E’ il secondo Corso di Laurea della Facoltà per numero di matricole (347 lo scorso anno), in totale conta 1.653 studenti e meno di un centinaio di laureati nel ’99. Lingue e Letterature straniere, il Corso presieduto dal professor Antonio Gargano, è organizzato in quattro anni per un totale di venti esami, tre gli indirizzi (Filologico-letterario, Linguistico-glottodidattico, Storico-culturale) che si scelgono al terzo anno. “I vantaggi di chi frequenta il nostro Corso di Studi sono ovvi – ammette il professore- In una società come la nostra, in un’Europa sempre più integrata e plurilinguistica, la conoscenza delle lingue diventa essenziale per il lavoro o per le proprie ragioni culturali. Una necessità che dovrebbe diventare patrimonio di tutti i cittadini”. Ma attenzione a ciò che si sceglie per non andare incontro a brutte sorprese, è l’avviso del docente. “Piuttosto, prima di scegliere un Corso di Laurea si tratta di capire bene che cosa ci si aspetta da se stessi e quali sono le prospettive future, dal momento che i corsi di lingue delle facoltà di Lettere, in cui si studiano oltre alla grammatica, anche la letteratura e la storia di quel determinato paese, non è che abbracciano tutti gli aspetti pratico tecnici della lingua stessa, ma danno maggiore attenzione ad un alto contenuto culturale che incentra il suo studio sulla riflessione linguistica”. In altre parole chi, ad esempio, è affascinato dalla carriera di interprete deve optare per una facoltà dove si studiano le tecniche specifiche. “A chi interessa la lingua solo in modo strumentale, come mezzo di attività, che è cosa degnissima, deve orientare il suo programma universitario verso un altro tipo di offerta didattica”. Il professor Gargano ha anche auspicato per il futuro un maggior e miglior potenziamento del suo Corso di Studi che potrebbe trovare grosse difficoltà in occasione della prossima riforma necessaria, se non ci sarà la volontà di intervenire per tempo.