Finalmente dentro, tra i 60 vincitori, dopo percorsi alternativi in attesa di una risposta positiva, i neo immatricolati a Medicina Veterinaria raccontano le prime impressioni relative al nuovo Corso di Laurea, che appare subito impegnativo. “Ho provato a entrare anche l’anno scorso e non ci sono riuscito. Nel frattempo mi sono iscritto a Biotecnologie per la Salute. Devo dire che la sede lì è molto più attrezzata, qui via Delpino lascia un po’ a desiderare. Nell’aula Miranda manca qualche tapparella e le sedie non sono certo delle migliori. Per il resto i docenti mi sembrano disponibili e preparati”, osserva Mario. Le lezioni sono iniziate con la presentazione dei laboratori e del percorso: “a differenza di altri Corsi di Studio la componente pratica è determinante, sia in laboratorio, che in ospedale. Ci hanno spiegato come funziona con i crediti e che ci sono sei esami al primo anno, ma divisi in diversi moduli. Le prime materie da affrontare saranno: Chimica, Biologia, Citologia e Istologia, Anatomia, Morfogenesi, Fisica, Biochimica. Gli esami accorpati sono ad esempio quello di Genetica animale, che comprende Biologia e Genetica, ma sulla carta ne figura uno”. Se quest’anno non avesse superato il test, si sarebbe preoccupato parecchio: “sono arrivato settecentesimo su graduatoria nazionale e per fortuna sono finito a Napoli, mia prima scelta. Non avevo un punteggio alto, ma in molti tentano il test anche a Medicina e Chirurgia e se lo superano lì, optano per quella scelta. Sapevo quindi di rientrare; la mia seconda possibilità era Bari, ci sarei andato nel caso”. I corsi sono iniziati, ma lo scorrimento è ancora attivo: “sarà concluso entro maggio e chi si troverà a rientrare, perderà un anno. Prepararsi per esame di maturità e test d’ingresso in contemporanea, non è semplice. Il primo test che ho consegnato non brillava. Dopo un anno di Biotecnologie avevo sicuramente una migliore preparazione in Chimica generale. Ora, a 19 anni, posso iniziare un percorso nuovo, impegnativo certo, come ci hanno spiegato gli studenti del quinto anno, ma anche gratificante. Difatti ci hanno molto incoraggiato a proseguire”.
Anche a Lucio Labrano i docenti sono sembrati molto disponibili: “si è presentata anche una psicologa del SINAPSI, che si è messa a disposizione per qualsiasi tipo di problema”. Lucio è stato iscritto per tre anni a Scienze Biologiche, prima di tentare il test d’ingresso a Veterinaria: “penso di aver sbagliato strada all’inizio. Per fortuna mi convalideranno gli esami dati nel percorso precedente, con le dovute integrazioni, in tutto una decina. Sono entrato al primo tentativo, poiché le domande erano su materie di base che già avevo affrontato. In graduatoria trecentesimo, non ho dovuto aspettare lo scorrimento”. L’edificio gli piace: “bello, antico, con affreschi. Per chi seguiva a Monte Sant’Angelo è una boccata d’aria. La pratica qui sarà importante quanto la teoria. Lo trovo giusto. Al primo anno vedremo animali, più morti che vivi purtroppo”. Lo ha spinto a cambiare proprio l’amore per gli animali: “ho trovato una cagnetta, che ho curato e dovuto cedere. Amo gli animali domestici e, rispetto alla mia prima iscrizione all’Università, sono molto più motivato. Avendo 23 anni non vedevo l’ora di iniziare. Non sarà facile per uno studente lavoratore come me, ma cercherò di conciliare le due cose”.
Anche a Lucio Labrano i docenti sono sembrati molto disponibili: “si è presentata anche una psicologa del SINAPSI, che si è messa a disposizione per qualsiasi tipo di problema”. Lucio è stato iscritto per tre anni a Scienze Biologiche, prima di tentare il test d’ingresso a Veterinaria: “penso di aver sbagliato strada all’inizio. Per fortuna mi convalideranno gli esami dati nel percorso precedente, con le dovute integrazioni, in tutto una decina. Sono entrato al primo tentativo, poiché le domande erano su materie di base che già avevo affrontato. In graduatoria trecentesimo, non ho dovuto aspettare lo scorrimento”. L’edificio gli piace: “bello, antico, con affreschi. Per chi seguiva a Monte Sant’Angelo è una boccata d’aria. La pratica qui sarà importante quanto la teoria. Lo trovo giusto. Al primo anno vedremo animali, più morti che vivi purtroppo”. Lo ha spinto a cambiare proprio l’amore per gli animali: “ho trovato una cagnetta, che ho curato e dovuto cedere. Amo gli animali domestici e, rispetto alla mia prima iscrizione all’Università, sono molto più motivato. Avendo 23 anni non vedevo l’ora di iniziare. Non sarà facile per uno studente lavoratore come me, ma cercherò di conciliare le due cose”.