Come ogni anno all’Orientale partono i Laboratori di italiano scritto. Sei sono i docenti della Facoltà di Lingue impegnati con le matricole del Corso di Laurea in Mediazione linguistica e culturale. “Durante queste 25 ore, gli studenti affronteranno lo studio dell’italiano scritto, in particolare della scrittura scientifica – spiega il prof. Daniele D’Aguanno – Ad esempio, la stesura della tesi di laurea. Impareranno a risolvere e riflettere sulla coesione e la coerenza”. I partecipanti al Laboratorio affronteranno argomenti riguardanti il lessico astratto, impareranno la differenza tra il registro orale e quello scritto, approfondiranno questioni di grammatica, ortografia e al termine delle lezioni dovranno redigere un saggio breve per poter acquisire i 4 crediti previsti. Hanno risposto in maniera molto positiva i diretti interessati. Nonostante gli orari un po’ scomodi, le lezioni sono molto partecipate. “Questo corso è obbligatorio nel nostro piano di studi e probabilmente se avessi potuto non l’avrei scelto – afferma Mirella, studentessa diciannovenne – però ascoltando il docente mi sono resa conto che sono molte le cose che diamo per scontate quando scriviamo”. Anche Angela e Raffaella affermano: “Pensiamo di poter davvero, attraverso questo laboratorio, migliorare il nostro stile di scrittura. Già da adesso abbiamo capito di avere sempre sbagliato la posizione degli accenti”. “Le lezioni che stiamo seguendo sono molto utili – affermano Martina e Mena – E’ strano pensare che quando scriviamo in altre lingue commettiamo meno errori di ortografia”. Molto apprezzata è stata anche l’abitudine del prof. D’Aguanno di accompagnare costantemente la teoria alla pratica: “In questo modo quello che spiega ci resta meglio impresso”, afferma Pasquale. “Abbiamo la possibilità di vedere immediatamente gli effetti di quello che stiamo studiando”, aggiunge Ester. L’unica obiezione degli studenti: un laboratorio del genere, preparatorio alla scrittura della tesi, avrebbe potuto dare risultati più incisivi al terzo anno piuttosto che al primo. “Come faremo a ricordare queste nozioni al terzo anno?”, si chiede Davide. “Se fossimo state prossime alla laurea – dichiarano Gabriella e Martina – avremmo seguito con maggiore coinvolgimento le lezioni”. Perplessità legittime alle quali il professore risponde: “Prima si interviene meglio è. Gli strumenti vanno forniti subito in modo che lo studente abbia il tempo di correggersi”. Poi i consigli: “Bisogna leggere molto e non smettere mai di scrivere”.
Marilena Passaretti
Marilena Passaretti