Da sempre considerata il fiore all’occhiello della produzione ortofrutticola campana, la mela annurca rappresenta anche un’importante fonte di introiti. La “regina delle mele”, citata da Plinio il Vecchio e raffigurata anche in alcuni dipinti degli scavi di Pompei, è stata oggetto di un seminario promosso dal prof. Vincenzo Maggioni, svoltosi il 24 gennaio presso la sede della Facoltà di Economia. Presenti in sala non solo un gran numero di studenti, ma anche una cospicua rappresentanza di imprenditori locali. A fare da padrone di casa il prof. Maggioni, il quale ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del prodotto, di cui si sono poi considerati tutti gli aspetti, dalla filiera produttiva alle proprietà mediche, fino alle politiche di sostegno. “La mela annurca è a tutti gli effetti un alimento nutraceutico, vale a dire che ha dei chiari effetti positivi sul nostro organismo. Come e forse più degli altri frutti, possiede una grande quantità di sostanze antiossidanti, che hanno il merito di abbassare il rischio di tumori e malattie cardiovascolari”, ha detto il prof. Marco Romano, docente di Gastroenterologia a Medicina SUN, nell’illustrare con dovizia di particolari le proprietà salutari del frutto, come risultato da una sua ricerca del 2005. Esperimenti svolti in laboratorio dal docente su delle cavie animali hanno portato a risultati se possibile ancora più sorprendenti: “analizzando lo stomaco di un ratto a cui avevamo somministrato polpa di mela annurca, abbiamo potuto constatare che il frutto accelera anche la guarigione di colite infiammatoria e previene i danni gastrici indotti dall’aspirina”. Conclusioni condivise ed illustrate anche dalla dott.ssa Vera Pacifico, del Dipartimento di Scienze della Vita della SUN, che ha sottolineato le proprietà antiradicali e antiossidanti del frutto. Poi si è cambiato punto di vista. Il dott. Gennaro Galdiero, amministratore delegato del Consorzio Serena – nato dalla fusione tra le cooperative Giotto, leader nell’esportazione di pesche, e Alto Casertano, specializzato nella produzione di mele annurca – che si occupa della produzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli ed oggi una tra le più rappresentative del territorio di Caserta e provincia, ha spiegato: “un prodotto come la mela annurca, che vanta il marchio di prodotto IGP ed una produzione regionale di oltre 50mila tonnellate annue, è una risorsa da valorizzare. Dal 2009, siglando un accordo con la COOP, abbiamo iniziato un’opera di rilancio del prodotto, esportandolo in confezioni cartone prima in 300 negozi ed arrivando oggi ad una distribuzione in ben 1.100 punti vendita”. Una delle ultime iniziative della Serena è una sinergia con l’azienda Romagnola Natura Nuova, attiva nella trasformazione di prodotti ortofrutticoli. “Abbiamo già immesso sul mercato dei frullati a base di mela annurca, utilizzando solo polpa dei frutti. Prossimamente arriverà anche la mela annurca grattugiata in una confezione speciale”, spiega il dott. Antonio Porcino, delegato del marchio Natura Nuova. “Ciò che mi preme ricordare è la posizione centrale della produzione ortofrutticola in Italia che vanta una crescita del 16% tra il 2004 e il 2009 ed è quindi un settore su cui investire”. E proprio di investimenti ha parlato il dott. Antonio Irlando, dirigente della Regione Campania: “i fondi comunitari europei impegnati nel settore agricolo-forestale fanno della Campania una regione virtuosa. Sono stati approvati 351 progetti nel settore ortofrutticolo, di cui 50 nel distretto casertano. Per le Associazioni di Organizzazioni di Produttori (AOP) sono stati riconosciuti 25 progetti, tra cui anche quello che prevede le operazioni per l’arrossamento della mela annurca. Purtroppo, nonostante le approvazioni, non tutti i fondi sono disponibili immediatamente”. I finanziamenti non sono partiti tutti “perché purtroppo ne è disponibile solo una parte al momento – ha prontamente ribattuto l’onorevole Pietro Foglia, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania – Mi impegnerò per quanto mi sarà possibile almeno perché partano i progetti che richiedono finanziamenti immediati. Per quanto mi riguarda, andrebbero incentivati anche progetti di cooperazione tra le piccole imprese, una pratica che purtroppo non è molto diffusa dalle nostre parti. C’è bisogno di ricerca ed internazionalizzazione ed un settore chiave su cui puntare: il biologico, oltre chiaramente alla valorizzazione della regina delle mele”.
Anna Verrillo
Anna Verrillo