C’è fermento al Dipartimento di Scienze Politiche Jean Monnet dove il 18 marzo si è tenuta un’assemblea generale degli studenti per discutere la questione della riduzione del numero dei Dipartimenti. Con l’istituzione della Commissione coordinata dal prof. Antonio d’Onofrio per valutare lo stato delle strutture di Ateneo, tra i corridoi di Scienze Politiche stanno iniziando, infatti, a circolare voci circa un possibile accorpamento con Giurisprudenza o Economia. Nulla di ufficiale per ora, ma quanto basta a far mobilitare i ragazzi. “Non vogliamo diventare interclasse di Economia o Giurisprudenza – commenta Raffaele Ausiello, rappresentante degli studenti in Consiglio di Dipartimento – Sappiamo che dalla Commissione non è uscito ancora nulla di ufficiale, ma temiamo questa ipotesi e abbiamo deciso di dibatterne con i nostri colleghi, da qui l’esigenza di un’assemblea generale durante la quale si sono discusse le nostre posizioni a riguardo”.
C’è tra gli studenti il forte timore di pagare a caro prezzo la spending review di Ateneo, con un accorpamento che possa far perdere loro identità e servizi. “Sappiamo che nell’eventualità passi questa ipotesi – commenta Ausiello – verrebbero comunque mantenuti invariati corsi ed esami ma abbiamo paura di tutti quei disagi a cui andremo inevitabilmente incontro e soprattutto di perdere la nostra identità, quando la Scuola Jean Monnet è una realtà importante a livello nazionale. Il nostro Dipartimento negli ultimi anni ha riscosso sempre più attenzione e radicamento nel territorio, registra ogni anno un incremento di iscritti, in controtendenza con i dati nazionali. Quindi, sarebbe davvero una mortificazione del lavoro svolto in questi anni pensare ad una sua soppressione”.
A rassicurare gli studenti è il prof. Gianmaria Piccinelli, Direttore del Dipartimento, il quale fa chiarezza sulla situazione: “Lunedì 16 è venuto da noi il Rettore per un incontro nell’ambito delle visite che sta svolgendo in ogni Dipartimento. In Ateneo c’è l’effettiva esigenza di ridurre il numero di questi ultimi, sia per ragioni economiche che di maggiore efficienza. Il processo, per il quale bisogna capire la soluzione finale che potrà portare ad una configurazione totalmente diversa, non riguarda solo il nostro Dipartimento”. Si aspettano, quindi, le proposte che verranno presentate dalla Commissione entro luglio. “I ragazzi devono sentirsi tranquilli perché l’offerta formativa resterà invariata, né ci saranno per loro particolari disagi”.
C’è tra gli studenti il forte timore di pagare a caro prezzo la spending review di Ateneo, con un accorpamento che possa far perdere loro identità e servizi. “Sappiamo che nell’eventualità passi questa ipotesi – commenta Ausiello – verrebbero comunque mantenuti invariati corsi ed esami ma abbiamo paura di tutti quei disagi a cui andremo inevitabilmente incontro e soprattutto di perdere la nostra identità, quando la Scuola Jean Monnet è una realtà importante a livello nazionale. Il nostro Dipartimento negli ultimi anni ha riscosso sempre più attenzione e radicamento nel territorio, registra ogni anno un incremento di iscritti, in controtendenza con i dati nazionali. Quindi, sarebbe davvero una mortificazione del lavoro svolto in questi anni pensare ad una sua soppressione”.
A rassicurare gli studenti è il prof. Gianmaria Piccinelli, Direttore del Dipartimento, il quale fa chiarezza sulla situazione: “Lunedì 16 è venuto da noi il Rettore per un incontro nell’ambito delle visite che sta svolgendo in ogni Dipartimento. In Ateneo c’è l’effettiva esigenza di ridurre il numero di questi ultimi, sia per ragioni economiche che di maggiore efficienza. Il processo, per il quale bisogna capire la soluzione finale che potrà portare ad una configurazione totalmente diversa, non riguarda solo il nostro Dipartimento”. Si aspettano, quindi, le proposte che verranno presentate dalla Commissione entro luglio. “I ragazzi devono sentirsi tranquilli perché l’offerta formativa resterà invariata, né ci saranno per loro particolari disagi”.