Maggioni alla guida della Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Economia

Cresce la visibilità a livello nazionale della Seconda Università. A far svettare  alta la bandiera dell’Ateneo è il nuovo riconoscimento attribuito al prof. Vincenzo Maggioni , Preside della Facoltà di Economia: il 20 ottobre eletto Presidente della Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà d’Economia Italiane. Con solo 4 voti contrari sui circa 55 dei presenti, è stata approvata, dunque,  la proposta di candidatura presentata dalla Giunta, a seguito della scadenza del mandato del vecchio Presidente, il Preside Alberto Guenzi dell’Università di Parma. “Sono molto contento per la rilevanza che andrà ad assumere anche la nostra Facoltà e il nostro Ateneo – dichiara il prof. Maggioni – Ci stiamo facendo strada e stiamo crescendo sempre di più. Io sono Preside di Economia, ma sono anche legato alla mia origine in area aziendale ed il fatto di essere stato votato da Presidi di facoltà aziendali di università blasonate e prestigiose, come ad esempio la Bocconi, mi ha fatto molto piacere”. Non solo, infatti, la sede della Conferenza sarà a Capua per i prossimi due anni, ma anche sul sito e su tutti i documenti della Conferenza apparirà il logo della Seconda Università. Elementi in più per lanciare l’Ateneo verso mete sempre più alte, come si è già confermato, visto l’enorme successo avuto, tra il 26 e il 27 ottobre, con il diciottesimo Congresso annuale di ‘Sinergie’, rivista a cui sono legati tutti i docenti dell’area economica e di gestione delle imprese. “Eravamo tutti molto preoccupati  per la riuscita del Convegno al quale hanno partecipato oltre 430 ospiti, anche stranieri – aggiunge il Preside Maggioni – Sono molto soddisfatto dello svolgimento della due giorni: grazie ad un’organizzazione impeccabile e alla collaborazione del comune di Capua e della Sovrintendenza, che ci ha offerto per la cena finale la splendida cornice della Reggia di Caserta, abbiamo tenuto a battesimo la Facoltà sul piano nazionale”. 
Ma quali ricadute ci saranno, con la nomina di Maggioni, sui lavori della Conferenza, organo che sta assumendo sempre maggiore importanza anche nei rapporti con  il Governo e il Ministero? “Le Conferenze dei Presidi stanno diventando interlocutori importanti per le Istituzioni e per gli Ordini professionali – sottolinea il neo Presidente – per quanto riguarda molti aspetti organizzativi e della didattica. Noi rappresentiamo gli interessi operativi delle Facoltà ed è importante che le Conferenze e l’Interconferenza dei Presidenti  abbiano sempre più visibilità e incisività, insieme alla CRUI e al CUN”. Finanziaria e riforme sono, quindi, i temi fondamentali su cui l’Interconferenza si è già espressa e su cui il Preside Maggioni sottolinea l’importanza di proseguire uniti: “un altro obiettivo da perseguire è quello di una linea comune definita nell’ambito delle Conferenze e da seguire nelle varie Facoltà. Sviluppare un forte scambio di esperienze tra di noi e stilare un codice di comportamento omogeneo per tutte le Facoltà su temi importanti come ad esempio la riforma: quando far partire l’ordinamento didattico, o come procedere con la sua attivazione possono essere degli esempi di argomenti da affrontare su direttive comuni.  Ultimamente ognuno si è comportato come più riteneva opportuno e questo ha creato grandi disomogeneità. Restando nell’ambito dell’autonomia si devono, invece, seguire delle linee guida comuni e, attraverso questa nuova riforma, si può creare un’etica e delle regole precise. Oggi i ragazzi sono troppo vincolati alla loro Facoltà e questo crea molti problemi negli spostamenti da un ateneo ad un altro, soprattutto per la scelta delle specialistiche. Credo che questo mio sentimento sia condiviso dalla maggior parte dei Presidi”. Utilizzare, quindi, l’occasione offerta dalla riforma per definire meglio e unificare alcuni aspetti della didattica, in modo da rendere più facile agli studenti i passaggi e per fornire una preparazione che sia, sì specifica, ma continuativa fra i vari atenei italiani. “Se riusciremo a portare a termine questi progetti – conclude – la nostra Presidenza, e quindi la nostra Università, verrà ricordata per aver fatto qualcosa di buono e di importante!”.
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