Infiltrazioni d’acqua e sovraffollamento ai corsi degli anni successivi al primo

Monte Sant’Angelo, complesso ancora in via d’ultimazione dopo un ventennio, ha vissuto fasi alterne di cura e abbandono. Dopo anni in cui gli interventi si sono concentrati quasi esclusivamente sull’adeguamento degli impianti, ancora in corso d’opera, lasciando all’incuria ed al degrado servizi igienici e tetti, da cui derivano problemi cronici di infiltrazioni d’acqua, si cominciano a vedere i risultati di una più accurata ed intensa manutenzione. Nei corridoi e nelle biblioteche la pulizia è maggiore, all’esterno il lavoro dei giardinieri è costante, mentre, con l’unica eccezione del bagno adiacente i distributori automatici dell’aulario A, tutti i bagni sono stati riaperti e sembrano essere in condizioni accettabili. Nonostante questa maggiore attenzione, restano ancora i disagi e i danni provocati da anni di infiltrazioni, visibili, per esempio, nell’aula T2 dove è stato recintato il punto in cui i pannelli coibentanti sono caduti dal soffitto. “Le strutture sono abbastanza carenti. Il primo anno seguivamo le lezioni alle aule T, e quando pioveva ricordo che cadeva acqua dal tetto. Anche i servizi igienici sono un problema, adesso ne hanno anche chiuso uno nel corridoio A”, commenta al riguardo Giovanni Cioffi, studente al terzo anno di Economia e Commercio. 
Nei corridoi del Complesso, si notano, in alcuni punti, secchi, bacinelle, persino cestini dei rifiuti, sistemati per raccogliere l’acqua che gocciola. Ce ne sono un po’ovunque, nei corridoi delle aule G, inaugurate pochi anni fa, al Dipartimento di Matematica. “Abbiamo tanti problemi, la lista è lunga, ma la nostra priorità è quella di intervenire sulle infiltrazioni d’acqua, che producono danni e contribuiscono a sporcare gli ambienti. Ci siamo più volte rivolti al Polo e all’amministrazione universitaria, senza ottenere alcun risultato, per questo stiamo cercando di arrivare più in alto, alla Giunta Regionale, se ci riusciremo”, spiega Renzo Bovo, rappresentante degli studenti in Facoltà. 
Nonostante il numero chiuso, gli studenti di Economia, soprattutto degli anni successivi, continuano ad avere problemi di sovraffollamento. “Al primo anno con il numero programmato la situazione è abbastanza buona, ma ci arrivano molte segnalazioni da parte di studenti degli anni successivi perché le condizioni non sono cambiate granché”, sottolinea Giovanni Cigliano rappresentante degli studenti al Polo delle Scienze Umane e Sociali. “Alcuni corsi li seguiamo ancora sulle scale”, interviene Raffaele Giordano, anche lui al terzo anno di Economia e Commercio, che dall’inizio del semestre ha cambiato tre volte sede delle lezioni del corso di Economia Regionale. Le attività, inizialmente previste in una delle aule C (le più grandi delle quali possono ospitare fino a 120 persone), sono state prima spostate in un’aula B (in media 180 posti) e poi in un’aula A (quasi trecento posti). “Per questo hanno anche modificato l’orario delle lezioni due volte”, conclude Raffaele. “C’è qualche disagio ai corsi fondamentali e a quelli che gli studenti tendono ad arretrarsi. In quel caso capita di stare un po’ stretti e magari ci starebbe bene se gli ambienti fossero climatizzati”, aggiunge Alessandro Luvrano, iscritto al secondo anno di Economia Aziendale.
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