Le 4 P del marketing

“Cercheremo di tracciare le principali linee che guidano il mercato economico italiano. Individueremo lo sviluppo di un’impresa, ottimamente strutturata non solo a livello nazionale, e capiremo i flussi, di quello che viene definito, un business di volumi. Un business che ti impone non solo di vendere quanto più puoi, ma anche e soprattutto, di tenerti sempre al passo con i tempi, di rinnovarti e di mostrarti sempre competitivo”: con queste parole il prof. Luigi Cantone, docente di Marketing, ha aperto il 18 gennaio l’incontro “La valutazione dell’azione di marketing. Il crash program di Tim in area Sud 1”, svolto nell’ambito del Master in Service Management e dal Laboratorio di Marketing. Si è parlato dunque del marchio Tim, sinonimo di garanzia e di alta competitività. Ad illustrare le coordinate di questo successo, il responsabile della direzione vendite dell’area Sud, dott. Roberto Vergari. Un’area che comprende, oltre alla Campania, anche Puglia e Basilicata, con un’utenza di circa 4,5 milioni di clienti. Un intervento, il suo, che ha affascinato una trentina di studenti del Master per circa tre ore, partendo dalla nascita dello storico brand, fino all’analisi di alcuni interessanti casi di mercato, come lo stesso crash program, che ha dato il nome al convegno. “Tim è un’azienda di quasi 20mila dipendenti, divisi tra fissi ed interinali, con un traffico telefonico che, negli ultimi anni, è stato di circa 30 miliardi di minuti. Un marchio che copre l’intero territorio italiano e che ultimamente si sta espandendo anche in altri paesi, come in Brasile, dove, oggi, abbiamo quasi 15 milioni di clienti”. Inizia così la sua presentazione. Una serie di cifre e di dati che la dicono lunga sulla potenza dell’azienda e sul suo ruolo da protagonista nell’economia italiana. Dati che, subito dopo, diventano ancor più specifici, e difficilmente masticabili per i non addetti ai lavori, quando si sofferma sullo sviluppo del crash program, un vero e proprio piano di marketing applicato a quelle aree della Puglia e della Campania (Avellino e Lecce su tutte) in cui l’impero Tim cominciava a denunciare segni di cedimento, sotto i colpi degli altri, agguerriti, gestori telefonici. “Spesso capita – ha continuato, infatti, il dott.Vergari- che si rendano necessarie delle manovre economiche e commerciali, per rendere il territorio più omogeneo ed incline alle nostre strategie. Con il crash program, la nostra azienda ha cercato di dare un ulteriore spinta alle famose 4 P che muovono il marketing: prezzo; prodotto; pubblicità e placement (distribuzione). Una manovra che, essenzialmente, si è mossa in tutti questi quattro settori, portando a miglioramenti nella copertura radioelettrica e, soprattutto, dando vita a promozioni che la concorrenza non poteva e non potrà permettersi”. Con questi interventi, ha concluso il responsabile dell’area Sud, “abbiamo avuto la possibilità di accaparrarci altri clienti, potenziando la nostra cospicua fetta di contatti e assestando un altro colpo alla concorrenza”. Molte le nozioni da perfetto esperto di marketing, prontamente recepite e annotate dagli studenti. Su tutte, quelle sul ruolo di leader: “in un mercato fortemente competitivo, vinceranno sempre, quelle aziende che, potenziando l’efficienza tecnologica ed il marketing, riusciranno a generare non solo il miglior valore per se stessi, ma soprattutto per i propri clienti e per la collettività”, e sull’affidabilità “uno degli aspetti più importanti, è quello di dare sempre la percezione dell’affidabilità”. Percezione…..non chiarezza! 
Quello del 18 gennaio scorso, però, è stato il secondo incontro programmato dalla facoltà. Il primo, infatti, ha avuto come protagonista, il distretto scientifico “Area” di Trieste.  Uno dei più grandi parchi scientifici e multisettoriali italiani. Un sistema innovativo, capace di  integrare il mondo della ricerca e quello dell’impresa, grazie alla qualità dei suoi servizi, ai rapporti con le principali università italiane, e alla sua rete di contatti internazionali. Il distretto Area, costituisce oggi un’importante risorsa a disposizione dell’intera regione Friuli Venezia Giulia, per una crescita del territorio basata sullo sviluppo tecnologico e sull’innovazione. 
Gianluca Tantillo
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