Parte la seconda edizione di Inchiostro Digitale, il primo concorso letterario dedicato alla comunità federiciana, organizzato e promosso da Ateneapoli e Coinor (Centro di Servizi di Ateneo per il Coordinamento di Progetti speciali e l’Innovazione organizzativa), aperto a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo dell’Ateneo. “È davvero una bella iniziativa, speriamo che quest’anno ci sia una partecipazione ancora maggiore – ha detto il Rettore prof. Massimo Marrelli, nella conferenza stampa di presentazione del concorso, tenutasi il 15 aprile, presso l’edificio centrale della Federico II – Ho intenzione di proporre in Senato e Consiglio un programma di creatività con tutta una serie di iniziative dedicate agli studenti”. Rivolto, poi, ai ragazzi presenti in aula, ha detto: “Non vi spaventate di inviare e far conoscere i vostri lavori, saranno sicuramente migliori di tante altre cose che circolano in giro”. I romanzi in gara saranno valutati da una giuria composta dallo scrittore Maurizio de Giovanni, il giornalista Antonello Perillo, la giornalista e scrittrice Titti Marrone, il direttore del Dipartimento di Studi umanistici prof. Arturo De Vivo, l’ingegnere e scrittore prof. Luciano De Menna e il docente di Filologia della Letteratura italiana prof. Andrea Mazzucchi.
“Seguo con molta passione questa iniziativa – è intervenuto il prof. Luciano Mayol, neo-direttore di Coinor – Ha una peculiarità che rende questa iniziativa quasi unica: vede coinvolta tutta la popolazione della Federico II e stimola lo spirito di appartenenza di tutti noi”. Lo scorso anno, al suo esordio, il concorso ha registrato un buon risultato. “I partecipanti sono stati circa settanta, provenienti da tutte e tredici le ex Facoltà dell’Ateneo – ha detto il direttore di Ateneapoli Gennaro Varriale – mentre le opere inedite dei cinque vincitori sono diventate e-book, venduti nei principali store della rete (Amazon, iTunes, IBS.it), il tutto gratuitamente”. Secondo Titti Marrone, “in questa fase, è importante che i giovani prendano al volo tutte le occasioni, al fine di esprimere e manifestare se stessi”. “La parola scritta è una chance formidabile per conoscersi e stare nella vita – ha continuato la Marrone – E poi la scrittura è una delle cose più democratiche che ci sia, godetevela senza porre limiti o censure”. Rivolto alla grande famiglia della Federico II, senza differenze di provenienza o estrazione, “il concorso offre a tutti la possibilità di tirare fuori dal cassetto gli scritti che non avevate pensato ancora di rendere pubblici – è intervenuto il prof. De Vivo – Partecipate con la certezza di un’assoluta imparzialità da parte della giuria!”. Il prof. De Menna, già autore di romanzi, si è soffermato sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie: “Quella del concorso è sicuramente una buona idea, in quanto indaga sulle possibilità messe in campo dalla tecnologia”. Al termine, l’intervento di Maurizio de Giovanni, uno degli autori più amati del momento, che ha dispensato qualche consiglio utile ai partecipanti o a chi sta pensando di scrivere un romanzo. “Tutti noi raccontiamo storie dalla mattina alla sera, quindi nessuno si senta esente da un’esperienza del genere, quale il concorso – ha detto – Raccontare è un istinto primario, tanto che è molto più facile farlo che non raccontare”. Qualche suggerimento: “Fate venir fuori la faccia tosta e non cercate l’originalità a tutti i costi, è nella storia”. Rispetto, poi, ai tempi, “oggi, purtroppo, sono molto veloci: spesso i capitoli devono essere brevi ed incisivi. Non cadete in questa trappola cercando di essere moderni!”.
Al termine della presentazione, non sono mancate le domande degli studenti iscritti alla Magistrale in Filologia moderna a de Giovanni, sul personaggio del commissario Ricciardi. “L’ho pensato come un uomo che non può astrarsi dalla realtà, la cui caratteristica principale è la sua forte compenetrazione nel dolore altrui. Di solito, nelle mie storie, non prendo mai spunto dalla realtà, ma parto dalla vittima per poi fare un procedimento inverso”. Nonostante il successo, lo scrittore ha continuato a lavorare in banca. “Ho cominciato a scrivere a 48 anni, e lavorare in banca è, per me, una fonte di grande libertà, ma non di ispirazione. È importante avere una doppia opportunità, e poi ho conservato il mio lavoro per quando non avrò più storie da raccontare”. Con grande soddisfazione di de Giovanni, il prof. de Vivo ha proposto di studiare il romanzo sotto la sua guida. “Siete la platea più bella che chiunque scrive possa immaginare di avere – ha concluso – Sarei molto felice di venirvi a raccontare come nascono i romanzi”.
Ricordiamo che è possibile partecipare ad “Inchiostro Digitale”, con romanzi o racconti, fino alle ore 19 del 15 maggio caricando i propri scritti sul sito web dedicato. Le prime dieci opere che otterranno il numero maggiore di voti on line (si vota fino al 5 giugno) saranno valutate dalla commissione che decreterà un massimo di cinque vincitori, i cui lavori diventeranno degli e-book.
Per tutte le altre informazioni sul concorso, consultare la pagina web www.inchiostro-digitale.it.
Maddalena Esposito
“Seguo con molta passione questa iniziativa – è intervenuto il prof. Luciano Mayol, neo-direttore di Coinor – Ha una peculiarità che rende questa iniziativa quasi unica: vede coinvolta tutta la popolazione della Federico II e stimola lo spirito di appartenenza di tutti noi”. Lo scorso anno, al suo esordio, il concorso ha registrato un buon risultato. “I partecipanti sono stati circa settanta, provenienti da tutte e tredici le ex Facoltà dell’Ateneo – ha detto il direttore di Ateneapoli Gennaro Varriale – mentre le opere inedite dei cinque vincitori sono diventate e-book, venduti nei principali store della rete (Amazon, iTunes, IBS.it), il tutto gratuitamente”. Secondo Titti Marrone, “in questa fase, è importante che i giovani prendano al volo tutte le occasioni, al fine di esprimere e manifestare se stessi”. “La parola scritta è una chance formidabile per conoscersi e stare nella vita – ha continuato la Marrone – E poi la scrittura è una delle cose più democratiche che ci sia, godetevela senza porre limiti o censure”. Rivolto alla grande famiglia della Federico II, senza differenze di provenienza o estrazione, “il concorso offre a tutti la possibilità di tirare fuori dal cassetto gli scritti che non avevate pensato ancora di rendere pubblici – è intervenuto il prof. De Vivo – Partecipate con la certezza di un’assoluta imparzialità da parte della giuria!”. Il prof. De Menna, già autore di romanzi, si è soffermato sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie: “Quella del concorso è sicuramente una buona idea, in quanto indaga sulle possibilità messe in campo dalla tecnologia”. Al termine, l’intervento di Maurizio de Giovanni, uno degli autori più amati del momento, che ha dispensato qualche consiglio utile ai partecipanti o a chi sta pensando di scrivere un romanzo. “Tutti noi raccontiamo storie dalla mattina alla sera, quindi nessuno si senta esente da un’esperienza del genere, quale il concorso – ha detto – Raccontare è un istinto primario, tanto che è molto più facile farlo che non raccontare”. Qualche suggerimento: “Fate venir fuori la faccia tosta e non cercate l’originalità a tutti i costi, è nella storia”. Rispetto, poi, ai tempi, “oggi, purtroppo, sono molto veloci: spesso i capitoli devono essere brevi ed incisivi. Non cadete in questa trappola cercando di essere moderni!”.
Al termine della presentazione, non sono mancate le domande degli studenti iscritti alla Magistrale in Filologia moderna a de Giovanni, sul personaggio del commissario Ricciardi. “L’ho pensato come un uomo che non può astrarsi dalla realtà, la cui caratteristica principale è la sua forte compenetrazione nel dolore altrui. Di solito, nelle mie storie, non prendo mai spunto dalla realtà, ma parto dalla vittima per poi fare un procedimento inverso”. Nonostante il successo, lo scrittore ha continuato a lavorare in banca. “Ho cominciato a scrivere a 48 anni, e lavorare in banca è, per me, una fonte di grande libertà, ma non di ispirazione. È importante avere una doppia opportunità, e poi ho conservato il mio lavoro per quando non avrò più storie da raccontare”. Con grande soddisfazione di de Giovanni, il prof. de Vivo ha proposto di studiare il romanzo sotto la sua guida. “Siete la platea più bella che chiunque scrive possa immaginare di avere – ha concluso – Sarei molto felice di venirvi a raccontare come nascono i romanzi”.
Ricordiamo che è possibile partecipare ad “Inchiostro Digitale”, con romanzi o racconti, fino alle ore 19 del 15 maggio caricando i propri scritti sul sito web dedicato. Le prime dieci opere che otterranno il numero maggiore di voti on line (si vota fino al 5 giugno) saranno valutate dalla commissione che decreterà un massimo di cinque vincitori, i cui lavori diventeranno degli e-book.
Per tutte le altre informazioni sul concorso, consultare la pagina web www.inchiostro-digitale.it.
Maddalena Esposito