in collaborazione con i Corsi di Laurea di Informatica e Fisica e il Dipartimento di Fisica. “In realtà per il futuro sogniamo un Corso di laurea interfacoltà sulla Robotica e i sistemi intelligenti, per affermare questa disciplina come una vera e propria scienza che ha bisogno del contributo di più esperti”.
Simona Pasquale
A latere di questo progetto potrebbe nascere un Laboratorio interdipartimentale di robotica a Monte Sant’Angelo in collaborazione con i Corsi di Laurea di Informatica e Fisica e il Dipartimento di Fisica. “In realtà per il futuro sogniamo un Corso di laurea interfacoltà sulla Robotica e i sistemi intelligenti, per affermare questa disciplina come una vera e propria scienza che ha bisogno del contributo di più esperti”.
Simona Pasquale