La pallanuoto e l’ingegneria: le due passioni di Umberto

Argento alle Universiadi coreane del 2015 e bronzo a quelle di Tapei 2017: Umberto Esposito, studente di Ingegneria alla Federico II e pallanuotista, continua la sua sfida tra libri e piscine. Lo avevamo intervistato all’inizio della sua carriera accademica in Ingegneria Meccanica, oggi, dopo due anni, ci racconta a che punto sono i suoi studi: “Sto iniziando il terzo anno, in realtà sono un po’ indietro con gli studi. Avrei dovuto laurearmi questa estate, invece il mio obiettivo è completare nei prossimi due anni. So che è difficile, ma spero di riuscirci”. Ci sono stati, in questi anni, confessa, “momenti in cui ho pensato di lasciare ma la mia famiglia mi ha dato la giusta spinta per andare avanti. Inoltre l’ingegneria è la mia seconda passione. Senza la pallanuoto non potrei vivere, ma laurearmi è il mio obiettivo più importante e non mollerò”. Con allenamenti per la Canottieri-Napoli una o anche due volte al giorno non è certo facile andare avanti in un Corso di Laurea impegnativo come quello di Ingegneria. Spesso studenti/atleti come Umberto si sentono lasciati soli. “Le difficoltà che ho incontrato sono di carattere generale – racconta – Riesco a seguire poco e d’estate partecipo ai raduni, per cui sono costretto a saltare alcune sedute d’esame. Mi alleno ogni giorno e studio di solito la sera o al mattino presto. Devo dire che ho molti amici che mi passano gli appunti e mi tengono aggiornato, ma sotto esame lo stress è altissimo. Anche se faccio tutto con molto piacere, e le lezioni stanno diventando sempre più interessanti perché si entra nel vivo della materia, purtroppo in Italia non si dà un grande sostegno a noi sportivi: in altri Paesi sono previsti aiuti e borse di studio e viene dato molto più valore allo sport, in quanto esperienza di crescita personale. Lo sport ti insegna lo spirito di sacrificio, la capacità di fare squadra o ad accettare una sconfitta e ripartire: tutte cose che sono utili nella vita e nel lavoro”. Attualmente anche membro nella nazionale di pallanuoto, Umberto coltiva le sue due passioni e pensa da un lato di continuare con la Specialistica di Ingegneria Meccanica, dall’altro guarda alla nazionale maggiore. “L’Universiade di quest’anno ci ha dato buone soddisfazioni, nonostante le difficoltà che abbiamo avuto negli allenamenti: molti under 20 avevano impegni in nazionale e quindi ci siamo visti solo negli ultimi giorni – commenta – L’unico rammarico è stata la semifinale contro la Russia, che si è presentata con una squadra formata da molti della nazionale maggiore. In ogni caso le Universiadi rappresentano un momento bellissimo, di massima espressione dello spirito sportivo. Per Napoli, quelle del 2019 rappresenteranno un’occasione importante, di riscatto anche per le periferie, ma solo se saranno organizzate bene e soprattutto se si riuscirà a ristrutturare le tante strutture sportive, oggi in semi-abbandono. In primis la Scandone, che necessita da tempo di un riammodernamento. Io non so se riuscirò a parteciparvi – anticipa – perché vorrei entrare nella nazionale maggiore e, secondo le nostre regole, chi compete con la maggiore non fa le Universiadi”. Nel frattempo è iniziato il campionato nazionale, con la prima che si è disputata il 21 ottobre alla Scandone contro la Florentia: “In Coppa Italia siamo tra i primi quattro classificati e lo scorso anno ci siamo classificati per la Champions, usciti poi al secondo turno per differenza reti. Anche quest’anno puntiamo all’Europa. La nostra è una squadra molto affiatata e molto giovane e possiamo dire di essere tra i favoriti”.
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