Linguistica generale al primo semestre “qual è la materia?”

Linguistica generale si conferma l’insegnamento più problematico al primo semestre. “Sono riuscita a prendere la maggior parte degli appunti durante la lezione, ma rileggendoli sembrano nozioni messe lì a caso. Non riesco a trovare alcun filo logico nel discorso. Il problema non è cosa studiare dal libro, ma cosa selezionare da quello che i professori dicono ai corsi, siccome su 2 ore di lezione solo 1/4 riguarda la materia che studiamo. I docenti si perdono in monologhi e critica, perdendo di vista che hanno a che fare con persone che non sanno nemmeno cos’è la linguistica. Ci hanno spiegato che provvederanno a fornirci indicazioni sui libri da studiare, ma che non li avrebbero spiegati perché «non siete più al liceo». Loro vanno avanti con definizioni complicate, che non possiamo fare a meno di imparare a memoria, senza avere coscienza della terminologia di base. Nemmeno i libri sono così chiari e a casa dobbiamo svolgere tutto un lavoro di rielaborazione attraverso internet per decifrare qualche concetto”, spiega Cristina. “La linguistica italiana non ci crea alcun problema, stiamo affrontando l’origine dell’italiano e imparando come si effettua la ricerca etimologica di una parola dai dizionari. Infatti, alcuni docenti assegnano già i primi compiti, come quello di trovare alcune parole dal Grande dizionario italiano dell’uso per farci un’idea di come funziona la stesura di un’opera lessicografica. Invece, nelle prime lezioni di Linguistica generale, io ho annotato tutte le informazioni sull’evoluzione delle lingue, ma non capisco perché prima si parla dell’italiano, poi dello spagnolo e all’improvviso della descrizione dei fenomeni naturali. Siamo in crisi: qual è la materia?”, si domanda Maria Giovanna. Avvalora la problematicità suscitata da questa disciplina una studentessa iscritta al secondo anno, costretta a seguire di nuovo il corso, dopo essere stata bocciata per tre volte consecutive all’esame: “ho cambiato anche corso di Linguistica generale per raccogliere le spiegazioni di più docenti, ma la mia confusione è aumentata. Nessuno di loro spiega dal principio il programma che affronteremo, ognuno si concentra su un aspetto diverso e gira intorno alle cose senza fornire concetti di linguistica. Trovo assurdo che al primo anno i ragazzi non abbiano idea di cosa sia un fonema. Per questo esame ci si può attrezzare solo come autodidatta. L’ideale per riuscire a capire qualcosa durante i corsi sarebbe acquisire prima una panoramica completa del vocabolario specifico. Io consiglio di seguire solo dopo essersi fatti un’idea di certe nozioni. Inoltre, non bisogna studiare le riflessioni che i docenti fanno a lezione, loro vogliono solo incanalarci in una visione di multiculturalità del linguaggio, ma gli esempi sono campati in aria e l’esame verterà su delle conoscenze specifiche, non sull’esperienza di un docente a contatto con gli aborigeni o il movimento delle api”, conclude Claudia Matrone di Mediazione linguistica e culturale.
Sabrina Sabatino
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