Indispensabile la conoscenza di due lingue straniere alla Jean Monnet

E’ la più giovane della Campania ed è certamente quella più radicata sul territorio: parliamo della Facoltà di Studi Politici Jean Monnet della Seconda Università. 457 immatricolati lo scorso anno alla Triennale in Scienze Politiche, 140 alle Magistrali (Mercati internazionali; Scienza della Politica, Scienze e Tecniche delle Amministrazioni Pubbliche); 1.550 gli iscritti in totale, 220 laureati (triennali e magistrali): i numeri della Facoltà casertana.  
Chi si immatricola affronta un percorso costituito da discipline storiche, giuridiche, economiche, sociologiche. Oltre che, naturalmente, dallo studio delle principali lingue europee. “I corsi – riferisce la prof.ssa Rosanna Verde, delegata all’orientamento – inizieranno poco dopo la metà di ottobre. Saranno preceduti dal test obbligatorio ma non selettivo che si tiene il 16 settembre. Il senso della prova è di evidenziare la presenza di eventuali gravi lacune tra gli immatricolandi. Potranno poi colmarle con i corsi di recupero, nel corso dell’anno”. Il test consiste in alcune decine di domande a risposta multipla su materie che gli studenti affrontano alle scuole superiori: Matematica, Storia, Letteratura. Alcuni quesiti vertono sull’attualità, altre domande sono di Logica o mettono alla prova la capacità di comprendere un testo scritto. 
Le lezioni del primo anno saranno concentrate nei primi giorni della settimana, probabilmente il lunedì e martedì; il mercoledì si prevedono le esercitazioni nei laboratori linguistici. “La padronanza di almeno due lingue straniere è essenziale per dare valore a questa laurea – insiste la delegata al tutorato – Gli studenti avranno anche disposizione una piattaforma linguistica con cui esercitarsi a casa in inglese, francese o spagnolo”.  
Il primo anno prevede, dunque, Diritto pubblico italiano e comparato; Economia politica; Storia moderna e contemporanea; Diritto privato; Sociologia; una lingua straniera a scelta tra inglese e francese. “La difficoltà principale – secondo la delegata all’orientamento – è legata soprattutto alla multidisciplinarietà. Lo studente può trovare complicato passare da un insegnamento ad un altro, di ambito completamente diverso. Tanto più per questo è fondamentale frequentare assiduamente i corsi”. 
Il secondo anno è articolato su tre diversi curricula: Istituzionale; Politiche per il territorio, l’ambiente e l’energia; Internazionale. Comuni ai tre curricula gli insegnamenti di Statistica e del secondo anno di inglese oppure di francese. 
“Agli studenti, salvo casi particolari, suggerisco di preventivare la prosecuzione degli studi, dopo aver conseguito la laurea di primo livello”, raccomanda la prof.ssa Verde. Gli sbocchi occupazionali preventivabili sono quelli tipici delle Facoltà di Scienze Politiche: pubblica amministrazione, cooperazione internazionale, istituzioni europee ed extraeuropee. 
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