E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo il nuovo Statuto dell’Orientale che adegua le strutture e gli organi dell’università partenopea ai dettami della riforma universitaria. Tra le novità più importanti, come anticipato più volte anche su questo giornale, il decadimento delle Facoltà e il passaggio delle funzioni inerenti la didattica ai tre Dipartimenti, “strutture fondamentali per l’organizzazione e lo svolgimento della didattica e della ricerca”, come si legge nel testo. Sono quindi aumentate le funzioni ed è parzialmente cambiata la composizione del Consiglio di Dipartimento che adesso annovera professori e ricercatori afferenti al Dipartimento, due rappresentanti del personale tecnico amministrativo (il vecchio Statuto ne prevedeva uno), un rappresentante dei dottorati di ricerca, uno degli assegnisti e ora anche due rappresentanti degli studenti.
Più spazio alla rappresentanza studentesca, in rapporto alle altre componenti, anche in Consiglio di Amministrazione (CdA) che è presieduto dal Rettore e formato da due studenti, pari al 15% del numero complessivo dei componenti; da quattro professori dell’Ateneo, di cui tre designati dai Dipartimenti ed uno dal Rettore; da un rappresentante del personale tecnico amministrativo dell’Ateneo (due nel vecchio Statuto), designato dal Senato Accademico (SA); due seggi sono riservati a non appartenenti ai ruoli dell’Ateneo da almeno tre anni. Al nuovo CdA, inoltre, vengono assegnate nuove funzioni, ad esempio delibera, previo parere del SA, l’attivazione, la modifica o la soppressione del Polo didattico di Ateneo, dei Dipartimenti, dei Centri di Eccellenza, dei Centri di ricerca, dei Centri di servizio, di sedi e di altre strutture di interesse generale dell’Università. Funzione che prima spettava al Senato Accademico. Quest’ultimo esce in parte esautorato dalla nuova Carta di Ateneo, rinunciando a molti poteri di delibera in cambio di pareri o alla possibilità di formulare proposte. Modificata anche la composizione con l’aggiunta delle rappresentanze studentesche e dei ricercatori. Il Senato Accademico è composto, quindi, da tredici membri: il Rettore, 9 docenti, 2 studenti e un ricercatore.
Tra le nuove strutture emerge sicuramente il Polo Didattico di Ateneo, nato come raccordo tra i Dipartimenti. Tra le funzioni del Polo, presieduto dal Pro-Rettore alla didattica e composto di un Consiglio didattico, rientrano: il coordinamento delle attività didattiche svolte dai Corsi di studio, assicurandone un razionale svolgimento; lo svolgimento di attività di monitoraggio; la formulazione di pareri su ordinamenti e regolamenti didattici, offerta formativa, di perfezionamento e dei Master; esigenze di posti in organico espresse dai Corsi di studio; la valutazione dell’attivazione o la soppressione di Corsi di studio, Master e altre attività formative, da sottoporre all’approvazione dei Dipartimenti; la predisposizione, inoltre, del Manifesto annuale degli studi; la cura della parte didattica del sito web d’Ateneo; la gestione dei servizi comuni alla didattica – con riferimento ad aule e orari -, dei calendari degli esami, delle lauree e le modalità delle prove finali.
Tra le altre novità introdotte dal nuovo Statuto, il Codice Etico e l’istituzione del ‘Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni’ (CUG).
Più spazio alla rappresentanza studentesca, in rapporto alle altre componenti, anche in Consiglio di Amministrazione (CdA) che è presieduto dal Rettore e formato da due studenti, pari al 15% del numero complessivo dei componenti; da quattro professori dell’Ateneo, di cui tre designati dai Dipartimenti ed uno dal Rettore; da un rappresentante del personale tecnico amministrativo dell’Ateneo (due nel vecchio Statuto), designato dal Senato Accademico (SA); due seggi sono riservati a non appartenenti ai ruoli dell’Ateneo da almeno tre anni. Al nuovo CdA, inoltre, vengono assegnate nuove funzioni, ad esempio delibera, previo parere del SA, l’attivazione, la modifica o la soppressione del Polo didattico di Ateneo, dei Dipartimenti, dei Centri di Eccellenza, dei Centri di ricerca, dei Centri di servizio, di sedi e di altre strutture di interesse generale dell’Università. Funzione che prima spettava al Senato Accademico. Quest’ultimo esce in parte esautorato dalla nuova Carta di Ateneo, rinunciando a molti poteri di delibera in cambio di pareri o alla possibilità di formulare proposte. Modificata anche la composizione con l’aggiunta delle rappresentanze studentesche e dei ricercatori. Il Senato Accademico è composto, quindi, da tredici membri: il Rettore, 9 docenti, 2 studenti e un ricercatore.
Tra le nuove strutture emerge sicuramente il Polo Didattico di Ateneo, nato come raccordo tra i Dipartimenti. Tra le funzioni del Polo, presieduto dal Pro-Rettore alla didattica e composto di un Consiglio didattico, rientrano: il coordinamento delle attività didattiche svolte dai Corsi di studio, assicurandone un razionale svolgimento; lo svolgimento di attività di monitoraggio; la formulazione di pareri su ordinamenti e regolamenti didattici, offerta formativa, di perfezionamento e dei Master; esigenze di posti in organico espresse dai Corsi di studio; la valutazione dell’attivazione o la soppressione di Corsi di studio, Master e altre attività formative, da sottoporre all’approvazione dei Dipartimenti; la predisposizione, inoltre, del Manifesto annuale degli studi; la cura della parte didattica del sito web d’Ateneo; la gestione dei servizi comuni alla didattica – con riferimento ad aule e orari -, dei calendari degli esami, delle lauree e le modalità delle prove finali.
Tra le altre novità introdotte dal nuovo Statuto, il Codice Etico e l’istituzione del ‘Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni’ (CUG).