Losasso ad Architettura

Ottantadue voti per il prof. Mario Losasso, 32 per il prof. Aldo Aveta. Si è conclusa così la sfida per decidere chi sarà il Direttore del neonato Dipartimento di Architettura, a partire dall’inizio del 2013. Struttura che prenderà il posto della Facoltà.
Professore Losasso, in cosa sarà diverso da un Preside?
“Diciamo che sarò una strana creatura, mezza Preside e mezza Direttore di Dipartimento. Come Preside, sarò attento alla formazione ed alla didattica. Come Direttore, avrò compiti attinenti la ricerca. La riforma prevede appunto che, con la scomparsa delle Facoltà, i nuovi Dipartimenti ereditino le prerogative che in precedenza erano divise. Ad Architettura della Federico II si è deciso, a valle di un ampio dibattito, di costituire un unico grande Dipartimento, in sostituzione della Facoltà, ma con essa coincidente. Altrove ci si è regolati in maniera diversa”.
Quanti i docenti che afferiranno al Dipartimento?
“Tutti quelli della vecchia Facoltà. Oltre un centinaio”. 
Cosa cambia per gli studenti?
“Per ora nulla, o quasi. In prospettiva, in una ottica di ottimizzazione delle risorse, è prevedibile che ci sarà una maggiore differenziazione dei contenuti tra i Corsi di Laurea in Scienza dell’architettura ed in Architettura, che rientrano nella stessa classe. Ma è un discorso tutt’altro che immediato”.
Le priorità che dovrà affrontare nel suo nuovo ruolo?
“Bisogna costruire un’agenda per mettere in sequenza le varie questioni. Certamente, vado per grandi linee, i punti fondamentali sono quattro: governance, didattica e formazione, ricerca, spazi”. 
Architettura è uno dei pochi Dipartimenti in cui non c’è stata una candidatura unica. Teme che ci saranno strascichi, divisioni, spaccature?
“Assolutamente no. La presenza di due candidature è stato un elemento che ha fortemente arricchito il dibattito. Lo considero un valore, certamente non un disvalore. La Facoltà non è certamente divisa, come dimostrano del resto le energie profuse da tutti, non da ora, per affrontare questa difficile fase di cambiamento”.
Che architetto vorrebbe fosse formato dalla Facoltà in futuro?
“Un professionista che sia attento e competente in particolare sui temi del recupero e della riqualificazione”.
Fabrizio Geremicca
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