Il 14 dicembre la Facoltà di Scienze celebrerà i sette anni del Corso di Laurea in Informatica. “Abbiamo indetto una giornata di celebrazioni perché in questi anni abbiamo lavorato tantissimo e siamo riusciti, nonostante un numero di iscritti che solo ora si è finalmente normalizzato, ad ampliare l’offerta didattica con una tipologia di corsi all’avanguardia rispetto a quello che si fa in altre sedi italiane ed a costruire una struttura di ricerca” dice il prof.Piero Bonatti, organizzatore dell’evento insieme alla prof.ssa Eliana Minicozzi. Negli ultimi anni, si sono moltiplicati i progetti cosiddetti di interesse nazionale e quelli internazionali a livello europeo. “Siamo responsabili di reti di eccellenza e siamo tutti convinti che per preparare le persone con un occhio in avanti, didattica e ricerca debbano procedere in parallelo” prosegue il prof.Bonatti.
Il programma della giornata prevede due convegni e una tavola rotonda di rilevanza internazionale che si svolgeranno, contemporaneamente, a Castel dell’Ovo e a Monte Sant’Angelo. “Siamo stati un po’ sfortunati, avremmo voluto svolgere tutti gli eventi in due giorni contigui ma la disponibilità delle persone, non ce l’ha permesso” dice il docente. L’evento di Castel dell’Ovo avrà probabilmente una platea ristretta, di addetti ai lavori interessati a capire il tipo di applicazioni che si possono avere nell’ambito dei beni culturali. L’Informatica è una scienza giovane, troppo spesso considerata una disciplina ancillare piuttosto che una scienza autonoma. Essa non fornisce solo strumenti tecnologici, è anche in grado di sviluppare aspetti concettuali interessanti per altre discipline. “Abbiamo proprio cercato di superare questo tipo di fraintendimento mostrando l’apertura dell’Informatica verso altre discipline” afferma Bonatti. Gli interventi previsti a Monte Sant’Angelo illustreranno come si può applicare l’Informatica allo studio dei meccanismi biologici complessi, alla ricerca scientifica articolata su progetti congiunti, alle neuroscienze e alla realtà virtuale. Ad illustrare i vari argomenti ci saranno veri luminari di fama internazionale, a cominciare dall’israeliano David Harel, definito da Bonatti un vero e proprio genio. Al termine della giornata una tavola rotonda moderata dal Rettore Guido Trombetti. Si discuterà della ragionevolezza di più poli di Informatica, suddivisi tra vari corsi di laurea specifici e il corso in Ingegneria Informatica. “Io credo che lo sia, così si amplia l’offerta didattica e, dal punto di vista scientifico, ciascuno può specializzarsi in un campo diverso. Resta da capire quali possano essere le sinergie tra questi poli” dice il docente che parla esplicitamente dell’Informatica come di un motore di sviluppo citando esperienze lontane da quella italiana: “in Irlanda aree depresse dal punto di vista industriale, sono riuscite a rilanciarsi e mettere in piedi qualcosa di remunerativo e importante, proprio grazie a degli investimenti, anche contenuti, nel settore dell’Informatica”.
Il programma della giornata prevede due convegni e una tavola rotonda di rilevanza internazionale che si svolgeranno, contemporaneamente, a Castel dell’Ovo e a Monte Sant’Angelo. “Siamo stati un po’ sfortunati, avremmo voluto svolgere tutti gli eventi in due giorni contigui ma la disponibilità delle persone, non ce l’ha permesso” dice il docente. L’evento di Castel dell’Ovo avrà probabilmente una platea ristretta, di addetti ai lavori interessati a capire il tipo di applicazioni che si possono avere nell’ambito dei beni culturali. L’Informatica è una scienza giovane, troppo spesso considerata una disciplina ancillare piuttosto che una scienza autonoma. Essa non fornisce solo strumenti tecnologici, è anche in grado di sviluppare aspetti concettuali interessanti per altre discipline. “Abbiamo proprio cercato di superare questo tipo di fraintendimento mostrando l’apertura dell’Informatica verso altre discipline” afferma Bonatti. Gli interventi previsti a Monte Sant’Angelo illustreranno come si può applicare l’Informatica allo studio dei meccanismi biologici complessi, alla ricerca scientifica articolata su progetti congiunti, alle neuroscienze e alla realtà virtuale. Ad illustrare i vari argomenti ci saranno veri luminari di fama internazionale, a cominciare dall’israeliano David Harel, definito da Bonatti un vero e proprio genio. Al termine della giornata una tavola rotonda moderata dal Rettore Guido Trombetti. Si discuterà della ragionevolezza di più poli di Informatica, suddivisi tra vari corsi di laurea specifici e il corso in Ingegneria Informatica. “Io credo che lo sia, così si amplia l’offerta didattica e, dal punto di vista scientifico, ciascuno può specializzarsi in un campo diverso. Resta da capire quali possano essere le sinergie tra questi poli” dice il docente che parla esplicitamente dell’Informatica come di un motore di sviluppo citando esperienze lontane da quella italiana: “in Irlanda aree depresse dal punto di vista industriale, sono riuscite a rilanciarsi e mettere in piedi qualcosa di remunerativo e importante, proprio grazie a degli investimenti, anche contenuti, nel settore dell’Informatica”.