Da un lato diciotto studenti del Suor Orsola Benincasa iscritti al Corso di Laurea Magistrale in Programmazione, amministrazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali. Dall’altro, undici ragazzi tedeschi che frequentano il Corso in Sozial Arbeit all’Università di Monaco di Baviera. Sono loro i protagonisti del Forum internazionale sullo studio delle politiche sociali nel Mezzogiorno d’Italia, il cui primo atto è andato in scena dal 3 al 5 giugno a Salerno. “L’obiettivo di questo progetto è di dar voce a enti e a istituzioni locali nel territorio campano e in quello bavarese. Inoltre, il partenariato tra i due Atenei si inquadra nell’ottica della terza missione dell’università, ovvero quella di affiancare a ricerca e didattica l’avvicinamento alla società civile e al lavoro”. Ad affermarlo è la prof.ssa Carla Acocella, docente di Diritto amministrativo a Scienze della formazione del Suor Orsola, che, in qualità di coordinatrice per l’Italia del progetto, ha strutturato l’iniziativa con il collega straniero Paul Gödicke, confrontandosi per la scelta dei temi da affrontare: “c’è un tema fisso che ritorna ogni anno, ovvero lo studio per gli uffici di Piano di Zona che determinano l’erogazione dei servizi sociali italiani. In Germania, invece, viene trattato il servizio sociale professionale, ossia una prestazione fornita dalle aziende ai proprio dipendenti. È una nuova frontiera dei servizi sociali alla quale il Nord Italia sta guardando con attenzione”. A queste costanti si sono affiancati punti di riflessione come gli interventi sociali a favore dei detenuti e degli immigrati e le forme di sostegno delle donne in condizioni di disagio: “si tratta di temi di grande attualità proposti da noi coordinatori. Ovviamente, sono stati gli studenti a selezionare l’argomento che intendevano approfondire”. Per ora è toccato agli italiani studiare e presentare nel corso di un ciclo di seminari i risultati delle proprie ricerche, in attesa che, a ottobre, la palla passi ai colleghi bavaresi: “i ragazzi hanno acquisito innanzitutto una metodologia di ricerca sui dati e sull’inquadramento giuridico del tema. Poi sono passati alla ricerca vera e propria che è confluita in una presentazione ai colleghi tedeschi. Hanno lavorato in piccoli gruppi coordinati da me. A fine progetto dovranno redigere una relazione che verrà valutata. I risultati, finora, sono molto apprezzabili”. Seminari in aula, ma non solo. Il viaggio nella realtà dei servizi sociali campani è proseguito attraverso visite guidate presso case circondariali, associazioni, centri di accoglienza ed enti come l’ufficio di esecuzione penale esterna di Salerno e l’ufficio del piano di zona Napoli 33 di Sorrento. Proprio le “trasferte” con i mezzi pubblici locali hanno contribuito a rafforzare il rapporto tra i due gruppi. Questa almeno è la considerazione di Alessia Carrozzino, al secondo anno della Magistrale: “sono stata coinvolta nel progetto Piano di Zona, quindi sono andata a Sorrento, passando con i ragazzi tedeschi due ore e mezza di viaggio! Per noi è stato molto importante poterci confrontare con un’altra cultura. Abbiamo comunicato in inglese. È stato un po’ difficile, però loro sono stati socievoli e disponibili. In caso di difficoltà, comunque, avevamo a disposizione un’interprete che ci ha aiutati soprattutto per la presentazione dei PowerPoint in aula”. Il lavoro di Alessia, così come degli altri ragazzi, è datato: “c’è stato il primo incontro a metà marzo per l’assegnazione dei lavori. In seguito ho condotto ricerche sul web e sul campo, visto che in questi mesi ho fatto tirocinio presso una struttura di Piano di Zona”. A spingerla a partecipare è stata la voglia di “approfondire e di partecipare alla seconda parte del Forum – quando saranno i ragazzi napoletani ad andare in Germania – È uno scambio a 360 gradi. C’è molta curiosità di conoscere i servizi del territorio straniero”. Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di un’altra partecipante, Emanuela Barra, al primo anno della Magistrale: “è stata un’esperienza di ampio respiro. Diversamente dai soliti tirocini, con questa formazione la docente ci ha dato la possibilità di interagire”. E ancora: “ci hanno messo alla prova, permettendoci di accogliere studenti stranieri, di comunicare in un’altra lingua e di sforzarci per far capire il sistema italiano dei servizi sociali”. Con altre cinque ragazze, Emanuela si è occupata del sostegno nelle carceri: “ci siamo divise il lavoro affrontando la tematica da diverse prospettive. La mia era quelle degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che sono stati chiusi il primo aprile per fare posto alle REMS, le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Non abbiamo incontrato difficoltà perché la docente, prima di farci affrontare il lavoro, ci ha messo in contatto con esperti della questione specifica che dovevamo trattare, permettendoci di sciogliere qualsiasi dubbio”. Per il suo gruppo, alla presentazione delle ricerche ha fatto seguito la visita all’UEPE di Salerno e alla casa Circondariale di Fuorni. Questo è il passato. Il futuro è in direzione Monaco di Baviera: “non vedo l’ora di scoprire le loro strutture universitarie”. Il Forum Italia-Germania aspetta la seconda tappa. Auf Wiedersehen.
Ciro Baldini
Ciro Baldini