Lezioni no-stop ad Economia

A semestre ormai cominciato, gli studenti del Parthenope si organizzano alla meglio nella gestione dello studio, tenendo conto di un calendario delle lezioni che non lascia molto spazio al tempo libero. Gli iscritti ad Economia interessati a seguire le lezioni sono in Facoltà cinque giorni a settimana secondo un orario che, talvolta, non prevede nemmeno una pausa pranzo. Maddalena, Emilia e Marianna sono tre studentesse di Salerno, al secondo anno di Economia aziendale. “Nel secondo semestre – dicono – dovremmo seguire quattro corsi, tutti di discipline fondamentali: Politica economica, Programmazione e controllo, Intermediari finanziari e Organizzazione aziendale. Dovremmo venire in Facoltà dal lunedì al venerdì, rispettando orari assurdi: il lunedì dalle 11 alle 17; il martedì dalle 8 alle 17 senza alcuna pausa pranzo; il mercoledì dalle 8 alle 18 con uno spacco di due ore (tra le 10 e le 11 e tra le 14 e le 15); il giovedì dalle 9 alle 18 con una pausa, se così si può chiamare, di tre ore dalle 11 alle 14; il venerdì abbiamo deciso di non venire proprio per dedicarci allo studio, visto che nei primi quattro giorni della settimana non riusciamo per niente a studiare”. “Il mio obiettivo è – interviene Maddalena – sostenere due esami a maggio, per il resto si vedrà in seguito”. In ogni caso, pare che la pausa pranzo non rappresenti un grosso problema. “I professori interrompono le lezioni intorno alle 13, dandoci il tempo di consumare un panino o una merenda, ma sicuramente ci si poteva organizzare in maniera migliore”. Se poi avere un break volesse significare finire le lezioni dopo le 17 o addirittura dopo le 18, c’è chi pensa che la giornata no-stop vada bene. “Sono di Sarno – dice Elena, 21 anni – ed è un problema trattenersi in Facoltà fino alle 18, arrivo a casa quasi alle 20. Per il momento, provo a seguire quattro corsi, ma, ovviamente, devo conciliare il tutto anche con l’orario dei mezzi pubblici”. Della stessa opinione Domenico e Flavia. “Siamo di Caserta – dicono – e, dopo le 17, c’è un treno l’ora”.
In 200 in un’aula 
da 67 posti
In tanti, per questioni di lontananza dalla sede di via Acton, hanno deciso di rimandare la partecipazione ai corsi di Lingue, che si tengono a Villa Doria D’Angri. “Non so neanche dove si trovi il centro linguistico, non ci sono mai stata – afferma Paola, al secondo anno di Economia e Commercio – L’anno scorso, le lezioni di Francese si sono tenute nelle aule di via Acton e alcuni miei amici hanno scelto questa lingua solo per non spostarsi ulteriormente. Personalmente, preparerò Inglese e andrò a sostenere la prova. Non credo sia complicato”. Nonostante i corsi si tengano in aule, la maggior parte delle volte sovraffollate, – “seguiamo Diritto privato col prof. Filippo Nappi, nell’aula C. Sono sessantasette posti, noi invece siamo in duecento” – gli studenti sperano di non essere trasferiti presso la nuova e spaziosa sede a Monte di Dio. “E’ lontano – ribadisce Alessandro – Seguire i corsi in via Parisi, per chi viene dalla provincia di Napoli, significherebbe partire presto la mattina e rientrare tardi di sera”. Per qualcuno è già tempo di prove intercorso. “Dobbiamo sostenere la prova di Microeconomia con la prof.ssa Rosalba Ragosta, – dice un gruppo di studenti del primo anno di Economia e Commercio che preferisce l’anonimato – la quale ci ha avvertito dello svolgimento della prova un giorno prima. Siamo stati divisi in due gruppi, a seconda del nostro cognome (A-D ed E-Z): il primo ha sostenuto la prova il giorno successivo, l’altro gruppo, invece, ha avuto quattro giorni di tempo per prepararsi, in quanto la loro prova è stata programmata nella settimana dopo. Abbiamo cercato di spiegare alla professoressa che una prova intercorso dovrebbe agevolare tutti gli studenti e non solo una parte, ma non ha voluto sentire spiegazioni”. I ragazzi confessano di aver acquistato il libro, ma di non averlo quasi mai utilizzato. “Avevo iniziato a studiare sul testo consigliato, – afferma uno studente – in seguito ho acquistato delle dispense con i riassunti, presso una libreria, e devo dire che sono state molto utili. Il programma consiste nello studio di oltre mille pagine, e per la prova intercorso dovevamo ripeterne circa seicentocinquanta. E’ impossibile se si viene avvisati il giorno prima!”. 
Bagni impraticabili
Gli allievi dovrebbero svolgere l’esame scritto nell’Aula Magna. “Non ci sono banchetti – afferma un’altra studentessa – per scrivere, poggiamo il foglio del compito sulle gambe. I professori dicono che non c’è disponibilità di aule, ma la 1, la 2 e la 3 sono quasi sempre vuote”. Gira, intanto, una voce di corridoio sul risultato delle prove. “I ragazzi del secondo anno ci hanno detto che, il giorno dopo l’esame, durante il corso, la professoressa fa l’appello e coloro che risultano assenti vengono bocciati”. “Non ci preoccupiamo più di tanto, se non passiamo questa prima prova (la professoressa ha annunciato che ne organizzerà tre) lasciamo perdere Microeconomia e cominciamo a studiare Diritto pubblico”. Paola, altra matricola di Economia e Commercio, ha deciso di dedicarsi alla preparazione dell’esame di Matematica. “Ho seguito il corso con la prof.ssa Anna Papa e mi sono trovata molto bene – dice – ma ancora non vengono pubblicate le date dell’esame, nella finestra che ci sarà agli inizi di aprile. Si sa degli altri esami, ma non di Matematica”. Restare l’intera giornata in Facoltà include, ovviamente, anche l’utilizzo dei servizi pubblici. “I bagni sono impraticabili – dicono Martina ed Emanuela, entrambe di Ercolano, iscritte ad Economia aziendale, che, tra un corso è l’altro, si trattengono in Facoltà a ripetere – non c’è sapone né carta igienica. Non parliamo di quelli del punto d’ascolto di Torre Annunziata, dove andiamo spesso: ce n’è solo uno ed è per disabili”. Le ragazze si soffermano sulle scale coi libri aperti. “E’ difficile – dicono – trovare posto in biblioteca dopo le 9:30. Noi non riusciamo mai a sederci, visto il sovraffollamento. Piuttosto, ci fermiamo in qualche aula vuota”.
Maddalena Esposito
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