Le competenze linguistiche e il mondo del lavoro

Competenza – che sta per sapere ed esperienza specifica – è la parola chiave ribadita più volte nell’incontro “Le lingue in aeroporto”, tenutosi il 27 marzo al Suor Orsola Benincasa. L’evento è stato l’ultimo in scaletta del ciclo seminariale “Cosa farò da grande” organizzato dalla Facoltà di Lettere e diretto agli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Lingue Straniere per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale e agli studenti del Master in Traduzione e Mediazione linguistica per la comunicazione d’impresa. Ospiti: professionisti di vari settori. Essenza dell’iniziativa: creare un ponte tra la realtà universitaria e il tanto “famigerato” mondo del lavoro. Gli incontri hanno affrontato la competenza della lingua in ambiti differenti – in tribunale, nelle agenzie di viaggi, negli ospedali, in aeroporto – I testimonial si sono calati per un giorno nell’ambiente delle aule universitarie e hanno condiviso con gli studenti la propria esperienza concreta. 
“Istituire un contatto tra le competenze acquisite in aula e la loro applicabilità nel mondo del lavoro, l’obiettivo di questa iniziativa. È stata un’esigenza, un messaggio che è venuto fuori dagli studenti che si sentono disorientati e non sanno come muoversi nel mondo del lavoro. Tutto questo è stato possibile perché il numero dei corsisti non è tanto elevato e li si può seguire da vicino; io ho instaurato con loro un rapporto familiare. Cerco di guidarli e fornire gli strumenti utili oltre che le competenze per affrontare il mondo del lavoro”, afferma la prof.ssa Bruna Di Sabato, responsabile e organizzatrice del ciclo di incontri. 
Stimolante l’intervento di Gaetano Tursi, Direttore del personale GH (Ground Handling) dell’aeroporto di Capodichino, il quale ha illustrato alla platea, in gran parte formata da studentesse, come poter spendere le competenze linguistiche in ambito aeroportuale. “Non amo il format dei curriculum vitae prestampati, la scelta del candidato potenziale cade sulla sostanza, intesa come competenza. Occorre un quid in più per essere scelti”, ha detto. In aeroporto il laureato in Lingue può essere impegnato nel costumer service: “tutta l’attività di front-line che riguarda l’erogazione del servizio al passeggero nel momento in cui viene in aeroporto. Nell’accoglienza la conoscenza di più lingue è fondamentale. Ora, ad esempio, è importante conoscere lo spagnolo perché c’è un suo revival, ma anche le lingue emergenti come il cinese ed il russo, mentre il francese è meno richiesto”. Altra figura professionale, quella “degli addetti di rampa che hanno contatto con gli equipaggi: in questo ruolo conoscere le lingue è fondamentale”. Sono seguiti, poi, i suggerimenti su come presentarsi ad un colloquio di lavoro in azienda. Non c’è nessuna posizione aperta, al momento, alla GH: la sottolineatura di Tursi spegne qualche entusiasmo fra gli studenti. Che però apprezzano il valore dell’iniziativa. “Questi incontri sono stati interessanti perché hanno aiutato a comprendere come è strutturato il mondo del lavoro e quali figure vengono richieste con una laurea come la nostra”, afferma Valeria, laureanda in Lingue Straniere per la Comunicazione d’impresa.
Valentina Passaro
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