L’inferno dantesco nella Controguida del Collettivo

Il Collettivo di Lettere ha presentato la nuova Controguida mercoledì 14, nel corso della giornata organizzata per i cinque anni di occupazione dell’aula A12 al secondo piano di via Marina, con un pranzo, un concerto, proiezioni e una mostra fotografica sull’antifascismo. La Controguida, ovvero manuale non ufficiale per i nuovi iscritti alla Facoltà, è arrivata ormai alla quinta edizione, con tanto di DVD allegato, per cui era necessario inventarsi qualcosa di originale. Se l’edizione di quest’anno è meno ricca della precedente su dettagli di singoli esami e corsi, si pone invece come riflessione politico-filosofica sull’intero sistema universitario e sulle storture derivatene nello specifico della Facoltà di Lettere, parodiando addirittura la discesa negli inferi della Divina Commedia. Così Dante è una sparuta matricola, guidato da un Virgilio studente più navigato e viaggiando nell’Inferno della Facoltà ne incontrano, come in ogni inferno dantesco che si rispetti, i suoi gironi, le sue fiere, i suoi diversi peccati e peccatori.
Così le bestie che intralciano il cammino di Dante sono l’“Individualismo con le sue perfide seguaci, Rampantismo e Arrivismo” e gli ignavi dell’antinferno gli iscritti alla Facoltà, “anime in pena, condannati ad aspettare l’affissione di quelle maledette date d’esame che si accavallano, con l’ingenua speranza di poter dare più esami possibile, nella perpetua insoddisfazione di uno studio nozionistico, mnemonico e frammentario”.  Tappa necessaria per entrare nell’inferno è la “livida palude” della Segreteria, nella quale bisogna affrontare “Caronte, il Segretario degli Inferi”; le tre erinni sono “Stage, Obbligo di Frequenza e Crediti” e il loro temibile capo la pietrificante “Riforma Medusa”. Per fortuna infatti, con un’autoironia del tutto necessaria, ci si mettono dentro anche gli autori del Collettivo, che si trasformano nei “diavoli ribelli della Città di Dite”: Dante li incontra prima all’inizio e poi alla fine del proprio percorso, finendo, com’era immaginabile, per concordare con la loro posizione, dopo aver visto da vicino le brutture infernali. Tra queste i diversi tipi di peccatori che si possono trovare nelle Malebolgie, ovvero i Dipartimenti, si distinguono i “Superbi”, ovvero “i professori che si credono Dio”; i “Seduttori”, che attentano alle grazie delle studentesse e rimangono impuniti; i “Simoniaci”, venditori occulti di dottorati di ricerca; i “Ladri”, docenti che scrivono manuali e obbligano tutti gli studenti a comprarli, imponendo la firma sui testi nuovi; ma ce n’è anche per gli studenti, che oltre che ignavi possono anche essere “Consiglieri Fraudolenti” (i rappresentanti) e “Traditori dei Parenti”, ovvero quelli che tradiscono i loro pari pur di accaparrarsi un esame.
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