L’Adisu tende una mano ai laureati perchè “cercare lavoro è già un lavoro”

È partita il 16 febbraio, presso il Crowne Plaza Hotel di Caserta, la prima delle otto lezioni del corso “Make it work! Creare e mantenere il lavoro”, il percorso di autovalutazione, autoformazione e autorientamento al lavoro, destinato agli studenti e ai laureati della Sun. 
Nato da un progetto del DIeS, il Dipartimento Innovazione e Società dell’Università di Roma La Sapienza, con il quale l’A.Di.S.U. della Sun ha stipulato una convenzione, il corso si propone di fornire un supporto per guidare lo studente e il laureato verso un inserimento efficace nel mercato del lavoro. Il progetto intende, infatti, fornire strumenti per lo sviluppo di capacità e competenze trasversali utili ad agire con maggiore dimestichezza nel mondo del lavoro, che si presenta come uno scenario sempre più competitivo e mutevole. All’Adisu sono state inoltrate ben 500 domande di partecipazione da parte di giovani laureati e laureandi della Sun in varie discipline, che avranno l’opportunità di partecipare al corso gratuitamente. La presentazione del progetto è avvenuta il 5 febbraio, presso l’Auditorio Marino di S. Nicola La Strada all’interno dell’ex CIAPI. “Come Azienda per il Diritto allo Studio, abbiamo, tra le altre cose, un compito preciso – afferma il prof. Antonio Ruggiero, Presidente dell’Adisu – che è quello di assistere i nostri laureati e laureandi nella fase di orientamento in uscita, per fare in modo che riescano ad inserirsi nel mondo del lavoro”. Il problema è che, spesso, i ragazzi non hanno la minima idea di come acquisire informazioni e muoversi nel mercato del lavoro. “La maggioranza dei laureati o degli studenti prossimi alla laurea, spesso, invia curriculum vitae dappertutto, – continua Ruggiero – ma questo sicuramente non è il modo giusto per cominciare, perché, prima di tutto, è importante capire quali sono le proprie tendenze individuali”. E poi bisogna prendere in considerazione anche i tempi. “La vostra è una corsa contro il tempo – dice rivolto alla platea studentesca presente all’Auditorio – dovete entrare a far parte del mondo del lavoro possibilmente a 26 o 27 anni, perché avrete possibilità di fare carriera. Dopo i 35 anni, dovrete accontentarvi di ciò che trovate. E non dimenticate che il ragazzo che vi è seduto accanto è un vostro potenziale concorrente che farà di tutto per emergere”. 
Secondo il prof. Vincenzo Nocifora, docente di Sociologia a La Sapienza, ‘Make it work’ “è un’esperienza che fornirà informazioni specifiche su come trovare lavoro, ma la componente essenziale è la partecipazione”. “Oggi, cercare lavoro è già un lavoro”, il gioco di parole di Nocifora che poi racconta la sua esperienza. “Mi sono laureato nel 1973, in un periodo di crisi economica molto simile a quello attuale. Dunque, primo laureato nella mia famiglia, mi sono creato la strada da solo, perché è importante sapere che la crisi è anche il momento in cui si ristrutturano i rapporti. Oggi, fare orientamento significa sapere anche analizzare e proporre sé stessi”. È importante, quindi, essere soggetti attivi, avere un’apertura mentale per capire cosa si vuole fare. Il prof. Marco Manariti del DieS illustra l’organizzazione del progetto che si concluderà agli inizi di aprile. “Gli studenti saranno divisi in classi da quaranta, a seconda della Facoltà da loro frequentata e, durante la fase di formazione, saranno presentati loro casi reali, scenari del mondo aziendale, saranno spiegate le più importanti tecniche della comunicazione e anche le modalità di redazione di curriculum vitae e lettera di presentazione”. A conclusione del corso, dopo una fase di verifica e monitoraggio delle conoscenze acquisite, i partecipanti potranno incontrare aziende e agenzie di lavoro, con le quali avranno modo di interfacciarsi direttamente e consegnare il proprio curriculum.
L’incontro di apertura ha suscitato grande curiosità tra gli studenti, gran parte dei quali hanno scelto di essere presenti proprio “per capire di cosa si tratta”. “Personalmente, ho le idee molto confuse su quello che potrà essere il mio ambito lavorativo – dice Andrea Tigra, secondo anno di Biotecnologie – e penso di frequentare questi incontri anche per avere un’idea sul Corso di Laurea Specialistica più rispondente alle richieste del mercato”. Ciò che occorre, secondo Manuela Laurenza, studentessa di Biotecnologie che spera di fare la ricercatrice anche se aggiunge “immagino sarà possibile solo fuori dall’Italia”, è acquisire informazioni. “Non abbiamo neanche un sito internet – afferma Manuela – e c’è una completa disorganizzazione. Forse, per poter scegliere il nostro futuro professionale, sarebbe bene ascoltare l’esperienza, le storie di altri ragazzi, magari già laureati, che lavorano”. E alcune volte, ci si basa proprio sull’esperienza degli altri per scegliere la Facoltà. E’ ciò che ha fatto Maurizio Mele, originario di Caserta: “mi sono iscritto a Biotecnologie perché mio cugino mi aveva parlato bene di questo corso di laurea. Poi, le materie di studio mi interessavano e ho basato la mia scelta su queste convinzioni…- dice – ma non è detto che ora abbia le idee chiare. Per questo seguo questi seminari dai quali mi aspetto di avere informazioni sul mio settore di studi e sui relativi sbocchi occupazionali”. Secondo Danilo e Teresa, terzo anno di Scienze biologiche, “questi incontri sembrano interessanti, perché pensiamo che ci aiuteranno ad avere più padronanza di noi stessi, ad essere più sicuri anche in ambito di selezione del personale”. Qualcuno è presente perché pensa che la partecipazione assegnerà crediti formativi. Altri, invece, sono dubbiosi sull’efficacia del ciclo di incontri. “Speriamo di imparare qualcosa di concreto – affermano Sara e Pietro, della Facoltà di Economia – che possa aiutarci, una volta laureati”.
Maddalena Esposito
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