Convegni, cerimonie di conferimento del titolo ai Dottorati, ma, soprattutto, visite guidate ai Laboratori. Così i Dipartimenti di Ingegneria hanno festeggiato il compleanno dell’Ateneo. Il tour ai Laboratori di Ingegneria Industriale è cominciato da quello di Realtà Virtuale a Piazzale Tecchio. Un posto nel quale tutto acquista una forma tridimensionale. A partire da oggetti reali, attraverso un laser si effettua la scansione da più punti di vista e si ottiene il modello in CAD in modo da poterci lavorare, oppure, grazie a stampanti 3D, è possibile riprodurli in scala. La magia della realtà virtuale non finisce qui: il laboratorio viene usato anche per testare nello spazio l’ingombro di pezzi che vengono progettati per auto, treni o aerei. Le immagini proiettate sullo schermo acquistano forma con l’utilizzo di occhiali 3D. Inoltre, attraverso un guanto monitorato, è possibile interagire con la simulazione, spostando ed assemblando i vari pezzi. Queste tecniche sono usate anche per il restauro, foto con diverse prospettive vengono riassemblate e successivamente stampate in 3D per vedere dove e come poter agire. Attualmente per i rilievi si usano impalcature o foto dall’alto ma a breve il laboratorio sarà dotato anche di drone (fotocamere volanti) che faciliteranno l’operazione. Dopo la tappa di Piazzale Tecchio è stata la volta di Via Claudio con la Galleria del Vento Subsonica. Qui sono state spiegate ai visitatori le ricerche, per conto della FIAT, che attualmente si stanno svolgendo: si tratta di prove per ridurre al minimo la resistenza esercitata su una macchina in movimento. Inoltre, è stato illustrato ciò di cui è dotato il laboratorio, ovvero tre Gallerie del vento. Una piuttosto piccolina a circuito aperto e camera di prova chiusa, un’altra a circuito chiuso e camera di prova aperta, ed infine una terza a circuito chiuso e camera di prova chiusa. Quest’ultima vanta il più basso flusso al livello di turbolenza della Campania, cioè pari circa all’1%, il che garantisce un ottimo grado di precisione. Da studi riguardanti veicoli che si muovono su strada si è passati, con il Laboratorio di Aerodinamica delle alte velocità, ad altri riguardanti mezzi di trasporto che solcano il cielo. Attualmente questo gruppo di ricerca è impegnato in diversi progetti. Uno di questi riguarda un velivolo capace di raggiungere oltre 5.000 Km/h (Mach 4, quattro volte la velocità del suono) e arrivare a 70 Km di quota, offrendo ai suoi sei passeggeri un panorama mozzafiato della Terra mentre fluttuano in assenza di gravità. Ma non solo: una tale velocità permetterebbe di collegare posti molto lontani in tempi brevissimi (per avere un’idea il viaggio Roma – New York potrebbe essere fatto in un’ora e mezza).
Ultima tappa, la Vasca Navale che si compone di un bacino rettilineo, di un carro dinamometrico e di un generatore di onde. Tra le prove più importanti che vengono effettuate, la resistenza al rimorchio della nave. Alle applicazioni strettamente navali si affiancano altre prove: l’avanzamento di corpi nei fluidi, lo sfruttamento dell’energia dei moti ondosi e delle correnti marine e l’azione del mare su strutture fisse e mobili.
Molto positivi sono stati i commenti degli studenti in merito all’iniziativa. Gianluigi Mazzella, al terzo anno di Ingegneria Elettrica, riferisce: “È stato interessante vedere dimostrazioni pratiche di ciò che studio sui libri, inoltre non sapevo che l’università fosse dotata di tutti questi laboratori e fosse così attiva nel campo delle ricerche. È stata una bella sorpresa! Mi spiace solo di non essere arrivato in tempo stamattina per vedere il laboratorio di Realtà Virtuale. Spero di poterlo visitare presto”. Anche Pasquale Tammaro, laureato in Ingegneria Meccanica e in attesa di intraprendere la Magistrale, afferma con entusiasmo: “Veramente intrigante l’idea di un tour tra i vari Laboratori. Tutti molto appassionanti, anche se, per me, quello di Realtà Virtuale è stato il massimo!”. Tra i partecipanti c’è anche Giovanni, al quarto anno del liceo scientifico G. Galilei, il quale dice: “Ero veramente curioso di conoscere i luoghi dove i ricercatori operano. Purtroppo non ho potuto partecipare a maggio all’Open Day promosso da Ingegneria, così, non appena ho saputo di oggi, mi sono prenotato. Non ho ancora le idee chiare per il futuro, ma sicuramente prenderò una branca di Ingegneria”.
“Ricercare per innovare”, il tema del convegno congiunto dei Dipartimenti di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA) e di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura (DIST) che si è tenuto presso l’Aula Magna di Piazzale Tecchio. Durante l’incontro sono intervenuti diversi ricercatori che hanno esposto le sperimentazioni di punta alle quali stanno lavorando. Tra i presenti non potevano di certo mancare i rispettivi Direttori di Dipartimento Maurizio Giugni e Raffaele Landolfo. Attraverso visite guidate ai laboratori, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di vedere dal vivo gli studi che sono stati spiegati durante il convegno. La prima tappa, il Laboratorio di Prove Strutturali, dove viene testata la resistenza dei vari materiali utilizzando macchine a compressione o a trazione, a seconda della qualità che si vuole analizzare. Ancora, attraverso tavole vibranti, si possono riprodurre scosse di terremoto di varia intensità, per vedere il comportamento dei materiali ad un fenomeno del genere. Di solito si effettuano piccole scosse ripetute nel tempo e man mano di intensità maggiore, in modo da ottenere il maggior numero di informazioni possibili. Vengono, inoltre, effettuate prove sulla corrosione, le quali richiedono tempi di analisi piuttosto lunghi, per vedere la resistenza del ferro e del calcestruzzo in particolari ambienti. Infine si studiano materiali per rinforzare le strutture esistenti. Dopodiché è stata la volta del Laboratorio di Idraulica, il quale, sotto il pavimento, ha una raccolta d’acqua che viene usata per gli esperimenti in superficie. A concludere il tour, la visita al Laboratorio di Geotecnica. “Ho trovato molto interessante soprattutto la parte riguardante lo studio dei materiali per rinforzare le strutture esistenti, in quanto con i tempi che corrono si cerca sempre più di recuperare ciò che si ha”, afferma Giulia, al secondo anno di Ingegneria Civile.
Il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione ha preso parte ai festeggiamenti con una due giorni per il conferimento del titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria Informatica e Automatica.
Maria Maio
Ultima tappa, la Vasca Navale che si compone di un bacino rettilineo, di un carro dinamometrico e di un generatore di onde. Tra le prove più importanti che vengono effettuate, la resistenza al rimorchio della nave. Alle applicazioni strettamente navali si affiancano altre prove: l’avanzamento di corpi nei fluidi, lo sfruttamento dell’energia dei moti ondosi e delle correnti marine e l’azione del mare su strutture fisse e mobili.
Molto positivi sono stati i commenti degli studenti in merito all’iniziativa. Gianluigi Mazzella, al terzo anno di Ingegneria Elettrica, riferisce: “È stato interessante vedere dimostrazioni pratiche di ciò che studio sui libri, inoltre non sapevo che l’università fosse dotata di tutti questi laboratori e fosse così attiva nel campo delle ricerche. È stata una bella sorpresa! Mi spiace solo di non essere arrivato in tempo stamattina per vedere il laboratorio di Realtà Virtuale. Spero di poterlo visitare presto”. Anche Pasquale Tammaro, laureato in Ingegneria Meccanica e in attesa di intraprendere la Magistrale, afferma con entusiasmo: “Veramente intrigante l’idea di un tour tra i vari Laboratori. Tutti molto appassionanti, anche se, per me, quello di Realtà Virtuale è stato il massimo!”. Tra i partecipanti c’è anche Giovanni, al quarto anno del liceo scientifico G. Galilei, il quale dice: “Ero veramente curioso di conoscere i luoghi dove i ricercatori operano. Purtroppo non ho potuto partecipare a maggio all’Open Day promosso da Ingegneria, così, non appena ho saputo di oggi, mi sono prenotato. Non ho ancora le idee chiare per il futuro, ma sicuramente prenderò una branca di Ingegneria”.
“Ricercare per innovare”, il tema del convegno congiunto dei Dipartimenti di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA) e di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura (DIST) che si è tenuto presso l’Aula Magna di Piazzale Tecchio. Durante l’incontro sono intervenuti diversi ricercatori che hanno esposto le sperimentazioni di punta alle quali stanno lavorando. Tra i presenti non potevano di certo mancare i rispettivi Direttori di Dipartimento Maurizio Giugni e Raffaele Landolfo. Attraverso visite guidate ai laboratori, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di vedere dal vivo gli studi che sono stati spiegati durante il convegno. La prima tappa, il Laboratorio di Prove Strutturali, dove viene testata la resistenza dei vari materiali utilizzando macchine a compressione o a trazione, a seconda della qualità che si vuole analizzare. Ancora, attraverso tavole vibranti, si possono riprodurre scosse di terremoto di varia intensità, per vedere il comportamento dei materiali ad un fenomeno del genere. Di solito si effettuano piccole scosse ripetute nel tempo e man mano di intensità maggiore, in modo da ottenere il maggior numero di informazioni possibili. Vengono, inoltre, effettuate prove sulla corrosione, le quali richiedono tempi di analisi piuttosto lunghi, per vedere la resistenza del ferro e del calcestruzzo in particolari ambienti. Infine si studiano materiali per rinforzare le strutture esistenti. Dopodiché è stata la volta del Laboratorio di Idraulica, il quale, sotto il pavimento, ha una raccolta d’acqua che viene usata per gli esperimenti in superficie. A concludere il tour, la visita al Laboratorio di Geotecnica. “Ho trovato molto interessante soprattutto la parte riguardante lo studio dei materiali per rinforzare le strutture esistenti, in quanto con i tempi che corrono si cerca sempre più di recuperare ciò che si ha”, afferma Giulia, al secondo anno di Ingegneria Civile.
Il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione ha preso parte ai festeggiamenti con una due giorni per il conferimento del titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria Informatica e Automatica.
Maria Maio