Alla scoperta dei corpi celesti con Mariafelicia De Laurentis, docente di Astronomia e Astrofisica al Dipartimento di Fisica federiciano, nell’incontro ‘Astrofisica accessibile: the black hole’ che si è tenuto lo scorso 26 novembre nell’Aula Magna di Ingegneria a Piazzale Tecchio. L’evento ha offerto l’opportunità di confrontarsi con la co-vincitrice del riconoscimento Breakthrough Prize 2020 in Fisica Fondamentale per la partecipazione al progetto ‘Event Horizon Telescope’, che ha consentito di realizzare la prima immagine di un buco nero supermassiccio. “Quando abbiamo capito che l’immagine era ben definita – racconta la prof.ssa de Laurentis – è stato un momento molto emozionante, mi sono commossa. Dopo tante ore di lavoro, anni ed anche notti passate per catturare l’immagine, alla fine ce l’abbiamo fatta. Fondamentale per raggiungere l’obiettivo è stato il lavoro di gruppo e la passione per la materia, caratteristica comune a tutti i membri del team. Fin da bambina sognavo di fare l’astrofisica e di lasciare un segno all’umanità”. L’immagine del buco nero è stata ottenuta grazie all’unione di diversi radiotelescopi distribuiti in più punti della Terra. Questo ha permesso di creare un radiotelescopio virtuale grande quanto il globo terrestre e con un potere risolutivo mai raggiunto prima.
L’evento, organizzato dal Gruppo Accessibilità della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli (un team interprofessionale che vede impegnati: Paola Francesca NisticoÌ€, Antonella BataÌ€, Rosalba Cacciapuoti, Emilia Casolare, Mattia Cocozza, Gabriella Duca, Giovanni Gugg, Ada Minieri, Carmen Napolano e Tina Rusciano), ha affascinato tutti i presenti. Entusiasta la presidentessa della Fondazione Paola Marone, la quale afferma: “Eventi di questo tipo sono perfettamente in linea con lo scopo della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, ovvero quello di promuovere e sviluppare attività culturali e di ricerca. Infatti, proprio per questo motivo sono stati formati dieci gruppi di lavoro, tra i quali rientra il Gruppo Accessibilità”. Una novità annunciata dalla prof.ssa Paola Francesca Nisticò, coordinatrice del Gruppo, “la prof.ssa de Laurentis è entrata ufficialmente nel team. Per noi è un piacere considerando che, grazie alla presenza di diverse professionalità, il gruppo di lavoro può garantire una visione ed un approfondimento multidisciplinare”.
Lo spazio, essendo l’ignoto per eccellenza, ha sempre affascinato l’uomo fin dai tempi più remoti. L’idea che oggi, grazie alle nuove tecnologie, si possono catturare immagini di oggetti infinitamente lontani, come è stato dimostrato durante il convegno, ha lasciato gli studenti presenti incantati. “È impossibile non rimanere affascinati da questa scoperta che rappresenta la conferma della teoria della Relatività elaborata per la prima volta da Einstein. Come ha spiegato la scienziata, quella che fino a ieri era l’immateriale soluzione matematica di una teoria è diventata un oggetto fisico, misurabile e osservabile”, afferma Michelangelo Pastore. Durante la conferenza, aggiunge, “si è parlato anche dell’importanza del lavoro di gruppo come unico mezzo per il raggiungimento di un grande obiettivo, un concetto che approvo pienamente”. A catturare l’attenzione dei presenti è stata la passione e la semplicità della ricercatrice che ha raccontato pure delle difficoltà incontrate durante la carriera in quanto donna. “Mi ha colpito il modo in cui ha esposto tutta la scoperta – commenta Marialuisa Palumbo – È riuscita ad esporre un argomento molto difficile senza annoiare, anzi trasmettendo l’amore e la passione per il suo lavoro. È stato affascinante capire come, passo dopo passo, è stata perfezionata l’idea fino a raggiungere il risultato voluto”.
Maria Maio
L’evento, organizzato dal Gruppo Accessibilità della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli (un team interprofessionale che vede impegnati: Paola Francesca NisticoÌ€, Antonella BataÌ€, Rosalba Cacciapuoti, Emilia Casolare, Mattia Cocozza, Gabriella Duca, Giovanni Gugg, Ada Minieri, Carmen Napolano e Tina Rusciano), ha affascinato tutti i presenti. Entusiasta la presidentessa della Fondazione Paola Marone, la quale afferma: “Eventi di questo tipo sono perfettamente in linea con lo scopo della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, ovvero quello di promuovere e sviluppare attività culturali e di ricerca. Infatti, proprio per questo motivo sono stati formati dieci gruppi di lavoro, tra i quali rientra il Gruppo Accessibilità”. Una novità annunciata dalla prof.ssa Paola Francesca Nisticò, coordinatrice del Gruppo, “la prof.ssa de Laurentis è entrata ufficialmente nel team. Per noi è un piacere considerando che, grazie alla presenza di diverse professionalità, il gruppo di lavoro può garantire una visione ed un approfondimento multidisciplinare”.
Lo spazio, essendo l’ignoto per eccellenza, ha sempre affascinato l’uomo fin dai tempi più remoti. L’idea che oggi, grazie alle nuove tecnologie, si possono catturare immagini di oggetti infinitamente lontani, come è stato dimostrato durante il convegno, ha lasciato gli studenti presenti incantati. “È impossibile non rimanere affascinati da questa scoperta che rappresenta la conferma della teoria della Relatività elaborata per la prima volta da Einstein. Come ha spiegato la scienziata, quella che fino a ieri era l’immateriale soluzione matematica di una teoria è diventata un oggetto fisico, misurabile e osservabile”, afferma Michelangelo Pastore. Durante la conferenza, aggiunge, “si è parlato anche dell’importanza del lavoro di gruppo come unico mezzo per il raggiungimento di un grande obiettivo, un concetto che approvo pienamente”. A catturare l’attenzione dei presenti è stata la passione e la semplicità della ricercatrice che ha raccontato pure delle difficoltà incontrate durante la carriera in quanto donna. “Mi ha colpito il modo in cui ha esposto tutta la scoperta – commenta Marialuisa Palumbo – È riuscita ad esporre un argomento molto difficile senza annoiare, anzi trasmettendo l’amore e la passione per il suo lavoro. È stato affascinante capire come, passo dopo passo, è stata perfezionata l’idea fino a raggiungere il risultato voluto”.
Maria Maio