Il cambio delle date da parte del Ministero ha reso particolarmente concitata, quest’anno, la preparazione della macchina organizzativa per i test di ammissione ad Architettura. La prova di selezione si svolgerà non più a fine luglio, ma a settembre, come accade da anni. Il 10, per la precisione. Gli ammessi al Corso Triennale in Scienze dell’Architettura sono 148 più 4 per gli studenti non comunitari che risiedono all’estero. 248 gli ammessi al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura, oltre alla riserva di tre posti per i non comunitari che risiedano all’estero. Il test è unico, ma i candidati, quando si iscriveranno alla prova, dovranno specificare se optano per la Laurea Triennale oppure per la Magistrale. Sessanta i quiz che saranno proposti ai candidati: 5 di Cultura generale, 25 di Ragionamento logico, 12 di Storia, 10 di Disegno e rappresentazione, 8 di Matematica e fisica. I candidati avranno a disposizione 100 minuti.
Non esiste, ovviamente, una ricetta infallibile, per prepararsi. La prof.ssa Daniela Lepore, delegata all’orientamento, prova però a suggerire qualche dritta. “Per le domande di Cultura generale – sottolinea – è utile leggere i quotidiani, informarsi, vivere il proprio tempo. Ciò detto, se uno non ha acquisito ad oggi le conoscenze minime, in questo campo, è complicato possa farlo in due mesi. Ai quiz di Ragionamento logico ci si prepara soprattutto esercitandosi sulle prove degli anni scorsi e sui quiz in commercio. Conviene farne molti, per acquisire il metodo. Storia, Matematica, Fisica si preparano un po’ sui libri, un po’ esercitandosi sui quiz degli anni scorsi. Per Disegno e rappresentazione sono ovviamente avvantaggiati gli studenti che provengono da particolari percorsi scolastici. Anche in questo caso, è buona strategia scaricare da internet le prove degli anni scorsi e ripeterne il più possibile”.
Il nemico, in aula, è l’ansia. “Anche per questo – prosegue la docente – è fondamentale che i candidati arrivino al giorno della prova dopo essersi a lungo esercitati. La pratica aiuta a tenere a bada ansia e preoccupazione. L’allenamento ad una prova che molti, fino ad oggi, non hanno mai affrontato può risultare determinante”. Altra regola fondamentale: evitare, davanti a quesiti sui quali si è incerti, di tentare la fortuna. Ogni risposta sbagliata costa, infatti, una penalità di 0,4 punti. “Se si è incerti su una domanda, meglio passare oltre e limitarsi, in prima battuta, a rispondere ai quesiti dei quali si è certi. Poi, esaurite le domande sulle quali si è sicuri, è bene dedicare il tempo che resta alle altre, per ragionarci su con più calma”.
Ad Architettura della Federico II, in genere, si iscrive alla prova circa il doppio degli studenti ammessi al primo anno. Entra dunque uno su due.
È a numero programmato anche il Corso di Studi in Urbanistica. Dura tre anni. “La data della prova non è stata ancora decisa – dice la professoressa Lepore – Fino a quando era previsto che i test per Architettura e per Scienze dell’Architettura si sarebbero svolti a fine luglio, l‘idea era di anticipare la selezione per Urbanistica ai primi di settembre. Ora, invece, il quiz a risposta multipla per Urbanistica certamente non si terrà prima di metà settembre (orientativamente tra il 15 e il 30). Al più tardi, nei primissimi giorni di ottobre”. Cento i posti disponibili. “Rispetto alla prova per Architettura – prosegue Lepore – quella per Urbanistica non ha domande di Fisica. Inoltre, il peso dei quesiti di Matematica e di Disegno e rappresentazione è minore. Quaranta quesiti su sessanta vertono su Cultura generale e ragionamento logico (20) e società ed attualità (20)”.
Ecco come la responsabile dell’orientamento racconta Architettura alle future matricole: “È un percorso che propone materie teoriche, come le storie, discipline scientifiche (per esempio Scienza delle costruzioni, Analisi), disegno e rappresentazione, estimo. Insomma, nel corso degli studi un ragazzo troverà certamente qualcosa che non ama, che non tollera, che gli crea problemi. Allora, il punto è affrontare queste difficoltà col massimo impegno, con spirito di sacrificio, senza accantonarle. Non ha senso posticipare gli esami che non piacciono. Anche perché, con gli sbarramenti, si rischia di restare al palo”. Invita ad affrontare con grandissimo impegno, ma senza pregiudizi, le materie scientifiche, dall’analisi alle scienze delle costruzioni. “Certamente alcuni studenti – dice – si pongono male, partono col pregiudizio di non capire”. Aggiunge: “Per Scienze delle costruzioni, però, ritengo ci sia anche un problema nei docenti. C’è una sorta di ossessione della severità e non c’è sufficiente capacità di adeguare la didattica. Per esempio, fornendo materiali didattici agili o provando a rendere la materia accattivante. Non è questione di rinunciare alla serietà, ma di aiutare ad apprendere”.
Il futuro non è facilissimo, avverte. “Temo che pochi architetti, dopo la laurea, svolgano poi esattamente il lavoro per cui hanno studiato, se pensiamo all’architetto classico che progetta, magari su ampia scala. Però restano aperti i campi della progettazione a scala minore, del design, dell’arredo d’interni. Lo stesso insegnamento a scuola può essere una alternativa”. Quanto all’urbanista, dice la docente, “è una figura professionale che si occupa della pianificazione e che può trovare spazio, per esempio, negli uffici dei Comuni, delle Province, delle Regioni, dei Parchi. Naturalmente, sempre più spesso si lavora da esterni, come consulenti o con contratti a progetto. Questa, però, non è certo una specificità degli urbanisti”.
Fabrizio Geremicca
Non esiste, ovviamente, una ricetta infallibile, per prepararsi. La prof.ssa Daniela Lepore, delegata all’orientamento, prova però a suggerire qualche dritta. “Per le domande di Cultura generale – sottolinea – è utile leggere i quotidiani, informarsi, vivere il proprio tempo. Ciò detto, se uno non ha acquisito ad oggi le conoscenze minime, in questo campo, è complicato possa farlo in due mesi. Ai quiz di Ragionamento logico ci si prepara soprattutto esercitandosi sulle prove degli anni scorsi e sui quiz in commercio. Conviene farne molti, per acquisire il metodo. Storia, Matematica, Fisica si preparano un po’ sui libri, un po’ esercitandosi sui quiz degli anni scorsi. Per Disegno e rappresentazione sono ovviamente avvantaggiati gli studenti che provengono da particolari percorsi scolastici. Anche in questo caso, è buona strategia scaricare da internet le prove degli anni scorsi e ripeterne il più possibile”.
Il nemico, in aula, è l’ansia. “Anche per questo – prosegue la docente – è fondamentale che i candidati arrivino al giorno della prova dopo essersi a lungo esercitati. La pratica aiuta a tenere a bada ansia e preoccupazione. L’allenamento ad una prova che molti, fino ad oggi, non hanno mai affrontato può risultare determinante”. Altra regola fondamentale: evitare, davanti a quesiti sui quali si è incerti, di tentare la fortuna. Ogni risposta sbagliata costa, infatti, una penalità di 0,4 punti. “Se si è incerti su una domanda, meglio passare oltre e limitarsi, in prima battuta, a rispondere ai quesiti dei quali si è certi. Poi, esaurite le domande sulle quali si è sicuri, è bene dedicare il tempo che resta alle altre, per ragionarci su con più calma”.
Ad Architettura della Federico II, in genere, si iscrive alla prova circa il doppio degli studenti ammessi al primo anno. Entra dunque uno su due.
È a numero programmato anche il Corso di Studi in Urbanistica. Dura tre anni. “La data della prova non è stata ancora decisa – dice la professoressa Lepore – Fino a quando era previsto che i test per Architettura e per Scienze dell’Architettura si sarebbero svolti a fine luglio, l‘idea era di anticipare la selezione per Urbanistica ai primi di settembre. Ora, invece, il quiz a risposta multipla per Urbanistica certamente non si terrà prima di metà settembre (orientativamente tra il 15 e il 30). Al più tardi, nei primissimi giorni di ottobre”. Cento i posti disponibili. “Rispetto alla prova per Architettura – prosegue Lepore – quella per Urbanistica non ha domande di Fisica. Inoltre, il peso dei quesiti di Matematica e di Disegno e rappresentazione è minore. Quaranta quesiti su sessanta vertono su Cultura generale e ragionamento logico (20) e società ed attualità (20)”.
Ecco come la responsabile dell’orientamento racconta Architettura alle future matricole: “È un percorso che propone materie teoriche, come le storie, discipline scientifiche (per esempio Scienza delle costruzioni, Analisi), disegno e rappresentazione, estimo. Insomma, nel corso degli studi un ragazzo troverà certamente qualcosa che non ama, che non tollera, che gli crea problemi. Allora, il punto è affrontare queste difficoltà col massimo impegno, con spirito di sacrificio, senza accantonarle. Non ha senso posticipare gli esami che non piacciono. Anche perché, con gli sbarramenti, si rischia di restare al palo”. Invita ad affrontare con grandissimo impegno, ma senza pregiudizi, le materie scientifiche, dall’analisi alle scienze delle costruzioni. “Certamente alcuni studenti – dice – si pongono male, partono col pregiudizio di non capire”. Aggiunge: “Per Scienze delle costruzioni, però, ritengo ci sia anche un problema nei docenti. C’è una sorta di ossessione della severità e non c’è sufficiente capacità di adeguare la didattica. Per esempio, fornendo materiali didattici agili o provando a rendere la materia accattivante. Non è questione di rinunciare alla serietà, ma di aiutare ad apprendere”.
Il futuro non è facilissimo, avverte. “Temo che pochi architetti, dopo la laurea, svolgano poi esattamente il lavoro per cui hanno studiato, se pensiamo all’architetto classico che progetta, magari su ampia scala. Però restano aperti i campi della progettazione a scala minore, del design, dell’arredo d’interni. Lo stesso insegnamento a scuola può essere una alternativa”. Quanto all’urbanista, dice la docente, “è una figura professionale che si occupa della pianificazione e che può trovare spazio, per esempio, negli uffici dei Comuni, delle Province, delle Regioni, dei Parchi. Naturalmente, sempre più spesso si lavora da esterni, come consulenti o con contratti a progetto. Questa, però, non è certo una specificità degli urbanisti”.
Fabrizio Geremicca