Iniziative culturali studentesche: e se garantissero l’acquisizione di crediti?

Nel mese di ottobre sulla scrivania del Rettore Trombetti arriverà una richiesta: il riconoscimento di crediti formativi per i partecipanti alle iniziative organizzate ed ideate dalle associazioni culturali studentesche. 
La proposta parte proprio da alcune associazioni – Studio 54, Ultramoenia, Altracultura – con il supporto del rappresentante degli studenti in Senato Accademico Paolo De Martino. Le iniziative, che certo non vanno a sostituirsi alla didattica, spaziano su diversi versanti e sono in parte finanziate dallo stesso Ateneo. “Ogni anno la Federico II – si legge nel comunicato diffuso dalle associazioni – attraverso una procedura concorsuale vaglia all’incirca 300 progetti presentati da gruppi o associazioni di studenti d’ateneo, finanziandone una cinquantina per uno stanziamento annuale di circa 100.000 euro”. Una spesa ingente per l’università ma nessun ritorno per gli studenti che spesso disertano gli incontri. Poca pubblicità, temi di scarso interesse, disorganizzazione: anche questi potrebbero essere i motivi dello scarso successo. Per saperne di più, l’associazione Studio 54 ha sottoposto un questionario ad un campione di 1000 studenti. Il 65% dei intervistati non ha mai partecipato ad una iniziativa organizzata da associazioni o gruppi di studenti, del 20% che ha partecipato solo il 21% l’ha seguita per tutta la sua durata perché nel 79% dei casi non ha abbastanza tempo per attività extra universitarie. “Eppure – spiega De Martino – sono ottimi strumenti didattici. Con il vecchio ordinamento i ragazzi avevano molto più tempo a disposizione per attività extracurricolari, oggi, invece, sembrano solo impegnati ad imparare a memoria nozioni per accumulare crediti. Bisogna, in qualche modo, incentivare gli studenti a partecipare”. Cioè far sì che l’amore per il sapere si coniughi con i fini più pratici della carriera universitaria. E quindi far rientrare la frequenza di queste iniziative nelle attività affini ed integrative per cui sono previsti dei crediti.
Insomma, se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto: “chi più delle associazioni – si legge ancora nel comunicato – è parte del mondo accademico rispetto ad alcune società esterne le cui attestazioni hanno una valenza di credito formativo?”.
“Penso che sia molto più interessante svolgere un’attività di cineforum o realizzare un cortometraggio, come hanno fatto alcuni ragazzi con l’associazione Ultramoenia, – aggiunge De Martino – piuttosto che svolgere servizio in biblioteca, attività per la quale oggi vengono riconosciuti crediti universitari. Un altro esempio: la realizzazione di un cd (www.icortilidellamusica.tk) ad opera di un’associazione di Lettere, in cui vengono raccolti brani di dodici gruppi emergenti cittadini, e che verrà distribuito gratuitamente prima di Natale”.
Alla proposta, approvata dal Consiglio degli Studenti d’Ateneo del 25 settembre, sono legati problemi relativi all’assegnazione dei crediti. La soluzione prospettata: la Commissione oggi deputata alla selezione dei progetti, potrebbe “provvedere ad assegnare alle iniziative finanziate a determinati Corsi di Laurea con un tot di crediti”.
Valentina Orellana
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