Istanbul, quasi una scelta d’amore per Consiglia

Parla di sogno realizzato Consiglia Maglio, 25 anni, studentessa del Corso di Laurea Specialista in Comunicazione istituzionale e d’impresa. La scelta di Istanbul?  Quasi una professione d’amore per la città “crocevia di culture, di tradizioni, di storie che si mescolano. Istanbul ha una miriade di sfaccettature, il lato europeo e quello asiatico si fondono in una convivenza serena, quartieri molto diversi l’uno dall’altro si susseguono in un’atmosfera mistica creata dai continui richiami alla preghiera provenienti dalle Moschee”. Il suo racconto è come una pennellata su un quadro: “ogni giorno i fumi dei minareti si mescolano con gli odori delle prelibatezze turche che si vendono ad ogni angolo della città, ogni giorno puoi scoprire un nuovo posto che nemmeno immaginavi esistesse, puoi conoscere gente nuova e stare a chiacchierare e bere thè in amicizia ore ed ore”. Consiglia, però, precisa: “credo che Istanbul non rappresenti la vera Turchia perché è intrisa di molti elementi occidentali, pur conservando forte le sue tradizioni, che sono meno marcati nel resto del Paese”. 
L’iter burocratico che ha dovuto affrontare per partire: “sebbene un po’ lungo, non è stato così complesso. Certo, come il protagonista di ‘L’appartamento spagnolo’ mi sono ritrovata a girare vari uffici e compilare diversi moduli, ma è comprensibile, almeno per me, dover avere tutta la documentazione in regola. L’ufficio Erasmus della mia università mi ha aiutato molto nel disbrigo delle varie pratiche e, grazie alla loro disponibilità, la cosa non mi è pesata molto”. 
Presso la sede ospitante, è riuscita a sostenere tutti gli esami che si era prefissata, ovviamente in inglese. L’ambiente universitario “è molto accogliente, i professori molto disponibili e gli stessi studenti pronti ad aiutarti nelle difficoltà iniziali”. I corsi hanno un risvolto più pratico, i programmi sono meno corposi e gli esami sono tutti scritti: le principali differenze con il suo Ateneo.
L’opportunità di conoscere studenti di tutto il mondo (“che come te si trovano ad affrontare quest’esperienza e con i quali puoi rapportarti e fare amicizia”), di imparare meglio l’inglese (“una lingua che, in fondo, avevo sempre studiato e mai parlato”), di aggiungere un tassello importante nel proprio curriculum da far valere dopo la laurea: il valore dell’esperienza Erasmus. Un’esperienza che la studentessa consiglierebbe ai suoi colleghi perché consente di “acquisire una visione più aperta e completa del mondo e delle sue differenze”.
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