Incontro con la direttrice della Reggia di Caserta

Un incontro con l’architetto Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta, promosso dal Dipartimento di Economia. Il seminario online, che si è svolto lo scorso 21 aprile, rientra nell’ambito di un’iniziativa “che annualmente organizzo per gli studenti dei miei due insegnamenti. L’intervento della direttrice Maffei segue le orme dei due precedenti seminari, nei quali sono stati coinvolti Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e Giuseppe Ariano, direttore delle comunicazioni della Società Campana Beni Culturali (Scabec). La logica è quella di offrire agli studenti la possibilità di ascoltare il punto di vista di importanti e qualificati operatori del settore”, spiega il prof. Ludovico Solima, docente di Turismo e beni culturali e Management delle imprese culturali. “Un bilancio delle attività alla Reggia, evidenziandone punti di forza e di debolezza”, lo scopo dell’incontro con l’arch. Maffei. Gli studenti possono sfruttare questa esperienza “per trarre le proprie conclusioni dopo aver ascoltato il parere degli operatori del settore, che non è detto debba convergere con il mio, che mi occupo dei temi della gestione in una prospettiva manageriale”. A questo seminario – anticipa il docente – ne seguiranno altri due ancora in corso di definizione. Per quanto riguarda la modalità a distanza,“credo che questa emergenza sanitaria abbia soltanto accelerato un processo già in atto, che vede nell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione digitale un elemento centrale non solo per le attività didattiche, ma anche per quelle culturali. È vero che si tratta di un approccio differente rispetto a quello tradizionale, forse meno completo, ma credo sia necessario imparare a conoscere questi strumenti e cercare di carpirne le potenzialità”. La parola, poi, passa all’arch Maffei, direttrice marchigiana della Reggia di Caserta dal giugno 2019, successa a Mauro Felicori. “Di un complesso così grandioso per dimensioni, per bellezza e per potenzialità – dice – è semplice elencare i punti di forza: sicuramente la forte attrattività turistica e il grande contributo culturale sul territorio. Va detto, tuttavia, che, come tutti i musei, la sua gestione non è una cosa semplice. Attualmente, a causa dell’emergenza sanitaria, come da decreti del Presidente del Consiglio, l’intero complesso non è aperto al pubblico e questo è tutto tranne che un fattore positivo”. Ciò che deve essere affrontato con maggiore urgenza “sono gli interventi strutturali e i progetti di manutenzione del Parco e del Palazzo. Il lavoro da fare è quindi molto e può essere realizzato tramite fruttuose partnership tra il settore pubblico e quello privato. Uno spazio come quello di cui stiamo parlando, centoventi ettari di terreno, necessita dell’impiego di numerose risorse, quindi anche di personale. Il complesso non dispone di un apparato amministrativo per la selezione autonoma del personale, che dipende sempre dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, per questo è importante il contributo di volontari e cittadini. Il mio intervento prevede una maggiore collaborazione con il territorio, quindi rapporti con la comunità, e l’apertura ai privati, anche per manifestazioni che possano valorizzare i nostri meravigliosi spazi sotto molteplici punti di vista”.
Nicola Di Nardo
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