La segreteria cambia sede

Al pian terreno del nuovissimo edificio di via Marina è attiva, dal 16 maggio, la nuova segreteria di Giurisprudenza. Sei sportelli, di cui 4 in funzione, ognuno dei quali munito di apposito display elettronico che segnala il numero d’ordine in possesso dello studente interessato. Un’organizzazione impeccabile per una struttura agile che, tuttavia, dato lo spazio ridotto a disposizione, deve ancora sapere se e come supererà il confronto con i ben noti problemi di sovraffollamento nei momenti caldi dell’anno (le iscrizioni a novembre, ad esempio, oppure la consegna delle autocertificazioni). Nel frattempo pare (abbiamo invano cercato conferma di questa e altre nostre ipotesi da bocche ‘istituzionali’, come quella, ‘cucita’ a doppio filo, della capoufficio dottoressa Patrizia Peluzzi), che tutte le competenze si siano indistintamente spostate da via Mezzocannone 16 a via Marina. Una studentessa ci ha invece subito svelato che non è così.
“Stamane (era il 23 maggio, ad una settimana dall’apertura della nuova segreteria ndr) mi è capitato di fare una coda di un’ora a via Mezzocannone solo per sapere che dovevo cambiare sportello -sbotta Sara Fabbricatore, neo iscritta a Giurisprudenza-. Meno male che alla fine sono riuscita ad ottenere il libretto; spero davvero che questo cambiamento porti reali benefici in termini di qualità dei servizi e di velocizzazione dei tempi. E’ giunta l’ora di sfruttare la tecnologia anche nell’Università”.
In attesa di poter scaricare certificati e documenti collegati dal computer di casa nostra, veniamo dunque a sapere che non tutto gira ancora al meglio sul fronte amministrativo della facoltà di Giurisprudenza, confidiamo in aggiustamenti in corsa. Chi non si godrà i cambiamenti saranno invece i neolaureati, che già ora accolgono con compunta soddisfazione le novità.
“Ormai ho finito -ammette Gabriele Redoso, iscritto al quinto anno ed in fila proprio allo sportello delle Tesi di Laurea-, tutto quello che verrà di buono sarà per le prossime generazioni di studenti. Tuttavia è bello vedere che qualcosa si muove nell’Università e, soprattutto, qualcosa comincia a funzionare davvero…”.                                                Marco Merola
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