Geografia e Spagnolo sono i corsi del secondo semestre di Lettere Moderne principalmente commentati dagli studenti del primo anno che il 5 maggio si trovano nella sede di Corso Umberto I. Per Eliana quello di Lingua spagnola, tenuto dalla prof.ssa Maria Fumadò, è molto interessante: “è vicina agli studenti, pronta a parlarci e ad ascoltarci, riesce a rendere la grammatica interessante. Ci fa fare giochi, parlare in coppia e gruppi, produrre articoli in lingua”. Nota dolente, riguardante appunto le lingue: “avremmo voluto scegliere anche francese e tedesco, ma al momento dell’iscrizione ci è stato riferito che non erano previste cattedre per le due lingue straniere”, spiega Raffaele Iorio.
Il corso di Geografia raccoglie pareri contrastanti: “la prof.ssa Maria Ronza prende le presenze e fa delle piccole interrogazioni a lezione. Fissa un programma solo per i corsisti, sulle lezioni che ha tenuto, i non corsisti devono attenersi a quello. Non a tutti piace”, commenta Eliana, che è invece entusiasta del prof. Massimiliano Corrado di Filologia Italiana: “è appassionato alla materia, perciò coinvolge. Si vede che prepara davvero le lezioni a casa, infatti presenta esempi che non si trovano sul testo, come altri docenti fanno. Solo il corso di Storia della Lingua con il prof. Nicola De Blasi è stato altrettanto interessante. L’esame non consisteva in una seria di nozioni da ricordare, ma in un ragionamento logico finalizzato a comprendere se avevi preso dimestichezza con l’organizzazione di un testo”. Meno gettonata la modalità d’esame del prof. Tobia Toscano: “a risposta multipla. Ventuno domande sulla letteratura dalle origini a Tasso, molto focalizzata su nomi di opere e date da ricordare”. Sulla Geografia si esprime anche Daniele: “pensavamo di dover seguire fino a metà maggio, ma ora abbiamo saputo che i corsi si protrarranno fino alla fine, poiché la docente si è dovuta assentare più volte. In ogni caso il corso è interessante, siamo andati a vedere anche una mostra fotografica al Dipartimento di Scienze Biologiche”.
Sempre al primo anno Davide che avrebbe scelto volentieri la Normale di Pisa: “perché ho ascoltato voci che giudicavano negativamente la Federico II. Mi sono ricreduto: professori come Andrea Mazzucchi e Stefano Manferlotti non sono comuni, veramente molto preparati. Sono solo un po’ deluso dalla Storia Medievale, che al liceo ho approfondito più che all’Università”. Insieme a Daniele lamenta disservizi: “il sito segrepass è una nota dolente. È difficile accedervi ed è poco chiaro. L’attesa per la matricola è lunga”. In più: “i docenti che hanno moduli di trenta ore spesso devono tenere lezioni in convegni, per cui le nostre si riducono, dal momento che è difficile trovare un buco per recuperarle. Di conseguenza ci troviamo privi di spiegazioni spesso in punti focali del programma”, fa presente Giuseppe. Positiva l’impressione di Giulia: “avevo paura che il metodo di studio liceale non fosse quello giusto, ma non è così. Mi sono trovata bene ugualmente. La classe universitaria non è molto unita, ma abbiamo un gruppo facebook nel quale scambiarci informazioni e consigli utili al superamento degli esami”.
Escono dal corso di Filologia Occitana con il prof. Costanzo Di Girolamo Marianna Grimaldi e Tania: “è abbastanza interessante. Studiamo le diverse forme d’amore e leggiamo poesie in lingua occitana. Non è difficile, basta seguire le indicazioni del docente, poi fai l’orecchio agli accenti e alle elisioni. L’esame orale sembra pertanto facile, poiché consiste in poesie trattate, da leggere e tradurre. Ci preoccupa un po’ di più lo scritto, che verterà principalmente sulla grammatica occitana. Per fortuna seguiremo lezioni supplementari con simulazione delle prove d’esame, proprio sulla grammatica”, concludono.
Il corso di Geografia raccoglie pareri contrastanti: “la prof.ssa Maria Ronza prende le presenze e fa delle piccole interrogazioni a lezione. Fissa un programma solo per i corsisti, sulle lezioni che ha tenuto, i non corsisti devono attenersi a quello. Non a tutti piace”, commenta Eliana, che è invece entusiasta del prof. Massimiliano Corrado di Filologia Italiana: “è appassionato alla materia, perciò coinvolge. Si vede che prepara davvero le lezioni a casa, infatti presenta esempi che non si trovano sul testo, come altri docenti fanno. Solo il corso di Storia della Lingua con il prof. Nicola De Blasi è stato altrettanto interessante. L’esame non consisteva in una seria di nozioni da ricordare, ma in un ragionamento logico finalizzato a comprendere se avevi preso dimestichezza con l’organizzazione di un testo”. Meno gettonata la modalità d’esame del prof. Tobia Toscano: “a risposta multipla. Ventuno domande sulla letteratura dalle origini a Tasso, molto focalizzata su nomi di opere e date da ricordare”. Sulla Geografia si esprime anche Daniele: “pensavamo di dover seguire fino a metà maggio, ma ora abbiamo saputo che i corsi si protrarranno fino alla fine, poiché la docente si è dovuta assentare più volte. In ogni caso il corso è interessante, siamo andati a vedere anche una mostra fotografica al Dipartimento di Scienze Biologiche”.
Sempre al primo anno Davide che avrebbe scelto volentieri la Normale di Pisa: “perché ho ascoltato voci che giudicavano negativamente la Federico II. Mi sono ricreduto: professori come Andrea Mazzucchi e Stefano Manferlotti non sono comuni, veramente molto preparati. Sono solo un po’ deluso dalla Storia Medievale, che al liceo ho approfondito più che all’Università”. Insieme a Daniele lamenta disservizi: “il sito segrepass è una nota dolente. È difficile accedervi ed è poco chiaro. L’attesa per la matricola è lunga”. In più: “i docenti che hanno moduli di trenta ore spesso devono tenere lezioni in convegni, per cui le nostre si riducono, dal momento che è difficile trovare un buco per recuperarle. Di conseguenza ci troviamo privi di spiegazioni spesso in punti focali del programma”, fa presente Giuseppe. Positiva l’impressione di Giulia: “avevo paura che il metodo di studio liceale non fosse quello giusto, ma non è così. Mi sono trovata bene ugualmente. La classe universitaria non è molto unita, ma abbiamo un gruppo facebook nel quale scambiarci informazioni e consigli utili al superamento degli esami”.
Escono dal corso di Filologia Occitana con il prof. Costanzo Di Girolamo Marianna Grimaldi e Tania: “è abbastanza interessante. Studiamo le diverse forme d’amore e leggiamo poesie in lingua occitana. Non è difficile, basta seguire le indicazioni del docente, poi fai l’orecchio agli accenti e alle elisioni. L’esame orale sembra pertanto facile, poiché consiste in poesie trattate, da leggere e tradurre. Ci preoccupa un po’ di più lo scritto, che verterà principalmente sulla grammatica occitana. Per fortuna seguiremo lezioni supplementari con simulazione delle prove d’esame, proprio sulla grammatica”, concludono.