Intervento dei proff. Gennaro Ferrara e Luigi Nicolais

Modifiche di Statuto, riorganizzazione della didattica, tagli, nuova governance… indubbiamente le Università si trovano in un momento di grandi cambiamenti. Abbiamo interpellato su alcuni temi cruciali due docenti illustri, attualmente impegnati in politica, che negli ultimi anni hanno contribuito alla crescita degli Atenei regionali: Gennaro Ferrara, docente di Economia Aziendale, nonché ex Rettore dell’Università Parthenope ed attualmente Vicepresidente della Provincia di Napoli, e Luigi Nicolais, docente di Tecnologie dei Polimeri all’Università Federico II ed ex Assessore Regionale all’Università, attualmente Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
Orientamento e didattica
Le Università sono sempre più impegnate dal punto di vista tecnico-amministrativo e spesso la figura dello studente appare trascurata. Ci indichi un punto dove è necessario intervenire subito.
Ferrara: “La didattica, soprattutto al primo anno, va riorganizzata. Spesso capita che un argomento venga ripetuto più volte in anni diversi o che studenti provenienti da altri corsi non abbiano una preparazione simile sulla stessa materia. Questo significa che manca il coordinamento tra colleghi, che invece, nel rispetto dell’autonomia, con il supporto dei Presidenti dei Corsi di Laurea e delle Facoltà, va rafforzato soprattutto per le materie propedeutiche, in modo da creare una base di studi comune ed utile per gli esami successivi. È un intervento che rientra nell’offerta dei servizi agli studenti, è la parte più nobile e porterebbe sicuramente ad un aumento della qualità.
Per fare un esempio, da alcune settimane, con la partecipazione di diversi colleghi è stato pubblicato un testo di Economia Aziendale che sono riuscito a far utilizzare in più corsi del I anno. Credo che questa sia la strada giusta per poter formare al meglio gli studenti, uno standard di qualità, e sarebbe opportuno che una determinata tipologia di pubblicazioni, legate alle materie di base, debba rientrare nei compiti istituzionali dei docenti, evitando anche i diritti di autore. È stato un primo esperimento e ci aspettiamo che molti lo seguano”.
Nicolais: “L’orientamento è senza dubbio da potenziare. Credo in una forte relazione tra Scuola ed Università, da svilupparsi in tre fasi fondamentali sul modello americano: la presentazione generale degli Atenei alle Scuole, successivamente un contatto più approfondito con le singole Facoltà, e nella terza fase bisogna ottimizzare e potenziare il placement, con uno sportello informativo aperto alle esigenze degli studenti che continuano ad essere ben preparati e richiesti dalle aziende in tutto il mondo. È necessario uno stretto collegamento con il mondo del lavoro, occorre una lobbyng, nel senso più ampio del termine, bisogna andare oltre la semplice formula one to one. 
Inoltre, al fine di ottenere una maggiore internazionalizzazione, è necessario trovare  delle soluzioni per favorire l’incoming di studenti. Una di queste soluzioni potrebbe essere l’istituzione di corsi in lingua inglese, che attirerebbero numerosi studenti stranieri verso le eccellenze del corpo docenti e ricercatori campani”.
Residenze Universitarie, uno dei grossi problemi degli Atenei campani
Lunedì 21 marzo, alla presentazione del Giubileo per le Università napoletane, l’Assessore Guido Trombetti ha sollevato il problema delle residenze universitarie in Campania, lanciando l’idea, in presenza del Cardinale Crescenzio Sepe, di utilizzare le strutture poco utilizzate dalla Curia per adibirle a residenze studentesche, cosa ne pensa?
Nicolais: “Interessante come soluzione, ma si potrebbe essere ancora più immediati utilizzando il piano di edilizia residenziale lanciato negli anni 2000-2006 che individuò diverse strutture per farne residenze universitarie. Attualmente, grazie a quel piano, sono funzionanti residenze all’Università di Salerno, al Suor Orsola Benincasa ed a Pozzuoli è tutto pronto in attesa di apertura. Per tali costruzioni sono stati utilizzati i fondi della Cassa Depositi e Prestiti e un fondo speciale della Regione. È una strada ottimale da percorrere perché prevede investimenti su immobili di proprietà degli Atenei”. 
Ferrara: “È una buona idea ma, se gli interventi di adeguamento degli immobili sono di natura straordinaria, al momento non si possono finanziare. Per poter procedere su questa strada bisogna risolvere questo aspetto, magari con un Comitato che possa studiare delle soluzioni.
In passato al Parthenope abbiamo già avuto una buona collaborazione con la Curia. Per 10 anni ci è stata assegnata in comodato gratuito la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi (costruita nel 1610), una sede per noi prestigiosa e preziosissima che ha ospitato Convegni, inaugurazioni di Anni Accademici e Sedute di Laurea e ci ha aiuto nella crescita dell’Ateneo.
Alla Parthenope entro il 2011 sarà consegnata la Residenza in costruzione presso l’ex Manifattura di Tabacchi e l’Ateneo disporrà di 180 posti letto, poi, se occorre, c’è già la copertura finanziaria per acquistare anche altri edifici, come quello già individuato a piazza Dante. 
Sono investimenti fondamentali per gli studenti ed il costo di gestione non peserà sull’Ateneo perché sarà a carico dell’Adisu”.
Corpo docente e finanziamenti
La carenza di finanziamenti in questi ultimi anni ha causato un ridimensionamento dell’offerta didattica e la drastica riduzione del corpo docente. Quale tendenza per il prossimo futuro?
Nicolais: “Ormai siamo al limite, nei prossimi 3-4 anni assisteremo ad una ulteriore riduzione del 30% del corpo docente dovuta ai pensionamenti. Se non vogliamo assistere ad un crollo delle Università bisogna intervenire subito con le assunzioni dei giovani. 
A differenza della ricerca, dove c’è la possibilità di trovare aziende disposte ad investire, per la didattica, che è il principale motore dell’Università italiana, è indispensabile il finanziamento pubblico che va sicuramente incrementato”.
Ferrara: “L’Università non può fare a meno di un numero adeguato di docenti che devono stare a disposizione degli studenti. Nella mia carriera da Rettore sono riuscito a far crescere il piccolo Istituto Navale da 1.000 iscritti ai 16.000 dell’Università Parthenope, puntando sempre sulla qualità dei docenti, giovani e brillanti, capaci di relazionarsi con gli studenti. 
Oggi, per essere competitive, le Università devono offrire qualità nella didattica e sempre più servizi agli studenti, il vero cuore pulsante dell’Università”.
Gennaro Varriale
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