In cantiere due nuovi Corsi di Laurea Magistrali

Ci sarà un lieve ritardo nella consegna dei lavori del nuovo edificio di Scienze Biotecnologiche che sorge all’angolo tra via Pansini e via De Amicis. “E’ slittata la data dell’inaugurazione prevista per marzo ma dovremmo farcela a rendere fruibili gli spazi per l’inizio del prossimo anno accademico”, afferma il Preside della Facoltà Gennaro Marino. 
Tra gennaio e febbraio avranno luogo i corsi di recupero per dar modo agli studenti un po’ indietro con il proprio piano di studi di mettersi al passo dei colleghi. Sarà, però, l’anno accademico 2010-2011 ad essere ricco di novità: “Con la sede ultimata e la situazione più chiara dal punto di vista normativo c’è l’opportunità di sviluppare nuovi progetti. Inoltre, metteremo a statuto due nuovi Corsi di Laurea magistrale: quello in Biotecnologie Molecolari Avanzate completamente in inglese e quello in Scienze e Tecnologie Genetiche in collaborazione con l’Università del Sannio e con Biogem. E’ un Corso in cui trovano molto spazio le biotecnologie mediche ma che non è finalizzato esclusivamente alla salute dell’uomo. Per esempio, altrettanto importante risulta l’ambiente in cui l’uomo vive”. Il Preside sottolinea che, nonostante le applicazioni biotecnologiche siano tra le più avanzate frontiere nel campo della ricerca, le biotecnologie sono antiche quanto l’uomo. Le applicazioni nell’età contemporanea, così come in quella antica, nascono per venire incontro alle esigenze dell’uomo. “Uno dei primi grandi successi è stata l’insulina umana ricombinante. Ormai si parla di medicina molecolare e addirittura individuale – asserisce il Preside – Secondo il Rapporto 2009 dell’OCSE  (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) nel 2030 le biotecnologie potranno rappresentare il 2,7% del PIL dei Paesi industrializzati grazie al loro impiego nei settori agricolo, industriale e sanitario. Le sostanze di origine biotecnologica potrebbero raggiungere tra il 12 e il 20% della produzione industriale chimica complessiva, a fronte dell’1,8% registrato nel 2005”. 
Il rischio futuro è che non ci sia un numero sufficiente di professionisti con preparazione specifica nel campo delle scienze biotecnologiche: “Per questo motivo nei Paesi industrializzati si è deciso di promuovere la formazione scientifica ed, in particolare, biotecnologica. In quest’ottica, 13 anni fa, la Federico II ha istituito la prima Facoltà d’Italia che oggi conta 90 docenti di 32 settori disciplinari diversi”.
Manuela Pitterà
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